La diffusione della poesia francese contemporanea in Italia: il ruolo delle riviste

Résumés

L’analisi riguarda la diffusione della poesia francese contemporanea in Italia dal 1995 al 2008. Per natura, la poesia ha uno spazio editoriale limitato. Di fronte alla necessità di fare « investimenti sicuri », le case editrici si limitano a pubblicare gli autori più noti, i « grandi contemporanei ». Tuttavia, la situazione è differente per quanto riguarda le riviste: oggi, siano regionali o nazionali, esse dedicano uno spazio cospicuo alla poesia straniera, in particolare di lingua francese. La diffusione della poesia francese in Italia è quindi compito di alcune riviste letterarie coraggiose e di alcuni traduttori, a volte universitari, che condividono e trasmettono una passione profonda per la poesia.

This is a study about contemporary French poetry spreading in Italy from 1995 to 2008. Poetry, because of its elitist nature, has a small publishing place. To achieve “sound investments”, publishing houses publish only the most famous authors, “les grands contemporains”. Nevertheless, the situation is different for literary reviews: covering also local network, they give space to a larger number of French poets and not only classics. So, contemporary French poetry spreading is in the care of courageous reviews and poets-translators-university-professors that share and transfer their deep passion for poetry.

Plan

Texte

In un articolo pubblicato sulla rivista di francesistica Œuvres & Critiques1, il cui secondo fascicolo del 2000 era dedicato alla fortuna della poesia francese in Italia, avevo trattato della diffusione della poesia francese del Novecento in Italia nel periodo dal 1970 al 1995. In quel periodo, le maggiori case editrici risultavano poco presenti nel contesto della pubblicazione della poesia francese contemporanea e i pochi poeti tradotti erano ormai entrati nel novero dei grandi del secondo Novecento francese: Yves Bonnefoy, André Du Bouchet, Jacques Dupin, Philippe Jaccottet. In quello studio era risultato chiaro che un grande ruolo nella divulgazione della poesia era ricoperto dalle riviste letterarie le quali riempivano uno spazio lasciato libero dalle case editrici che ponevano l’attenzione su autori non ancora conosciuti ai più, perché o non si erano ancora affermati nel mondo delle lettere o perché erano ancora troppo giovani.

Un altro dato importante, che sottolineavo nella conclusione, riguardava l'attività dei poeti-traduttori-universitari che si attivavano per tenere i contatti con i poeti francesi e per cercare di diffondere la poesia contemporanea.

È possibile ribadire quella constatazione anche per il panorama attuale, infatti il loro ruolo è ancora molto importante in un contesto editoriale che non lascia che minimi spazi a questa produzione letteraria, nonostante la poesia abbia conosciuto un grande periodo di espansione e di diffusione nel dopoguerra ormai versa in uno stato di apparente declino se si considerano i piccoli numeri dei lettori e delle tirature ponendoli a confronto con quelli enormi della narrativa. Tuttavia, l’affermazione dello stato di malessere in cui verserebbe la poesia oggi è subito negata dalla constatazione che, in ogni caso, la poesia non è mai stata accessibile a tutti i lettori, perché per poterla leggere e per apprezzarla adeguatamente è necessario conoscerla, essere consci almeno dei meccanismi e delle potenzialità2 della sua scrittura.

Nel presente studio intendo riprendere l’indagine dall’annata in cui l’avevo conclusa, dunque a partire dal 1995, per indagare sulle caratteristiche della ricezione della poesia francese contemporanea in Italia negli ultimi tredici anni. Questo periodo di tempo è molto, troppo, breve per poter accertare il verificarsi di grandi cambiamenti nel mondo dell’editoria e in quello della ricezione poetica, anche se l’avvento della rete Internet e la velocizzazione degli scambi hanno in qualche modo alterato la nostra maniera di lavorare e di leggere. Un altro dato importante messo in rilievo da Annagrazia D’Oria, è la drastica diminuzione del numero delle riviste letterarie in Italia negli ultimi dieci anni.

Quali poeti?

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, mi sembra indispensabile fare una piccola puntualizzazione al fine di precisare il corpus su cui intendo svolgere la mia indagine, ovvero sulla scelta dei poeti e delle opere che saranno l’oggetto del mio studio. Infatti, nel momento in cui ci si interroga sulla ricezione della poesia francese in Italia, è necessario tenere presente – è quasi una tautologia – che nel contesto editoriale attuale la poesia non gode di un seguito tale da motivare gli ingenti investimenti che talvolta sono fatti sulla narrativa: la logica del best seller in poesia non esiste. In tale contesto, dunque, le case editrici italiane che sono impegnate sul fronte della pubblicazione di poesia, in barba a tutte le logiche economiche e utilitaristiche, devono fare i conti con le dinamiche editoriali d’oltralpe e, naturalmente, scommettere sugli autori più conosciuti, coloro la cui fama è ormai consolidata e che quindi costituiscono un investimento « sicuro ». Si evincerà pertanto che la lista dei poeti francesi contemporanei presente nei cataloghi italiani non sarà molto estesa da un lato e dall’altro comprenderà autori già avanti negli anni e con un’opera che possiamo considerare « sicura » alle spalle.

Si troveranno dunque sugli scaffali delle librerie italiane le opere di coloro che Dominique Viart, uno dei maggiori esperti di letteratura francese contemporanea, definisce nel suo manuale3 « les grands contemporains », ovvero i poeti che ho citato sopra. Il ricercatore deve però avere punti di riferimento precisi e ben definiti, ho deciso quindi di iniziare l’indagine elaborando una lista di nomi di poeti per verificare la loro presenza nei cataloghi italiani.

A proposito della composizione di questo molto inattendibile elenco di poeti importanti, è giusto ricordare che il panorama della produzione poetica contemporanea è talmente spezzettato per l’assoluta mancanza di movimenti, scuole, o di qualunque elemento federatore che rende ancora più ardua e aleatoria una scelta.

Tutte queste problematiche sono accennate nell’introduzione a un recente volume4 pubblicato dall’Association pour la diffusion de la pensée française (ADPF) del Ministère des Affaires Étrangères: « la poésie française est aujourd’hui moins faite d’écoles exclusives les unes des autres que de la coexistence de personnalités singulières ». Il volume dedicato alla poesia francese contemporanea, destinato a una diffusione esclusivamente all’estero nella sua forma cartacea e comunque scaricabile da Internet, accompagnava un’esposizione realizzata al Centre Pompidou e permette di conoscere un gruppo di sessantanove poeti viventi, venticinque dei quali sono stati oggetto di pannelli espositivi.

Nell’introduzione all’esposizione è esplicitato il criterio che ha motivato la selezione dei poeti presentati: si tratta semplicamente di una scelta basata sull’età: « On trouvera donc majoritairement représentées dans l’exposition les deux générations les plus importantes: les poètes nés avant la guerre et dont les œuvres on été publiées à partir des années soixante; et les poètes nés à la fin des années quarante et qui se sont fait connaître dans les vingt dernières années. »

Nel proseguimento dell’introduzione, una rapida panoramica distingue tre « mouvances » all’interno delle quali si possono situare le produzioni poetiche degli autori scelti. Si vedranno dunque collocati all’interno della sezione La poésie-texte ou la page contre la parole: Jean Daive, Anne-Marie Albiach, Claude Royet-Journoud, Jean-Marie Gleize, Anne Portugal, Christian Prigent, Olivier Cadiot, Jacques Dupin; nella sezione Une poétique de la parole troviamo: Jean-Claude Renard, Claude Vigée, Marie-Claire Bancquart, Bernard Delvaille, James Sacré, Jean-Pierre Lemaire, Jean-Michel Maulpoix; nella terza sezione, Déchanter, appaiono poeti che condividono la volontà di far assumere alla loro poesia le dissonanze e le diffrazioni del mondo contemporaneo, incontriamo dunque: Bernard Noël, Maurice Régnaut, Henry Deluy, Claude Esteban, Ludovic Janvier, Paul-Louis Rossi, Antoine Raybaud, Lorand Gaspar, Bernard Vargaftig, Bernard Heidsieck, Xavier Bordes, Alain Duault, Claude Mouchard, Claude Adelen, Gérard Noiret, Bernard Chambaz, Benoît Conort, Jean-Baptiste Para, Pascal Commère, Emmanuel Moses, Ariane Dreyfus, Gilles Ortlieb, Jean-Noël Chrisment, Esther Tellerman, Doinique Grandmont, Dominique Pagnier, André Velter; e infine, i poeti che sono stati oggetto della mostra sono: Mathieu Bénézet, Yves Bonnefoy, Michel Deguy, Philippe Delaveau, André Du Bouchet, Marie Étienne, Dominique Fourcade, Guy Goffette, Micelle Grangaud, Jean Grosjean, Emmanuel Hocquard, Philippe Jaccottet, Josée Lepeyère, Robert Marteau, Pierre Oster, Jean Pérol, Lionel Ray, Jacques Réda, Jacques Roubaud, Paul de Roux, Jude Stéfan, Franck Venaille.

Dopo la lettura completa dell’elenco, ognuno di noi percepisce quanto la composizione di una lista e l’attuazione di una scelta sia ingiusta, parziale e personale, per il semplice fatto che non vi rientrano sicuramente e immancabilmente nomi che ognuno di noi ritiene indispensabili5.

La lista però è utile come strumento per il ricercatore, in primo luogo perché si tratta di una sorta di selezione ufficiale che il servizio culturale del Ministère des Affaires Étrangères compie in previsione di una sua diffusione all’estero e dunque in un certo senso si prende la responsabilità di indicare quali siano i poeti meritevoli, degni di essere letti e magari tradotti e pubblicati; in secondo luogo in quanto consentirà comunque di osservare lo scenario editoriale e di comprendere quali siano le dinamiche che sottendono al reperimento e alla pubblicazione degli autori, al di là naturalmente del già citato principio del perseguimento del profitto.

La situazione editoriale

Prima di venire alla situazione delle riviste, mi preme fare un rapido accenno alla presenza di questi poeti nei cataloghi delle case editrici italiane. Tale verifica mi consentirà anche di valutare quali sono le case editrici impegnate nell’edizione della poesia e quali politiche mettono in atto. A partire dalla lista di sessantanove nomi di poeti, ho eseguito una ricerca utilizzando il portale Webster.it (http://www.webster.it) che contiene i dati circa i libri in commercio in Italia. Ne è scaturito il risultato che è evidenziato nel grafico n°1 in cui è evidente che soltanto undici poeti dell’elenco sono presenti nei cataloghi nell’arco di tempo 1996-2008. Di questi poeti, Yves Bonnefoy è il più tradotto con otto volumi di poesia (in totale nel catalogo compaiono ventotto titoli del poeta-saggista), seguito da Philippe Jaccottet con cinque volumi, Bernard Noël con quattro, Michel Deguy con tre, Jude Stéfan con due e tutti gli altri con un solo volume.

Fig.01

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editori italiani e poeti

Dallo studio dei dati raccolti, la situazione concernente le case editrici è ben più frammentata e sparpagliata. Infatti, è raro che una casa editrice pubblichi più di un libro nell’arco temporale in oggetto e più di una raccolta dello stesso poeta. Ne deriva la situazione evidenziata nel grafico n°2 in cui si evince che ventuno editori pubblicano ventotto volumi. Tra tutti gli editori presenti nella lista è chiaro che le grandi case editrici, che ormai corrispondono piuttosto a gruppi editoriali, paradossalmente non prestano la stessa attenzione alla poesia che i piccoli editori di provincia.

Infatti, si nota come nell’elenco qui sotto appaiono accanto a Einaudi, Guanda, Mondatori, e poi a Fazi, Donzelli, Jaca Book, Manni, Marcos y Marcos, Ponte alle grazie, piccoli editori specializzati nella pubblicazione di poesia come Crocetti, San Marco dei Giustiniani e altri.

Fig.02

Fig.02

editori e libri

La situazione delle riviste letterarie

È ormai appurato che se il mondo dell’editoria libraria italiana è disorganico quello delle riviste letterarie è totalmente disarticolato o meglio, come si dice in Francia, éclaté: perché le riviste pullulano e spesso la loro diffusione non solo non raggiunge il livello nazionale ma sovente le notizie non varcano i confini regionali o anche quelli cittadini, per cui il lettore può solo avere la fortuna di reperirle e leggerle in biblioteca. Non potrò quindi che rendere conto in maniera altrettanto frammentaria e lacunosa della situazione, tentando comunque di evidenziare le dinamiche che sottendono all’interesse dei redattori per la poesia francese contemporanea.

Per la ricerca sulle riviste, la rete Internet si è dimostrata ancora un utile strumento d’indagine perché permette di raggiungere molte riviste che mettono in linea i cataloghi6, l’indagine in biblioteca rimane ad ogni modo indispensabile: incrociando i dati raccolti è possibile avere una visione d’insieme abbastanza soddisfacente e che fornisce interessanti spunti di riflessione.

Prima di tutto, nel grafico n° 3 è evidente che un piccolo numero, il 18 % scarso, dei poeti presenti nella lista precedente sono stati pubblicati su diverse riviste in Italia. Tra questi poeti spiccano i grandi contemporanei che costituiscono naturalmente il valore sicuro, anche se sono accompagnati da poeti di una o due generazioni successive come Mathieu Bénézet, Michel Maulpoix, Jean-Baptiste Para.

Fig.03

Fig.03

edizioni e poeti francesi

Invece, facendo lo spoglio delle riviste, si trova un numero maggiore di poeti (ventotto) che non sono stati presi in considerazione dall’ADPF, e in questo caso è singolare rilevare che l’età media dei poeti si abbassa e che un grande spazio è concesso alle sperimentazioni e alla poesia di ricerca: Jacques André, Pierre Alféri, Jean-Christophe Bailly, Olivier Barbarant, Philippe Beck, Lionel Bourg, Nicolas Bouvier, Martine Broda, Nicole Brossard, Bruno Cany, Hervé Carn, Martine Clément, Jacques Darras, Béatrice De Jourquet, Christian Doumet, Franck Ducros, Patrice Dyerval, Antoine Emaz, Raymond Farina, Christian Hubin, Jean Josse, Jean-Clarence Lambert, Richard Leising, Henri Meschonnic, Emmanuel Moses, Gustave Roud, Valérie Rouzeau, Christian Sauvage, Bernard Simeone.

Prima di venire alle considerazioni su questi dati, tengo a presentare anche quelli relativi alle riviste letterarie che a vario titolo pubblicano poesia straniera, spesso con testo a fronte.

A partire da Poesia che è la più facilmente reperibile perché presente in edicola, per passare poi a quelle che si trovano in libreria, almeno nelle grandi città italiane, come Anterem, Testo a fronte, Il Segnale, Soglie, e poi ancora Idra, Tratti, Steve, Atelier, Versodove la cui diffusione è più limitata, ma non l’impegno nei confronti della poesia. Nel grafico seguente vediamo la percentuale delle pubblicazioni su rivista, questa volta calcolando l’intero corpus di poeti. Evidente appare la posizione di Anterem come predominante nel panorama presentato, seguita a discreta distanza da Testo a fronte, la cui mission è appunto quella di pubblicare saggi e testi tradotti, e poi abbiamo Poesia, Tratti, che seguono a distanza.

Mi interessa fare anche qualche considerazione circa le motivazioni che spingono le riviste a pubblicare i poeti, sulla scelta di alcuni autori piuttosto che altri e sulla frequenza della presenza di quelli contemporanei viventi negli indici e nei sommari. Infatti, da una parte si deve rilevare che la situazione di Anterem confronto a quella di Poesia e di Testo a fronte è diversa perché queste ultime riviste hanno dato maggiore spazio alla riproposizione di poeti classici del Novecento (René Char, Paul Valéry, Guillaume Apollinaire) e della poesia francese in generale (da Baudelaire e Rimbaud, fino ai poeti barocchi); soprattutto Poesia, forse per la diffusione verso un più largo pubblico, tende a presentare testi di autori di fama consolidata e conosciuti ai più perché letti e forse studiati sui banchi di scuola.

Un altro elemento rilevante è la presenza di alcuni traduttori che operano come veri e propri « agenti » di diffusione della poesia francese contemporanea in Italia. Il più attivo è sicuramente Fabio Scotto, universitario di Bergamo e poeta, da quindici anni presente con traduzioni in quasi tutte le riviste che ho segnalato. Traduttore ufficiale di Yves Bonnefoy e di Bernard Noël in Italia, ai quali ha dedicato anche numerosi saggi critici, lo troviamo su Anterem, Poesia, Testo a fronte, Soglie, Il Segnale, Steve. Traduttore indefesso, molto abile e sensibile, la sua opera di divulgazione è notevole, di grande qualità e molto vasta nella scelta dei poeti; inoltre, non si limita alla pubblicazione di volumi e alla presentazione dei poeti e di loro testi tradotti sulle riviste ma comprende anche scelte antologiche presentate in particolari progetti editoriali, come la selezione apparsa recentemente nel volume dal titolo La Voce che ci parla. Antologia di poesia europea contemporanea7, in cui sono presentate poesie tradotte di O. Barbarant, B. Conort, E. Moses e Ph. Beck.

Un altro traduttore molto attivo e presente sulla scena editoriale italiana d'oggi è Fabio Pusterla, che non appare solo negli indici di Anterem e di Testo a fronte, ma ha al suo attivo anche una preziosa Antologia della poesia francese contemporanea8 in cui appaiono con testo a fronte poesie di Y. Bichet, M. Broda, B. Chambaz, J.-P. Colombi, J. Darras, A. Emaz, B de Jurquet, H. Kaddour, J.-P. Lemaire, J.-M. Maulpoix, M. Orcel, B. Simeone.

Un altro francesista, Antonino Velez, oltre ad aver pubblicato testi tradotti su Anterem, ha curato un numero monografico della rivista di letteratura contemporanea e creatività Pelagos9 intitolato « Un respiro continuo. Poeti francesi d’oggi », nel quale ha presentato e tradotto sette poeti il cui punto in comune era la zona di provenienza, ovvero la regione di Lione. Si tratta di B. de Jurquet, R. Destre, P. Lapin, H. Micolet, A. Salager e B. Simeone.

L’introduzione ai testi illustra le ragioni e i motivi che sovente stanno all’origine di tali progetti editoriali, infatti Velez fa ben capire come spesso alla base della volontà di far conoscere e di tradurre un poeta straniero stia l’amicizia, la conoscenza e la condivisione della passione per la poesia tra il poeta e il suo traduttore.

Altri soggetti impegnati nella traduzione di poeti francesi in Italia sulle riviste sono anche i colleghi italianisti come ad esempio Margherita Orsino e Edoardo Costadura i quali, vivendo in Francia, hanno la possibilità di essere più vicini alla poesia che si fa e possono percepire meglio i movimenti del mondo delle lettere francese per carpirne i segnali di vivacità e di vitalità. Da un punto di vista qualitativo, sono convinta che i docenti universitari che si misurano con la traduzione poetica siano animati da una grande passione e che questa sia accompagnata anche dalla consapevolezza della difficoltà del tradurre e di tutte le insidie che l’operazione di trasposizione da una lingua a un’altra nasconde.

Questa cognizione della complessità dell’azione traduttiva accompagnata dalla predilezione per la poesia permette loro di restituire l’afflato e il dettato dei testi originali, il senso e la lettera. Infatti, per tradurre poesia bisogna essere un po’ poeti, è non è un caso se nel dopoguerra e fino agli anni Novanta, i più attivi e capaci traduttori e diffusori della poesia francese in Italia siano stati proprio i poeti, Caproni, Fortini, Erba, Sereni, Luzi - per citarne solo alcuni - che si sono misurati con i più grandi poeti creando versioni ineguagliabili.

Fig.04

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poeti pubblicati su rivista

Per concludere sul ruolo delle riviste letterarie nella diffusione della poesia francese contemporanea, mi sembra evidente che esse si trovino spesso in una posizione di coraggiosa scoperta e di ricerca di autori nuovi, la cui fama non è necessariamente costituita ma la cui opera presenta sicuri valori di scrittura e di ricerca poetica. Non è un caso se la maggior parte dei poeti che hanno trovato spazio solo nelle riviste italiane compare anche nel recente repertorio che Dominique Viart e Bruno Vercier hanno ri-elaborato nel 2007, e ciò dimostra coraggio e soprattutto fiducia nelle potenzialità della letteratura dell’estremo contemporaneo.

Fig.05

Fig.05

riviste e poeti

Note de fin

1 Œuvres & Critiques, n° XXV, 2 – 2000.

2 Cf. Alberto Bertoni, La poesia. Come si legge e come si scrive, Bologna, Il Mulino (Universale Paperbacks), 2006, p.152.

4 Michel DEguy, Robert Davreu, Hédi Kaddour, Des poètes français contemporains, ADPF, 2001, p. 45.

5 Abbiamo scelto di adoperare la selezione dei poeti presente nel volume dell’ADPF perché è una pubblicazione indirizzata a un pubblico estero. Naturalmente si sarebbero potuti usare altri « raggruppamenti » presenti in volumi dedicati allo stato della poesia francese odierna, ad esempio: Dominique VIART, La Littérature française au présent, Paris, Bordas, 2004.

6 Tutti gli indici di Anterem, Testo a fronte, Soglie, Semicerchio, Poesia.

7 La Voce che ci parla. Antologia di poesia europea contemporanea, a cura di Alberto Cappi, Comune di Mantova, Archivio della poesia del ’900, 2005, in cui sono presenti testi di Olivier Barbarant, Benoît Conort, Emmanuel Moses, Philippe Beck.

8 Antologia della poesia francese contemporanea, a cura di Fabio Pusterla, Milano, Marcos y Marcos, 1999.

9 « Un respiro continuo. Poeti francesi d’oggi », Pelagos, V, n°5/6, 1997/98, con testi di Lionel Bourg, Béatrice de Jurquet, Roger Destre, Patrick Lapin, Hervé Micolet, Annie Salager, Bernard Simeone.

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Citer cet article

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Elisa Bricco, « La diffusione della poesia francese contemporanea in Italia: il ruolo delle riviste », Line@editoriale [En ligne], 1 | 2009, mis en ligne le 02 février 2017, consulté le 29 avril 2024. URL : http://interfas.univ-tlse2.fr/lineaeditoriale/139

Auteur

Elisa Bricco

elisa.bricco@lingue.unige.it