Scritture italiane della migrazione : presentazione

Résumés

Introduzione al progetto sulle scritture italiane della migrazione all’inizio del secolo XXI.

Introducing the project about italian writings of migration in the beginnings of XXI century.

Texte

Le parole mai dette

si nascondono ancora

sotto un manto di neve.

Gëzim Hajdari1

Le scritture italiane della migrazione sono attualmente al centro di un dibattito e di ricerche che esulano ormai dal solo territorio italiano. In quanto ricercatori italianisti, riceviamo frequentemente proposte di contributi e inviti a manifestazioni internazionali su aspetti letterari ma anche linguistici, sociologici, politici, ecc., in relazione alle scritture migranti. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo avviato un progetto, in quanto gruppo di ricerca Laboratorio2, che si protrae tuttora sia sul piano degli studi (incontri, seminari, scambi, recitals) che su quello pedagogico (corsi, dottorati). Trattandosi di un tema sempre più presente nel panorama della ricerca italofona mondiale, abbiamo voluto dedicargli uno spazio aperto ad interventi, recensioni di eventi, studi monografici o tematici, stato dell’editoria, vedi edizione di inediti, e tutti quei contributi che possono permettere ai ricercatori di ampliare il campo di investigazione e corrispondere sulle diverse problematiche inerenti a un fenomeno che in Italia ha le sue particolarità.

La prima, notevole, è che l’Italia ha vissuto l’emigrazione di massa prima, l’immigrazione poi, e conosce dunque una letteratura della migrazione nei due sensi, da e verso la terra e la lingua italiana. Questo aspetto bifronte del fenomeno era stato sottolineato fin dal 1998 da uno dei primi critici della letteratura migrante italiana, Armando Gnisci3, che proponeva una definizione della letteratura della migrazione comprendente diverse zone letterarie della letteratura post-coloniale nelle lingue europee della grande colonizzazione. Altra caratteristica peculiare riguarda nella fattispecie la letteratura migrante in italiano, a partire dagli anni ’90, per la rapidità con la quale è emersa una vasta produzione da parte della prima generazione migrante, mentre non fu il caso per gli Italiani che emigravano all’estero.

Tali specificità non devono tuttavia rinchiudere il fenomeno italiano in una tipologia a sé stante ma è al contrario utile studiarlo in relazione alla letteratura delle altre diaspore nel quadro della critica post-coloniale « liberando quest’area di ricerca dal pericolo di un’eccessiva iperspecializzazione, dannosa anche nei confronti dello stesso oggetto di studio », come sottolinea Franca Sinopoli4. Per questo non si escludono in questo dossier analisi comparatiste e studi tematici trasversali. Inoltre, il titolo volutamente generico di « scritture » sottintende non solo la produzione letteraria ma tutte le scritture creative di migranti in Italia.

Infine, l’aspetto dell’editoria, che interessa particolarmente la nostra rivista, è anch’esso inerente al dibattito. Per esempio per quanto riguarda la politica commerciale che in alcuni casi amalgama la letteratura della migrazione alla « letteratura straniera », pensiamo ai romanzi di Younis Tawfik, residente in Italia dal 1979 e scrivente in italiano, pubblicati da Bompiani nella collana « letteraria straniera » per ragioni chiaramente commerciali.

C’è dunque da un lato il pericolo che la letteratura della migrazione possa essere ridotta a un fenomeno di moda, dall’altro rimane la realtà di un certo accademismo tendente a separare queste scritture da una letteratura italiana ideale, pura, o a ridurla a un « genere » minore vedi inferiore. Ma esiste anche l’atteggiamento opposto, quello di ignorare la differenza che implica l’esperienza della migrazione, come scrive Andrea Gazzoni : « come se gli scrittori migranti potessero diventare semplicemente scrittori ». E precisa :

« Essere scrittore migrante, oggi, non è una etichetta buona per suscitare effimere curiosità nell’industria culturale ; è la condizione di chi vive l’esperienza della parola in quel luogo ideale ed esistenziale dove la grande migrazione contemporanea, che segna il nostro destino di esseri viventi in questo tempo e in questo pianeta, si intreccia con la memoria arcaica del nesso tra migrazione e parola alle radici della civiltà […] Il fango della migrazione è il cuore stesso della parola.»5

Queste premesse vorrebbero preludere a un dossier multiforme e aperto sulla letteratura della migrazione, a partire da un’idea di letteratura italiana espressa molto chiaramente da Franca Sinopoli in un passaggio che ci sembra pertinente citare per intero :

« Tale fenomeno va però inquadrato in una mutazione della concezione stessa della letteratura italiana, che da sistema chiuso, monoetnico può cominciare ad essere riconsiderato come sistema aperto a partire dalla messa in rilievo di aspetti sino ad oggi ritenuti marginali, ma che pure in essa contiene : il flusso delle traduzioni da e in italiano, la diaspora e l’esilio in Italia degli scrittori stranieri (è il caso a cui ci stiamo riferendo), il plurilinguismo, l’italianistica internazionale, con tutto ciò che ne deriva in termini di possibile rilettura del canone della letteratura italiana contemporanea e la rimessa in gioco del valore dell’insegnamento e della tradizione delle storie letterarie nazionali. Un modello transnazionale, insomma, della nostra letteratura. »6

Come per gli altri dossier, invitiamo i ricercatori a proporci i loro contributi per alimentare il dibattito e ampliare e approfondire il campo della ricerca.

Note de fin

1 Gëzim HAJDARI, Corpo presente, in Poesie scelte 1990-2007, Nardò, Edizioni Controluce, 2009 (2a edizione), p. 118.

2 Le giornate di studio del 18 e 19 marzo 2011, intitolate « Ecritures italiennes issues de la migration », organizzate dall’università di Toulouse II-Le Mirail, hanno riunito undici partecipanti originari di cinque paesi (Albania, Francia, Italia, Marocco, Romania) e residenti in Francia e in Italia. Il poeta Gëzim Hajdari ne è stato l’ospite d’onore. Alcuni articoli di questo dossier sono contributi a queste giornate.

3 Armando GNISCI, La letteratura italiana della migrazione, Roma, Lilith, 1998, ora in Id., Creolizzare l’Europa : letteratura e migrazione, Roma, Meltemi, 2003, p. 78-83.

4 Franca SINOPOLI, « La critica sulla letteratura della migrazione italiana », in Nuovo planetario italiano, a cura di Armando Gnisci, Troina, Città aperta edizioni, 2006, p. 93.

5 Andrea GAZZONI, « Introduzione. Cantare nel sisma dell’esilio », in Poesia dell’esilio. Saggi su Gëzim Hajdari, a cura di Andrea Gazzoni, Isernia, Cosmo Iannone Editore, 2010, p. 17-18.

6 Franca SINOPOLI, « Poetiche della migrazione nella letteratura italiana contemporanea : il discorso autobiografico », in Poesia dell’esilio…, op. cit., p. 91-92.

Citer cet article

Référence électronique

Margherita Orsino, « Scritture italiane della migrazione : presentazione », Line@editoriale [En ligne], 3 | 2011, mis en ligne le 02 février 2017, consulté le 03 mai 2024. URL : http://interfas.univ-tlse2.fr/lineaeditoriale/295

Auteur

Margherita Orsino

margherita.orsino@gmail.com

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