Il fondo Boullier della Biblioteca di Roanne

Résumés

Presentazione dei lavori e delle pubblicazioni di Auguste Boullier (1832-1898) e del Fondo Boullier della Bibliothèque di Roanne.

Summary of the works and publications of Auguste Boullier (1832-1898) and introduction to the Boullier Fund of the Library of Roanne.

Texte

Pochi documenti personali di Auguste Étienne Jacques Boullier ci sono pervenuti perché, per testamento, volle che le sue carte private (lettere, fatture, appunti, ecc …) fossero date alle fiamme dell’oblio. Figlio unico e privo di discendenza diretta, i suoi parenti conservano poca memoria di lui. Unici ricordi materiali dell’uomo : il catalogo della proprio biblioteca steso di suo pugno, un portafoglio con il monogramma e – ritrovata casualmente tra le pagine di un libro- una fattura d’albergo del luglio 1869 in Germania, che rivela un gusto immoderato per la frittata alle erbe, ordinata quotidianamente. Ci tocca ora scoprire l’uomo attraverso i suoi scritti pubblicati e attraverso la biblioteca costituita lungo tutta la vita e lasciata in legato alla sua città natia.

Auguste Boullier nacque a Roanne (piccolo centro urbano e industriale del Forez, a ottanta chilometri ad ovest da Lione) il 21 febbraio 1832 da Charles Boullier e Antoinette Bonnabaud. Il padre, negoziante nell’acciaio, fu sindaco della città dal 1860 al 1870, presidente della Camera di Commercio, deputato del dipartimento della Loire all’Assemblea Costituente del 1838. Charles Boullier partecipò ampiamente all’espansione industriale di Roanne in pieno sviluppo manifatturiero ed architettò un piano di rinnovo urbanistico con l’edificazione del Municipio inaugurato nel 1875. La famiglia era però di modesta stirpe : il nonno era semplice verduraio. La recente fortuna familiare nell’acciaio aumentò con Auguste che diresse le sue attività economiche verso la borsa e gli investimenti fondiari.

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Auguste prese la maturità con successo e se ne andò a Parigi per studiare legge. Quale carriera intendesse sviluppare, non si sa perché presto dovette desistere per la debolezza della salute che richiedeva molto riposo e un clima mite (sembra abbia sofferto di tubercolosi ossea). Nel periodo 1855-59, Boullier viaggiò spesso in Italia e soprattutto nel Veneto, forse per cure termali, e i suoi mezzi finanziari gli permisero di dedicarsi totalmente alla propria passione : lo studio, i viaggi e la costituzione di una cospicua biblioteca che sarebbe dovuta diventare fonte delle sue opere venture. Qualificò lui stesso la sua impostazione mentale soto il segno della curiosità :

Je suis un simple curieux. Après m’être promené du Bosphore à la mer du Nord, j’ai voulu voir du nouveau et, comme l’Amérique était en proie à la grande crise qui l’agite aujourd’hui pour la renouveler, et que la Chine est un peu loin, je me suis contenté d’une promenade dans la Méditerranée (L’île de Sardaigne, Paris, dentu, 1865).

Boullier partecipò – come tanti industriali locali che si ammantarono nella cultura – alla creazione della Diana, società erudita per lo sviluppo dello studio storico regionale. Questa fondazione tutt’ora attiva ha sede nella villa di Honoré d’Urfé, autore della pastorale L’Astrée.

Appena ventottenne, Boullier pubblicò la prima opera ora irreperibile : Essai sur l’origine et la formation de l’Etat de l’Église (Paris, Dentu, 1860) che s’inseriva completamente nella corrente delle preoccupazioni che agitavano il periodo, tanto in Francia quanto in Italia. Più che studio, è lo sguardo acuto di un contemporaneo.

L’anno successivo, pubblicò – sempre da Dentu – il suo Essai sur l’histoire de la civilisation en Italie, considerato dalla critica di allora come un saggio erudito, ma la verità ci impone di riconoscere che a Boullier mancava la formazione storica per superare il livello delle impressioni e dei sentimenti. Era l’introduzione a un’opera magna di ampio respiro che avrebbe dovuto, partendo dall’epoca antica, attraversare il Medioevo e il periodo moderno per trovare collegamenti tra il passato e il presente italiano :

Je n’entrerai pas dans le détail des événements, j’exposerai seulement leurs causes, leurs enchaînements et leurs résultats généraux sur l’état de la société et sur la condition des hommes. J’étudierai l’esprit des institutions et des lois. Je chercherai quels sont les éléments de la civilisation italienne, et après les avoir trouvés en germe dans les décombres de l’Empire romain, j’en suivrai le développement progressif et je mesurerai l’influence que chacun d’eux a exercé sur les mœurs, sur le caractère, sur les tendances de l’Italie.

Programma di una vita ! Negli anni 1864-65, Boullier diede alle stampe i suoi due studi sulla Sardegna : L’île de Sardaigne : dialectes et chants populaires (Dentu, 1864) et L’île de Sardaigne : description, histoire, statistiques, mœurs, état social (Dentu, 1865). Il suo vivo interesse per la dialettologia – tanto sarda quanto foreziana – appartiene alla corrente allora vivacissima di riscoperta del genio nazionale.

La sua unica opera centrata su Venezia : L’art vénitien : architecture, sculpture, peinture (Dentu, 1870) avrebbe dovuto fornire un’introduzione al suo vastissimo capolavoro sulla storia di Venezia, post-romanticamente limitato alle strutture politiche veneziane. Del resto, questo studio non manifestava un’impostazione originale o lo sviluppo di una problematica personale.

Eletto deputato di centro-destra all’Assemblea Nazionale della Terza Repubblica francese l’8 febbraio 1871, Boullier partecipò attivamente alla Commissione delle Leggi, votò a favore della pace il primo marzo 1871, approvò la costituzione del 25 febbraio 1875. Membro dell’assembla costituente, Boullier cercò un appoggio intellettuale negli esempi vicini dell’Italia appena nata e della Venezia miticamente sopravvissuta a più secoli di storia : stese due testi nel 1870 Un roi et un conspirateur : V-Emanuele et Mazzini, leurs négociations secrètes et leur politique et M. de Bismarck et Mazzini. Sconfitto nelle elezioni del 1877 et del 1885, si ritirò nella sua villa di Nandax, nei pressi di Roanne.

Morì il 30 aprile 1898, à Roanne. Un piccolo volume di Pensées è pubblicato postumo nel 1899.

Boullier offrì in legato alla sua città la sua biblioteca ed i suoi manoscritti rari, a patto che fossero conservati in armadi speciali. Il fondo Boullier era fondato con 7791 titoli stampati e 50 manoscritti. Trasportati nel palazzo comunale, il fondo non conobbe gli onori di una sistemazione dignitosa e la polvere vi si accumulò. Negli anni ’30 del XX secolo, un bibliotecario fece, secondo la classifica di Brunet, un catalogò che andò in gran parte perso. Solo di recente, il fondo Boullier fu spolverato, sistemato, catalogato ed ora studiato. I manoscritti – per lo più veneziani del ’500 e del ’600 – sono separati dagli stampati per motivi di conservazione e di tipologia di documenti ma devono essere studiati come parte integrante della biblioteca di Boullier. Costituiscono una documentazione di prima mano che –supponiamo – avrebbe dovuto alimentare gli studi e le pubblicazioni di Boullier.

Ora, il fondo Boullier supera i soli limiti della bibliomania per edizioni rari e preziose e per esemplari di una qualità materiale eccezionale ; lo studioso vi troverà tutti i tesori della storiografia civile di Venezia, una completissima collezione della bibliografia dell’Aretino e di Lodovico Dolce – Boullier fu certamente consigliato da un vero intenditore – e una ricchissima rassegna di opere teatrali, maggiori e minori. Questi orientamenti intellettuali del fondo sono ormai gli unici vestigi dei gusti e della forma mentis di Auguste Boullier.

Bibliographie

Marie Viallon, Les manuscrits vénitiens du fonds Boullier, Roanne, Bibliothèque municipale, 1994, 70 p.

Marie Viallon, Catalogue du fonds italien Auguste Boullier de la Bibliothèque municipale de Roanne, XVI, Saint-Étienne, PUSE, 1994, 198 p.

Marie Viallon, Catalogue du fonds italien Auguste Boullier de la Bibliothèque municipale de Roanne, XVII, Saint-Étienne, PUSE, 1995, 288 p.

Marie Viallon, Catalogue du fonds italien Auguste Boullier de la Bibliothèque municipale de Roanne, XVIII, Saint-Étienne, PUSE, 1997, 328 p.

Marie Viallon, Catalogue du fonds italien Auguste Boullier de la Bibliothèque municipale de Roanne, XIX, Saint-Étienne, PUSE, 1998, 560 p.

Marie Viallon, « Giuseppe Beccarelli (1666-1716), quiétiste de Brescia » [suivi de] « Suplique du père Beccarelli au doge, fonds Boullier manuscrit n° 26 », in Michèle Clément (dir.), Les fruits de la dissension religieuse, Saint-Etienne, PUSE, 1998, p. 127-145 et 146-179.

Marie Viallon, « 30 avril 1898-25 avril 1998, le fonds Boullier… », in Marie Viallon (dir.), Voyages de Bibliothèques, Saint-Etienne, PUSE, 1999, p. 13-26.

Marie Viallon, « Pietro Aretino in Francia. Il fondo Boullier di Roanne », in Critica letteraria, anno XXVII, fasc IV, n° 105 (1999), p 775-792.

Marie Viallon, « La dérision comme instrument de la polémique politico-religieuse de 1606 » [suivi de] « Risposta di Maestro Pasquino al Gobbo di Rialto, fonds Boullier R2 B 386 », in Marie Viallon (dir.), Dérision dans la culture italienne, Saint-Étienne, PUSE, 2003, p. 71-86 et 87-103.

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Illustrations

Citer cet article

Référence électronique

Marie Viallon, « Il fondo Boullier della Biblioteca di Roanne », Line@editoriale [En ligne], 5 | 2013, mis en ligne le 13 décembre 2022, consulté le 02 mai 2024. URL : http://interfas.univ-tlse2.fr/lineaeditoriale/494

Auteur

Marie Viallon

viallon@univ-lyon3.fr