Bernardo Tasso: rassegna bibliografica

  • Bernardo Tasso: rassegna bibliografica

Résumés

Recensione della bibliografia esistente dal Sedicesimo secolo ad oggi su Bernardo Tasso e sulla sua produzione letteraria.

Review of the existing bibliography from the 16th century to the present day on Bernardo Tasso and his literary production.

Plan

Texte

1. La rassegna bibliografica alla vita e alle opere di Bernardo Tasso

La rassegna bibliografica alla vita e alle opere di Bernardo Tasso è stata concretizzata con la consulenza di Massimo Castellozzi e Anderson Magalhães1.

Il progetto di realizzare una rassegna bibliografica pertinente alla vita e alle opere (manoscritti, edizioni, traduzioni e studi) di Bernardo Tasso scaturisce dall’esigenza di fornire alla comunità scientifica un regesto, per quanto possibile completo, attraverso una prospettiva diacronica e continuativa, nonché dalla necessità di far il punto sulla sua produzione spesso ingiustamente tralasciata dalla critica anteriore e odierna.

Anche se la storia della bibliografia del Nostro risulta già parzialmente delineata nel corposo volume La Raccolta tassiana della biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo2, nonché negli indici e rassegna bibliografica dei periodici Studi tassiani e Studi tassiani sorrentini, viene oggi ripercorsa nel presente lavoro nell’intento di mettere in luce tutte le edizioni conosciute e reperibili della produzione letteraria del Tasso3, correggendo al contempo alcuni errori occorsi nelle precedenti bibliografie. A questo scopo, lo « schedario Locatelli »4 si è rivelato uno strumento di lavoro certamente utile, anche se connotato dai limiti naturali dell’età e dello stadio materiale di elaborazione che hanno reso necessari verifiche e riscontri. Attraverso la varietà delle sezioni proposte, abbiamo tentato di ricostituire la storia della critica in tutte le sue componenti e di dimostrare la permanenza odierna di un interesse pubblico e specialistico per un autore finora antologizzato nei manuali di letteratura fra i « minori »5.

Il campo delle indagini è stato volontariamente limitato alla produzione di Bernardo Tasso e agli studi in merito senza segnalare lavori di più ampio respiro sul contesto storico-culturale cinquecentesco e menzionando unicamente gli studi su personaggi o periodi storici di stretta attinenza col Nostro. Ad esempio, la scelta si è appuntata su opere specifiche (quelle su Ferrante Sanseverino o sui moti napoletani del 1547), escludendo gli eventi di più vasta portata (le guerre franco-spagnole o l’assedio di Pavia per esempio) in cui il Bergamasco si trovò coinvolto, per i ben comprensibili motivi di mole della bibliografia esistente. Per la difficile reperibilità di alcuni testi antichi, restringiamo pure alcuni riferimenti, come quelli concernenti le rime del Tasso per esempio, alla sola indicazione del volume che le contiene, senza menzionare gli incipit. Un lavoro più approfondito potrà essere realizzato ulteriormente nel quadro di un progetto più vasto.

Una voce della presente rassegna, fondata sulla recensione dei trattati di poesia e letteratura, a cominciare dalla seconda metà del secolo XVI e fino ai primi decenni del XVIII, intende fornire il riscontro bibliografico della presenza di Bernardo e della sua opera nella storia della critica italiana che vi si è interessata già dal Cinquecento. Per il Seicento, ovvero per i florilegi e trattati apparsi prima della nascita della moderna storiografia letteraria, ci si è attenuti a criteri di essenzialità, fondando la selezione su quello della maggiore occorrenza del Tasso. Nella trattatistica letteraria di antico regime si registrano alcune assenze, benché nel complesso il nome di Bernardo Tasso ricorra dal Mennini al Muratori e al Baretti, secondo uno sviluppo essenzialmente legato all’ epistolografia e alla riforma del metro lirico. Codificata in tal senso è poi la frequenza della figura bernardotassiana nelle prime storie letterarie settecentesche a vocazione nazionale, dal Quadrio al Tiraboschi, per poi passare, nel corso dell’Ottocento, alle storie « militanti » del De Sanctis o a quelle, fin de siècle, di stampo positivista, come il fondamentale volume del Flamini nella Storia letteraria d’Italia Vallardi. Alcuni contributi positivistici a carattere monografico ci vengono pure tramandati dagli studiosi del diciannovesimo secolo6.

Dalla scelta delle storie letterarie sono state escluse sia le opere di ogni epoca a vocazione locale o regionale, come Gli scrittori di Bergamo (1788), sia i manuali o le storie ad uso delle scuole, particolarmente abbondanti nel corso dell’Ottocento, ma a titolo quasi folcloristico, abbiamo comunque conservato la menzione di alcune pubblicazioni bergamasche.

La classificazione dei riferimenti e le suddivisioni adottate ubbidiscono a criteri la cui parte di soggettività è indubbia; tuttavia, fermo restando che l’obiettività totale risulta un traguardo impossibile da raggiungere, abbiamo tentato quanto più possibile di raggruppare saggi o libri qui elencati sotto voci logiche e coerenti al loro contenuto. In linea con questa scelta, sono stati catalogati per esempio sotto un’unica voce « studi su Bernardo Tasso » tutti gli scritti che lo riguardano, perché il più delle volte, biografia e approccio critico sono strettamente intrecciati. Chi scrive si augura che le scelte effettuate risultino sufficientemente chiare da poter agevolare il lavoro degli studiosi7.

L’interesse si è accentrato prima di tutto sui manoscritti, onde fornire una loro schedatura completa anche se sommaria, pur di non rinunciare a darne almeno notizia. Si è pertanto redatto un elenco in ordine alfabetico di città di tutti quelli che contengono opere del Tasso, con l’indicazione delle sole carte (senza gli incipit) in una prima sezione in cui vengono censiti i codici delle sue opere. Sono oggi ben noti e studiati quelli che tramandano le Rime, il Floridante, e di recente anche il frammento del primo Amadigi è stato indagato8. Per quanto riguarda le Rime, la più antica notizia sulla tradizione manoscritta veniva fornita a suo tempo dal Pintor (1899) nel primo vero studio complessivo, per molti versi ancor oggi imprescindibile, sulla lirica tassiana. A distanza di tre anni non tardava ad apparire un esile volumetto a firma di Domenico Tordi9. Modernamente, si deve a Vercingetorige Martignone un nuovo ed approfondito studio del codice napoletano entro la sua proposta di edizione critica del Terzo libro degli Amori (1998) e a Rosanna Morace l’edizione critica della parte relativa all’Amadigi epico (2008). Altro importante autografo di Bernardo è il codice marciano 6287, le cui prime ventidue carte contengono tre canti del Floridante10, a cui seguono quattro dialoghi autografi di Torquato11 e, nell’ultima carta, la 68v, nuovamente di mano di Bernardo: « Nomi da porre nel Floridante » ed un’ottava, « Era ne la stagion che il freddo perde »12. Un cenno a parte merita poi l’intervento di Michele Messina del 195513 che forniva una ricca descrizione dell’autografo del Giraldi Cinzio e di Bernardo Tasso in una poetica miscellanea14.

Quanto alle lettere, non disponiamo, come noto, né di un’edizione critica né di uno studio specifico sulla tradizione manoscritta. In misura maggiore rispetto alle Rime, tuttavia, ci si trova dinnanzi ad un numero ragguardevole, fra Sette e Novecento, di stampe di inediti, in forma di sillogi o di singole carte, che ne costituiscono di volta in volta gli antigrafi. Dopo l’edizione del Seghezzi (1733) che accresceva la giolitina da lui riprodotta di sette lettere tratte da « rarissimi libri »15, l’ingrossamento dell’epistolario tassiano conobbe impulsi di particolare intensità, soprattutto per mano del Campori (1869)16 e del Portioli (1871)17, oltre che alle numerose antologie, tutte uscite nella seconda metà dell’Ottocento18 fino alle « Otto lettere inedite di Bernardo Tasso » tratte dall’Archivio di Stato di Roma ed apparse in rivista nel 1942.19 A tali edizioni corrispondono i manoscritti che, in quel tempo pervenivano ai costituendi o neo-costituiti Archivi di Stato e particolarmente, nel caso delle opere di Bernardo Tasso, a Mantova, Modena, Parma e Venezia. Questa nostra bibliografia dà quindi conto dell’intera tradizione manoscritta delle lettere, così come delle rime, che è stato finora possibile ricostruire20 grazie ad una ricerca presso le biblioteche e gli archivi intesa all’aggiornamento delle segnature vetuste, alla verifica delle ubicazioni e all’integrazione, dove possibile, dei dati nuovi.

A questa prima sezione seguono in ordine di frequenza di pubblicazioni le svariate edizioni delle Lettere, delle Rime, dei romanzi cavallereschi, l’Amadigi certo, ma anche il Floridante pubblicato postumo dal Tassino che vi partecipò e lo terminò dopo la morte dell’amato genitore. Dopo un necessario accenno alla fortuna delle traduzioni, un capitolo è stato inoltre dedicato agli adattamenti per la musica secondo la diffusa consuetudine tardo-rinascimentale di musicare testi poetici, in particolare madrigali, ottave ed odi, trascelti fra i campioni di maggior prestigio letterario e notorietà, dal Petrarca a Torquato. È stato possibile allestire un manipolo non inconsistente di spartiti, anche a firma di alcuni tra i più illustri compositori della fine del Cinquecento e oltre: uno su tutti, Claudio Monteverdi. Per quanto riguarda gli studi critici, questa rassegna si è attenuta a quelle monografie, miscellanee o ancora agli approfondimenti di carattere comparativo che trattano distesamente degli scritti di Bernardo nelle loro diverse sfaccettature, compresa quella della sua eventuale eterodossia in quanto, tramite il principe di Salerno, Ferrante Sanseverino, è stato in relazione con gli esponenti del movimento valdesiano e del gruppo degli « spirituali », senza tuttavia che la sua adesione al movimento valdesiano fosse comprovata. Il sodalizio potrebbe aver comportato la sua deviazione dall’ortodossia romana, tanto da condizionare alcune scelte politiche21 e da indurre la presenza di un linguaggio « spirituale » in alcune delle sue lettere. Di una mole non indifferente, il corpus qui riunito accoglie pure una parte riservata alla fortuna europea del Tasso, nonché un’altra alle tesi che tuttora suscita.

La fortuna critica del Tasso cominciò fin dai primi anni del suo apprendistato poetico, se è vero quanto affermano alcuni biografi, cioè che la notorietà derivata dalle sue Rime abbia indotto il principe di Salerno ad assumerlo come segretario22. Negli anni che seguirono la pubblicazione del primo libro di lettere, l’illustre cortigiano venne ampiamente elogiato dai suoi contemporanei e i letterati contemporanei lo tennero in palmo di mano. Nel 1564, Luca Contile redigeva la dedica dei suoi due volumi di lettere indirizzata a Giambattista Spinola menzionando « il Tasso leggiadro » fra i promotori ormai riconosciuti di una consolidata tradizione epistolare23. In una sua « lettera a Bernardo Tasso », lo stesso Contile confermava la fama da lui raggiunta con queste parole:

Sono quarant’anni, che per relatione universale ho tenuto e stimato e amato e riverito il Sig. Bernardo Tasso, tenutolo per dotto, stimatolo per nobile amatolo per bontà, riveritolo per honore, che bisogno adunque havevo io di praticarlo gli anni, se la testimonianza di tutto ‘l Mondo me n’ha data piena notizia24?

A giudicare da alcune dichiarazioni che trapelano qua e là nel corso delle sue lettere25, dietro l’esibizione del consueto topos della diminutio personae, il Tasso non ignorava affatto la sua celebrità, così come sapeva di far parte del ristretto gruppo dei maggiori autori del suo secolo. La consapevolezza del suo status si rispecchia d’altronde nelle lettere denigratorie nei confronti di Ferrante Sanseverino in cui chiama in causa proprio la testimonianza del « mondo »:

Io non voglio rimproverar, connumerando a Sua Eccellenza i servizi miei, perché sarebbe più debito suo di rimunerargli, che ufficio mio di ricordarlegli. Sua Eccellenza lo sa, lo sa Vostra Signoria, lo sa il Mondo, al quale quasi comedia recitata in un teatro, è manifesto la fedeltà de la mia servitù.26

Il concetto di « mondo » dal quale il nostro è conosciuto e riconosciuto, nonostante le recusationes d’uso, torna nelle parole con le quali si rivolge a Girolamo Ruscelli nel marzo del 1557:

[...] sperando se pur così sarà, come mi scrivete, che il favore e grande autorità de’ vostri scritti mi debba por in quella stima e opinione del mondo che non meritano forse l’opere mie, certo fra tante mie disgrazie mi par d’aver fatto grandissimo guadagno, avendo il testimonio d’un uomo dotto e giudizioso (come voi sete) che approvi le mie composizioni27.

In seno al secondo volume, le lettere che riflettono la genesi dell’Amadigi ribadiscono questa sua consapevolezza con l’affermare l’attesa del poema da parte del pubblico:

Io attendo con ogni diligenza a condur a fine questa mia già tanto tempo cominciata fatica, la quale è impossibile che risponda a l’aspettazione, che n’ha il mondo, poi che 1’ho fatta tanto desiderare28.

Da parte sua, nella prefazione al romanzo cavalleresco, Lodovico Dolce conferma l’aspettativa dei lettori:

Eccovi, giudiziosi e begnini lettori, il da voi tanto disiderato e aspettato Amadigi dello Eccellentissimo S. Bernardo Tasso: il quale uscendo finalmente nella luce de gli uomini, viene nelle vostre mani29.

Ancora nel secondo volume, la lettera di Girolamo Molino del gennaio 1558 contiene diversi complimenti impliciti e espliciti all’ormai anziano segretario:

Or sapendo io che Vostra Signoria è per mandar fuori il suo Amadigi tanto aspettato e desiderato da ciascuno, non ho voluto restare di rappresentarvi e ricordarvi questa occasione di questa nova Academia, per la impressione del suo libro, come cosa che veramente vi può apportare gran satisfazione, dovendo voi ragionevolmente desiderare che alla bellezza de la vostra rara opera sia congiunta rara e vaga stampa sopra ogni altra30.

Il Giraldi, amico di lunga data e rivale in letteratura, rende omaggio a Bernardo Tasso nei loro scambi epistolari, esaltandone competenza letteraria e celebrità:

Non mi conosco io esser quegli, che sia per dirle cosa ch’ella molto prima che io, veduta non l’abbia. Sì per aversi ella fatti questi piacevoli studi proprii suoi: come quella che insin da’ suoi più teneri anni lor si diede e vi ha fatto quel profitto che la fa andare per le bocche de gli uomini con sì onorato grido, che io non veggo chi a pari le vada [...]31.

Last but not least, lo stesso Ariosto esprime la propria stima per questa figura di poeta-segretario nell’ultimo canto della versione definitiva dell’Orlando furioso, annoverandolo fra coloro che lo attendono nel porto alla fine del poetico viaggio: « Io veggio il Fracastoro, il Bevazzano, Trifon Gabriel; e il Tasso più lontano ».

Più delle parole32 valgono i fatti e, concretamente, ad oggi, dal 1549 al 2002, si contano all’incirca33 ventotto ristampe del primo volume di lettere ̶ il cui rilancio editoriale fu determinato dal suo riuso come formulario di modelli di lettere dopo l’edizione del Sansovino del 1570 ̶ di cui una decina mentre Bernardo era ancora vivo. Il secondo volume invece conobbe una fortuna minore con una sola ristampa nel 157434, tuttavia diversi suoi scritti furono ripubblicati in antologie o raccolte. Un computo globale dal 1549 al 2010 lascia apparire una quarantina di pubblicazioni35, oltre agli epistolari esclusivamente dedicati al nostro autore, fra le quali dieci stampate tra il 1549 e la morte avvenuta nel 1569. Nonostante queste cifre, risulta difficile stabilire con precisione il grado di presenza delle lettere del Tasso in un periodo in cui il genere inaugurato dall’exploit aretiniano conosceva un successo eccezionale in virtù delle diverse stampe e ristampe dei testi elencati qui sotto. La base di ogni calcolo deve comunque partire dalle trecentoventisette lettere del primo volume36 alle quali si aggiungono le centonovantotto del secondo37, ossia un totale di cinquecentoventicinque lettere, più volte ristampate per quanto riguarda quelle del primo volume, una sola per il secondo38. Se prendiamo in considerazione l’insieme della produzione epistolare e quindi anche i testi pubblicati postumi, a questo risultato vanno sommate le quarantasette lettere inedite venute alla luce grazie a Campori, le cinquantadue famigliari espunte dalla seconda raccolta e ricuperate nel terzo volume cominiano, le quattro del volumetto indirizzato a Marcantonio Tasca, le altre quattro lettere indirizzate a Ferrante Sanseverino39 e le duecentododici dell’edizione Portioli, nonché i tre inediti pubblicati dal Ravelli nel 189540 e le otto lettere apparse su Bergomum41. All’incirca quindi più di ottocentocinquanta lettere che andrebbero moltiplicate per il numero di edizioni conosciute. Un calcolo più preciso richiederebbe una ricerca immane42, tutto sommato forse inutile. Questa la realtà, seppur approssimativa, delle cifre. Altri dati quantitativi ancora ci sono forniti dalle edizioni della lirica di Bernardo Tasso; fra il 1531, quando venne alla luce il Libro primo de gli Amori, e il novembre del 1569, ben sei edizioni di poesie videro la luce e altre sei dal Cinquecento ad oggi. Alla stregua di qualche lettera, alcuni dei suoi componimenti furono riediti in seno a ben ventisei florilegi tra i quali una dozzina compresi tra il 1545 e il 156943.

Da quest’elenco, forse un po’ arido, di cifre, la fama di Bernardo Tasso, poeta ed epistolografo, appare indubbia. Cionnonostante, questa figura di spicco del panorama letterario cinquecentesco scomparve praticamente dal circuito editoriale e commerciale nel secolo successivo, probabilmente offuscata dal trionfo travolgente del Tassino o forse anche in virtù di un semplice fenomeno di moda letteraria se si considera che altri poeti (o poetesse) degli anni 1530 a 1570 sparirono o quasi dai florilegi secenteschi. Stando ai cataloghi odierni, solo due edizioni delle lettere vennero realizzate nel 1603 e 1612, nessuna delle poesie, un unico florilegio secentesco ripropose alcune lettere, mentre solo pochissimi componimenti poetici vennero antologizzati44. A farla breve, una vera e propria eclissi che si prolungò fino al Settecento inoltrato. Fu necessario infatti attendere il 1733 per una sua riscoperta da parte dell’erudito veneziano Seghezzi che fece pubblicare, presso l’editore Comino, una nuova edizione Delle Lettere di Bernardo Tasso, corrette e illustrate.45 Improntata al modello dell’edizione giolitina degli anni 1560-62, la raccolta suddivisa in due volumi modernizzava ortografia e punteggiatura e Seghezzi vi aggiunse il testo, assai raro, del Ragionamento della Poesia recitato dall’Autore nella Viniziana Accademia. Dopo la sua morte sopravvenuta nel 1743, questa venne completata da un terzo volume che includeva anche le Famigliari, fra le quali molte mai date alla luce prima, il tutto a cura del Serassi che, nel 1742, aveva già pubblicato il suo Parere intorno alla patria di Bernardo Tasso, e Torquato suo figliuolo46 e poi preparato un’edizione delle Rime47 preceduta da una biografia e, in seguito, dato alle stampe anche l’Amadigi.

Queste osservazioni evidenziano l’esistenza di una vera e propria bibliografia della biografia che ebbe inizio appunto nel 1733 con la Vita dell’Autore precedente la nuova edizione da parte del Seghezzi Delle Lettere di Bernardo Tasso, corrette e illustrate e fu ristampata in seguito a parte48. Come accennato, dopo la morte del critico veneziano, il Serassi compilò un’altra biografia in cui appuntava il suo interesse sul luogo di nascita del Tasso. Dalla controversia provocata dalle affermazioni divergenti dello stesso Bernardo sulla località che gli diede i natali, Bergamo o Venezia che fosse

[...] io sono gentiluomo di Bergamo, vassallo e ligio de la Eccellentissima Repubblica di Vinegia »49.

[...] condotto a fine il mio poema, era venuto in questa meravigliosa città [Venezia] con animo di starvi solamente tanto, ch’io l’avessi fatto stampare, ma [...] degnato da questi nobilissimi spiriti [dell’Accademia della Fama] de la lor onorata compagnia, mi son risoluto, qui dove nacqui e dove l’ossa de’ miei carissimi parenti riposano, finir, quando a Dio piacerà la vita mia50.

presero spunto diversi saggi, elencati qui di seguito, fino a quando venne risolta o elusa, come dir si vuole, dall’affermazione del Dionisotti secondo la quale: « Comunque e dovunque fosse nato [...] era nato suddito della Repubblica »51. Sembra manchi invece a tutt’oggi una ricostituzione biografica più recente di quella, per altro pregevole, di Williamson, con un’attenzione rivolta non solo alle date e ai fatti, ma anche all’implicazione dell’uomo Bernardo Tasso nella società del suo tempo, ai suoi rapporti con le persone, le idee, le istituzioni. In altri termini, quello che lo stesso Dionisotti sintetizzava deplorando l’assenza d’interesse per le condizioni di vita degli scrittori del passato52.

Successivamente, l’esemplare « segretario »53 tornò in auge nell’Ottocento, periodo particolarmente propizio all’interesse per l’individuo in se stesso, tal quale si poteva svelare attraverso la lettura della corrispondenza. Fra l’intimismo del movimento romantico, l’interesse per la storia e l’incipiente realismo54, le lettere del « famoso padre » riscontrarono di nuovo il consenso del pubblico. Un’analisi cronologica dei riferimenti qui raccolti mostra che, fra il 1810 e il 1895, comparvero nel panorama letterario coevo non meno di ventisei antologie includenti sue lettere, rispetto alle sedici date alle stampe fra il 1544 e il 1614. Sempre nel corso del diciannovesimo secolo, come già accennato, sia Campori sia Portioli si preoccuparono di immettere sul mercato editoriale un repêchage di indiscutibile merito archeologico, umano e letterario degli inediti bernardotassiani55, corredato, nel caso dell’edizione Campori, da una nuova biografia. La sensibilità letteraria ottocentesca e l’interesse per il tema della famiglia, come pure quello per le opere che proponevano modelli di comportamento, furono ugualmente all’origine della popolarità della lettera a Porzia, più e più volte ristampata, spesso e volentieri come dono di nozze in virtù delle teorie educative in essa contenute. Più vicino a noi, nel Novecento così come in questi ultimi anni, l’attenzione al nostro sembra essersi acuita con diversi saggi sulla poesia o sull’Amadigi. La curiosità della critica odierna su quest’opera di transizione in particolare non si smentisce e il suo insuccesso, regolarmente descritto ai posteri in studi e antologie, appare tutto sommato relativo in quanto legato al confronto col Rinaldo del figlio o con altri romanzi cavallereschi56. Difatti, per lo meno in un primo tempo57, il fiasco commerciale fu probabilmente reale, stando a quanto deplora lo stesso Tasso nelle sue epistole:

Ne facessimo stampar 1200; 154 n’ho mandati a donare la più parte legati; né dal Duca d’Urbino in fuori, ho avuto da alcuno altro che lettere laudando il poema e ringraziandomi; di sorte che cavatone 150 ducati del prezzo de’libri che se ne sarebbe ritratto de li donati, senza la legatura che mi costa da 30 scudi, cavatone 150 ducati che mi costa la mia parte della spesa, cavatone che di 150 i quali, per aver bisogno, diedi al Giolito per cinque lire l’uno, vedrete ciò che m’è rimasto; e di que’ pochi m’ha bisognato pagar molti debiti fatti per viver e per vestir in Venezia58.

ma è pur vero che quello editoriale e culturale va ridimensionato, perché se il successo tanto atteso venne a mancare59, il romanzo conobbe due riedizioni nel Cinquecento e due nell’Ottocento ̶ purtroppo per Bernardo tutte post mortem ̶ e segnò comunque in un senso o in un altro60 la storia del genere epico-cavalleresco.

A lavoro ultimato, con la speranza, ma senza alcuna certezza, di essere stati esaustivi, chi scrive non può non meravigliarsi della mole della bibliografia qui raccolta. Nonostante tutte le restrizioni che ci siamo auto-imposte in modo da delimitare strettamente le opere di Bernardo Tasso o i saggi a lui relativi, il risultato ottenuto è sorprendente. Da una parte, siamo stati costretti a diversificare le sezioni di questa ricerca ben oltre quanto avevamo previsto per rendere conto della varietà della produzione letteraria del cortigiano, che alla stregua di quella di altri autori dello stesso periodo61, comprende poesia, epistolografia, saggi teorici62 e anche narrativa; dall’altra, non ci aspettavamo certo di raccogliere simile quantità di riferimenti. Dagli elenchi così ottenuti, si rileva pure che la sua fortuna editoriale e critica varca i limiti della sola Italia per estendersi in particolare nella penisola iberica. Questa risonanza della produzione del Tasso nel panorama letterario europeo giustifica la presenza in questo lavoro di una sezione dedicata appunto agli studi sulla sua fortuna all’estero, sia sotto il profilo dell’influenza che ebbe su altri intellettuali, sia sotto quello della diffusione delle sue opere in altre lingue. Basti ricordare come il suo sperimentalismo lirico e metrico, basato sul modello latino, abbia lasciato tracce profonde e determinanti nello sviluppo della poesia spagnola e portoghese del Rinascimento, dato che la circolazione di idee e la presenza in Italia di intellettuali spagnoli propiziarono scambi di esperienze letterarie di grande valore. L’incontro diretto del poeta Garcilaso de la Vega, per esempio, con Bernardo Tasso durante il suo soggiorno napoletano, si rivelò decisivo per la formazione poetica dello spagnolo. Gli studi condotti da Giovanni Caravaggi hanno messo in luce il merito di De la Vega nell’aver contribuito a diffondere in Spagna la nuova metrica italiana, facendo della figura del letterato bergamasco una sorta di mediatore nella divulgazione della poetica petrarchesca e oraziana nel paese iberico. Il fascino delle nuove esperienze poetiche che si venivano attuando in Spagna non lasciò indifferenti neppure i poeti del vicino Portogallo, poiché si rilevano prestiti e derivazioni dalla produzione tassiana63 nella letteratura portoghese.

Dagli elenchi così ottenuti, si rileva pure che la sua fortuna editoriale e critica varca i limiti dell’Italia. Difatti, un buon indicatore della ricezione della sua produzione in terra straniera viene offerta dalle traduzioni cui talune opere, in particolare rime e lettere, andarono incontro, entrando spesso a far parte di sillogi o saggi tesi ad approfondire in Europa alcuni aspetti della civiltà italiana. Queste constatazioni portano quindi a rimettere in discussione la sua posizione in seno alle antologie passate e attuali, perché, nonostante sia generalmente poco conosciuto e annoverato (post mortem) fra i « minori » della letteratura, questa condizione d’autore d’importanza secondaria sembra forse ingiusta. Se si tiene conto non soltanto dell’epistolario e della sua attività poetica ma anche della produzione cavalleresca, nonché teorica e probabilmente teatrale64, bisognerebbe d’ora in poi riconsiderare il suo statuto restituendogli il posto che occupò in vita e che gli spetta, quello di un letterato degno di considerazione in tutti i campi in cui esercitò il proprio fertile ingegno.

1.1. Le lettere

1.1.1. I manoscritti delle lettere65

La presente bibliografia dei manoscritti delle Lettere di Bernardo Tasso è il frutto della trascrizione dello schedario Locatelli custodito presso la Biblioteca Civica di Bergamo e finora rimasto inedito, eccezion fatta per i pochi riferimenti apparsi nel volume della Raccolta Tassiana (Bergamo 1960). Se, per quanto riguarda i soli manoscritti (e postillati) autografi, tale strumento è ormai superato dal contributo di Guglielmo Arbizzoni66 d’ora innanzi imprescindibile, per quanto attiene alla pur larga sezione dei manoscritti apografi, dal secolo XVI al XIX, il materiale assemblato dal Locatelli e qui aggiornato delle moderne segnature resta il più completo. Si è redatto un elenco in ordine alfabetico di città di tutti quelli che contengono opere del Tasso, con l’indicazione delle sole carte, senza gli incipit67. I manoscritti autografi sono di seguito segnalati mediante il grassetto; laddove non si danno indicazioni di carte, s’intende che il manoscritto è unicamente composto da materiali tassiani.

Bergamo, Civica, Tassiana, D. 5. 30 (6) n.n., cartaceo, sec. XIX.
Bergamo, Civica, Tassiana, D. 7.10, cc. 73r-78r; cartaceo, sec. XVII.
Bergamo, Civica, Tassiana, N.6.5 (ex Tassiana, vetrina IIa 18), cc. 75, 77, 89r, 183.
Bergamo, Civica, Tassiana, R. 68, 1.2, cc. 22-23; cartaceo, sec. XVIII.
Bergamo, Civica, Tassiana, R. 68, 1.4, cc. 6-33; cartaceo, sec. XVIII.
Bergamo, Civica, Tassiana, R. 67. 7. 11, n.n; cartaceo, sec. XVIII.
Bergamo, Civica, Tassiana, R. 67.7. 12, cc. 1-5; n.n. sec. XVIII.
Bergamo, Civica, Tassiana, R. 67.7.15, n.n; cartaceo, sec. XVIII.
Fano, Comunale Federiciana, ms 39; cartaceo.
Firenze, Nazionale, Varchi, II, 112-115.
Firenze, Nazionale, II. VII. 129, cc. 57-58; cartaceo, sec. XVII.
Firenze, Archivio di Stato, G. CCXVIII, c. 469r.
Firenze, Nazionale, magl. VIII. 1339, c. 342.
Firenze, Archivio di Stato, Carte Strozziane, cc. 16-20; cartaceo, sec. XVII.
Lucca, Archivio di Stato, Copiario delle lettere degli anziani, n. 57; sec. XVII.
Mantova, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, E XXV 3 900, cc. 1569-157768.
Mantova, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, E XLV 3 1460, cc. 438-441.
Mantova, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, F II 8 2577, c. 844.
Mantova, Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, F II 8 2579.
Mantova, Archivio di Stato, Autografi, 8.
Milano, Ambrosiana, S P 31.
Modena, Estense, Campori, Bernardo Tasso = busta 56.
Parigi, Nazionale, ms Ital 1111.
Parma, Archivio di Stato, Epistolario scelto 15.
Roma, Angelica, ms 1972, c. 18; cartaceo, sec. XVIII.
Roma. Angelica, ms 2093, c. 10; cartaceo, sec. XVIII.
Roma, Vaticana, Vat. Lat. 9064, cc. 317-320; cartaceo, secc. XVI-XVII.
Roma, Vaticana, Vat. Lat. 10979, cc. 52r-54r; cartaceo, secc. XVI-XVII.
Urbino, ex-Biblioteca del Palazzo Albani, Credenza 43, I, 1469.

1.1.2. Dell’Amadigi

Pesaro, Oliveriana, ms 1339, cc. 108r-115v; cartaceo, sec XVI.

1.1.3. Del Floridante

Modena, Estense, It. 379a, cc. 145v-151r; cartaceo, sec. XVI [autografo di Torquato Tasso].
Modena, Estense, It. 761, cc. 98r-106v; cartaceo, sec. XVII.
Roma, Vaticana, Vat. lat. 10977, c. 63 r; cartaceo, sec. XVII.
Roma, Vaticana, Vat. lat. 10978, cc. 29v-30r; cartaceo, sec. XVII.
Venezia, Marciana, It. cl. IX, 189 = 6287, cc. 1-22v e 68v; cartaceo, sec. XVI [parzialmente autografo].

1.1.4. Delle Rime

Bologna, Universitaria, ms 2055 (ex 4186), cc. 35-43; cartaceo, sec. XVIII.
Bologna, Carducciana, 86, cc. 74r-91v; cartaceo, sec. XVIII.
Bologna, Comunale (Archiginnasio), A, 2429, cc. 148-151; cartaceo, sec. XIX.
Bologna, Comunale (Archiginnasio), A, 1966, c. 57; cartaceo, sec. XVIII.
Fano, Comunale Federiciana, ms 9, cartaceo, sec. XIX.
Firenze, Nazionale, Magl. VII, 629, c. 23; cartaceo, sec. XVIII.
Firenze, Nazionale, Magl. VII, 1177, cc. 13r-15r; cartaceo, sec. XVI.
Firenze, Nazionale, ms II. IX. 45; cartaceo, sec. XVI.
Firenze, Nazionale, Magl. VII. 1206, cc. 93-94; cartaceo, sec. XVI-XVII.
Firenze, Nazionale, Gonnelli, 41, 223.
Firenze, Riccardiana, ms 2835, cc. 61-73, 80v, 81r, 135; cartaceo, sec. XVI.
Foligno, Biblioteca Jacobilli, ms. 93, A.IV.12, c. 18; cartaceo, sec. XVI-XVII.
Foligno, Biblioteca Jacobilli, ms 298, B.VII.10, cc. 80-81; cartaceo, sec. XVI-XVII.
Milano, Trivulziana, ms 941, c. 164; cartaceo, sec. XVI.
Modena, Estense, Campori, busta 56, n. 22.
Napoli, Nazionale, XIII. D. 43, cc. 44r-84v; cartaceo, sec. XVI.
Padova, Biblioteca del Seminario, ms. 855.6, c. 27; cartaceo, sec XVI.
Parma, Archivio di Stato, Epistolario Scelto, 15.
Parma, Palatina, ms 829.
Pesaro, Oliveriana, 1399, cc. 1r-94r.
Pesaro, Oliveriana, 736 (ms Giordani), c. 91; cartaceo, sec. XVII.
Roma, Vaticana, Barb. lat. 3997, cc. 23r-49r; cartaceo, sec. XVI.
Roma, Vaticana, Vat. lat. 10286, cc. 83r-85r; cartaceo, sec. XVI-XVII.
Roma, Vaticana, Vat. lat. 9948, c. 36v; cartaceo, sec. XVI.
Roma, Vaticana, Vat. lat. 8451, c. 260; cartaceo, sec. XVII-XVIII.
Roma, Nazionale, ms Sessoriano 333, c. 150; cartaceo, sec. XVI.
Roma, Nazionale, ms Gesuitico 19, c. 42v-69r, cartaceo, sec. XVIII.
Roma, Angelica, ms 1680, c. 82-84; cartaceo, sec. XVI.
Venezia, Marciana, ms Ital. Class. IX, n. 144, cc. 20r-21v; cartaceo, sec. XVI.
Venezia, Marciana, ms Ital. Class. IX, n. 300, cc. 1r-1v; cartaceo, sec. XVI.
Venezia, Marciana, ms Ital. Class. IX, n. 272, c. 93r; cartaceo, sec. XVI.
Venezia, Marciana, ms Ital. Class. IX, n. 82, c. 660; cartaceo, sec. XVI.
Vienna, Palatina, ms 1216 (ex 10264), c. 25, cartaceo, sec. XVI.

1.1.5. I Postillati70

Londra, British Museum, 11426, a.a. 46. [rime di T. sono aggiunte in coda a: id, Rime divise in cinque libri, Venezia, Giolito, 1560]; sec. XVIII.
Roma, Vaticana, Credenza Tassiana 46; Plato, Omnia [...] opera traslatione Marsili Ficini, Basel, Froben, 1539.
Roma, Vaticana, Credenza Tassiana 49; Cicero, Opere, Parigi, Robertus Stephanus, 1539.
Roma, Vaticana, Credenza tassiana 48; Cicero, Orationes, Parigi, Robertus Stephanus, 1539.
Providence (U.S.A.), Brown University, John Hay Library, 1482 H 78; Quintus Horatius Flaccus, Opera Omnia, Venezia, Giovanni da Forlì, 1482.
Providence (U.S.A.), Brown University, John Hay Library, 1483 H 78; Quintus Horatius Flaccus, Opera Omnia, Venezia, Giovanni da Forlì, 1483.

2. Opere a stampa

2.1. Rime

Libro primo de gli Amori di Bernardo Tasso. [Colophon: in Venegia per Giovan Antonio & Fratelli da Sabbio, MDXXXI].

De gli Amori di Bernardo Tasso. [Colophon: in Vinegia, per Ioan. Ant. da Sabio, del XXXIV i.e. 1534 del mese di settembre]71.

« Hinni et ode di Bernardo Tasso », in De gli Amori di Bernardo Tasso. [Colophon: in Vinegia, per Ioan. Ant. da Sabio, del XXXIV [i.e. 1534 del mese di settembre].

Libro terzo de gli Amori di Bernardo Tasso. [Colophon: in Vinegia per Bernardino Stagnino l’anno di nostra salute, MDXXXVII].

I tre libri degli Amori di M. Bernardo Tasso e nuovamente dal proprio Autore si è aggiunto il Quarto Libro, per addietro non più stampato, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLV.

Rime di Messer Bernardo Tasso divise in cinque Libri nuovamente stampate. Con la sua Tavola per ordine di Alfabetto. Con privilegio, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLX.

Rime di m. Bernardo Tasso, tomo primo. Edizione la più copiosa finora uscita. Colla vita nuovamente descritta dal sig. Abate Pierantonio Serassi, in Bergamo, appresso Pietro Lancellotti, 1749, 2 vol.72

Rime di m. Bernardo Tasso. Colla vita dell’autore e varie illustrazioni dell’opera, Bergamo, Lancellotti, 1755.

Ode inedita di Bernardo Tasso, Pesaro, Tip. di A. Nobili, 1858.73

Sonetti inediti di Bernardo Tasso pubblicati per le faustissime nozze del signor cavaliere Enrico Badia da Teramo con la signora contessa Giuseppina Belluzzi pesarese, Pesaro, Tip. A. Nobili, 1858.

Ode inedita di Bernardo Tasso pubblicata da Alessandro Carletti, Siena, Tip. Sordo-muti, 1867.

Bernardo Tasso, Rime, vol. I, I tre libri degli Amori, a cura di Domenico Chiodo, vol. II, Libri Quarto e Quinto, Salmi e Odi, a cura di Vercingetorige Martignone, Torino, Res, 1995.

2.1.1. Rime contenute nelle antologie

Lodovico Domenichi, Rime diverse di molti eccellentiss. Auttori nuovamente raccolte, libro primo, Venezia, Giolito, 1545.

Lodovico Domenichi, Rime diverse di molti eccellentiss. Auttori nuovamente raccolte, Libro primo con nuova additione ristampato (Libro secondo), Venezia, Giolito, 1549.

Andrea Arrivabene, Delle Rime di diversi nobilissimi et eccellentissimi Autori nuovamente raccolte, Venezia, Cesano, 1550.

Girolamo Ruscelli, Del Tempio a Giovanna d’Aragona fabbricato da tutti i più gentili Spiriti e in tutte le lingue principali del mondo, Venezia, Pietrasanta, 155474.

Girolamo Ruscelli, Del Tempio a Giovanna d’Aragona fabbricato da tutti i più gentili Spiriti e in tutte le lingue principali del mondo, Venezia, Pietrasanta, 1555.

Libro quinto delle Rime di diuersi illustri signori napoletani, e d’altri nobilissimi ingegni. Nuouamente raccolte, e con noua additione ristampate. Allo Illus. S. Ferrante Carrafa, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari et fratelli, 1555.

Lodovico Dolce, Stanze di diversi illustri Poeti nuovamente raccolte a commodo et utile de gli studiosi della Lingua Thoscana, Venezia, Giolito, 1556.

Girolamo Ruscelli, I Fiori delle Rime de’ Poeti Illustri nuovamente raccolti et ordinati, Venetia, Sessa, 155875.

Rime scelte da diversi autori di nuovo corrette, et ristampate, Venezia, Giolito, 1563, 2 vol.76

Lodovico Dolce, Prima (e Seconda) Parte delle Stanze nuovamente ristampate et con diligentia riviste et corrette, Venezia, Giolito, 156477.

Girolamo Ruscelli, Del Tempio a Giovanna d’Aragona fabbricato da tutti i più gentili Spiriti e in tutte le lingue principali del mondo, Venezia, Rocca, 1565.

Girolamo Ruscelli, I Fiori delle Rime de’ Poeti Illustri nuovamente raccolti et ordinati, Venetia, Sessa, 1569.

Lodovico Dolce, Prima parte delle Stanze di diuersi illustri poeti, a commodita, & utile de gli studiosi della lingua thoscana. nuovamente ristampate et con diligentia reviste et corrette, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1570.

Girolamo Ruscelli, I Fiori delle Rime de’ Poeti Illustri nuovamente raccolti et ordinati, Venetia, Sessa (Deuchio), 1579.

Lodovico Dolce, Prima (e Seconda) Parte delle Stanze nuovamente ristampate et con diligentia riviste et corrette, Venezia, Giolito, 1580.

Lodovico Dolce, Prima (e Seconda) Parte delle Stanze nuovamente ristampate et con diligentia riviste et corrette, Venezia, Giolito, 1581.

Girolamo Ruscelli, I Fiori delle Rime de’ Poeti Illustri nuovamente raccolti et ordinati, Venetia, Sessa (Polo), 1586.

Lodovico Dolce, Prima (e Seconda) Parte delle Stanze nuovamente ristampate et con diligentia riviste et corrette, Venezia, Giolito, 1590.

Rime scelte da diversi autori di nuovo corrette, et ristampate, Venezia, Giolito, 1590, 2. vol.

Girolamo Ruscelli, I Fiori delle Rime de’ Poeti Illustri nuovamente raccolti et ordinati. Con alcune annotazioni del medesimo sopra i luoghi, Lucca, terza impressione, per Salvatore e Gian Domen. Marescandoli, 1729.

« Poemetti del secolo XV, XVI », in Parnaso italiano, ovvero Raccolta de’ poeti classici italiani d’ogni genere e d’ogni età d’ogni metro e del più scelto tra gli ottimi…, vol. 10, Venezia, presso Antonio Zatta e figli, 1785.

Andrea Rubbi, « Costanzo, Torquato, Bernardo Tasso e poetesse del secolo 16 », in Parnaso italiano ovvero Raccolta de’ poeti classici italiani d’ogni genere d’ogni età d’ogni metro e del più scelto tra gli ottimi, 30, in Venezia, presso Antonio Zatta e figli, 1787.

Andrea Rubbi, Costanzo, Torquato, Bernardo Tasso e poetesse del secolo 16, in Venezia, coi tipi di Pietro Bernardi, 1816.

Terenzio Mamiani, Poeti italiani dell’età media ossia scelta e saggi di poesia dai tempi del Boccaccio al cadere del secolo XVIII, Parigi, Baudry, 1848.

La Patria, ossia Liriche italiane di patrio argomento: tratte dai migliori poeti d’ogni secolo e offerte esempi (sic) di poesia civile stimolo di virtù cittadine alla studiosa gioventù d’Italia, Torino, S. Franco e figli, 1855.

Giuseppe Lipparini, Le pagine della letteratura italiana. Antologia dei passi migliori e più espressivi dei grandi secoli e buoni scrittori. Volume ottavo. I Cinquecentisti minori. Milano, Signorelli, 1925.

2.2. Le Lettere

Li due libri delle lettere di M. Bernardo Tasso intitolati a Monsig. D’Aras. Con gratia e privilegio del Sommo Pontefice Paolo III e dell’IIlustriss. Senato Vinitìano per anni dieci, in Vinegia, nella bottega d’Erasmo di Vincenzo Valgrisi, MDXLIX.

Le lettere di M. Bernardo Tasso intitolate a Monsi.or d’Aras, in Vinegia, appresso Vincenzo Valgrisi, 1551.

Le lettere di M. Bernardo Tasso intitolate a Monsig. d’Aras, in Vinegia, appresso Vincenzo Valgrisi, 1553.

Li due libri delle lettere di M. Bernardo Tasso. Alli quali nuovamente s’è aggiunto il terzo libro, in Venetia, appresso Vincenzo Valgrisi & Baldessar Costantini, 1557.

Li tre libri delle lettere di M. Bernardo Tasso. Alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, in Venetia, appresso P. Gironimo Giglio, e compagni, 1559.

Delle Lettere di M. Bernardo Tasso, secondo volume, nuovamente posto in luce, con gli argomenti per ciascuna lettera e con la tavola. Con privilegio del Sommo Pontefice Pio III, & dell’Illustrissimo Senato veneto, & d’altri Principi, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, MDLX.

I tre libri delle lettere di M. Bernardo Tasso. Alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, in Vinegia, appresso Francesco Lorenzini da Turino, 1561.

I tre libri delle lettere di M. Bernardo Tasso. Alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto, in Vinegia, appresso Pietro Bosello, 1561.

Prima parte delle lettere di M. Bernardo Tasso, alle quali nuovamente si sono aggiunti gli argomenti per ciascuna lettera, di nuovo ristampata. Con la tavola nel fine, in Vinegia, Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1562.

I tre libri delle lettere di M. Bernardo Tasso, alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, in Vinegia, appresso Francesco Lorenzini, 1564.

Le lettere di Bernardo Tasso, utili non solamente alle persone private, ma anco a’secretarj de’principi, per le materie che vi si trattano, e per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio degli intendenti sono le più belle e correnti delle altre, in Venetia, per Iacopo Sansovino Veneto, 1570.

Le lettere di Bernardo Tasso, utili non solamente alle persone private, ma anco a’ secretarj de’ principi, per le materie che vi si trattano, e per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio degli intendenti sono le più belle e correnti delle altre. Di nuouo ristampate, riuedute & corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso Gio. Antonio Bertano, 1574.

Il secondo volume delle lettere di m. Bernardo Tasso. Nuovamente posto in luce con gli argomenti per ciascuna lettera et con la tavola de i nomi delle persone a chi le sono indirizzate, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1574.

Le lettere di M. Bernardo Tasso vtili non solamente alle persone priuate, ma anco a secretarij de prencipi, per le materie che vi si trattano, & per la maniera dello scriuere. Di nuouo ristampate, riuedute & corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso Giouanni de’ Picchi & fratelli, 1578.

Le lettere di m. Bernardo Tasso. Utili non solamente alle persone private, ma anco a secretarii de prencipi. Di nuovo ristampate, rivedute e corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso Domenico Cavalcalupo, 1580.

Le lettere di m. Bernardo Tasso, utili non solamente alle persone private, ma anco a secretarii de’principi, per le materie che vi si trattano, e per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio de gli intendenti sono le più belle, e correnti dell’altre, in Venetia, appresso Fabio & Agostino Zoppini fratelli, 1582.

Le lettere di Bernardo Tasso, in Vinegia, G.G. de’ Ferreri, 1582.

Le lettere di m. Bernardo Tasso. Vtili non solamente alle persone priuate, ma anco a secretarij de prencipi, per le materie che vi si trattano, & per la maniera dello scriuere. Le quali per giudicio de gli intendenti sono le piu belle, & correnti dell’altri. Di nuovo ristampate, rivedute et corrette con molta diligenza, in Venetia, apresso Giacomo Cornetti, 1585.

Le lettere di m. Bernardo Tasso, utili non solamente alle persone private, ma anco a secretarii de’ principi, per le materie che vi si trattano, e per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio de gli intendenti sono le più belle, e correnti dell’altre. Di nuouo ristampate, riuedute et corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso Matthio Valentini, 1588.

Lettere di m. Bernardo Tasso. Parte I e II. Salerno: s.n., 1591?78

Le lettere di m. Bernardo Tasso, utili non solamente alle persone private, ma anco a secretarii de’ principi, per le materie che vi si trattano, e per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio de gli intendenti sono le più belle, e correnti dell’altre. Di nuouo ristampate, riuedute et corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso Ioan. Griffio, 1591.

Le lettere di m. Bernardo Tasso. Utili non solamente alle persone private, ma anco a secretarii de Principi per le materie che vi si trattano, & per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio de gli intendenti sono le più belle, & correnti dell’altre. Di nuovo ristampate, rivedute & corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso il Griffio, 1597.

Le lettere di m. Bernardo Tasso vtili non solamente alle persone priuate, ma anco a secretarii de Prencipi, per le materie che vi si trattano, & per la maniera dello scriuere, le quali per giudicio de gli intendenti sono le piu belle, & correnti dell’altri. Di nuouo ristampate, riuedute, et corrette con molta diligenza, in Venetia, appresso Lucio Spineda, 1603.

Le lettere di M. Bernardo Tasso utili non solamente alle persone private ma anco a’ secretari de’ Prencipi, per le materie che vi si trattano et per la maniera dello scrivere. Le quali per giudicio de gli intendenti sono le più belle, et correnti dell’altri. Di nuovo ristampate et con somma diligenza ricorrette, Venezia, appresso Lucio Spineda, 1612.

Delle lettere di M. Bernardo Tasso, corrette, e illustrate. Volume primo, Con la vita dell’Autore scritta dal Sig. Anton-Federigo Seghezzi, e con la giunta de’ Testimoni più notabili, e degl’Indici copiosissimi, in Padova, presso Giuseppe Comino, 1733. Con licenza de’ Superiori e privilegio dell’Eccellentissimo senato veneto per anni X79.

Delle lettere di M. Bernardo Tasso, secondo volume, molto corretto e accresciuto. Si è aggiunto anche in fine Il Ragionamento della poesia dello stesso autore, in Padova, 1733, presso Giuseppe Comino, con licenza de’superiori e privilegio80.

Delle lettere di m. Bernardo Tasso accresciute, corrette e illustrate volume primo [-terzo], in Padova, presso Giuseppe Comino, 1733-1751.

Delle Lettere di M. Bernardo Tasso, Accresciute, corrette, e illustrate. Volume terzo contenente le Famigliari, per la maggior parte ora la prima volta stampate, e alcune di Torquato suo figliuolo pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell’Abate Pierantonio Serassi intorno alla Patria de suddetti, in Padova, appresso Giuseppe Comino, MDCCLI. Con licenza de’ superiori81.

Lettere inedite di Bernardo Tasso precedute dalle notizie intorno la vita del medesimo, per cura di Giuseppe Campori, Bologna, Gaetano Romagnoli, 1869, ora in Scelta di curiosità letterarie inedite o rare dal secolo XIII al XIX, ristampa anastatica, XXII, dispensa CIII, Bologna, Forni, 1968.

Lettere inedite di Bernardo Tasso a Ferrante Sanseverino, principe di Salerno, a cura di Augusto Panizza, Trento, G. B. Monauni, 1869.

Lettere inedite di Bernardo Tasso a cura di Attilio Portioli, Mantova, Tip. Eredi Segna, 187182.

Lettere inedite di Bernardo Tasso a Marcantonio Tasca, per nozze Solerti-Saggini, a cura di Giuseppe Ravelli, Bergamo, Fr. Cattaneo Succ. Gaffuri e Gatti, 1889.

Giuseppe Bianchini, Lettere inedite di Bernardo Tasso, Verona, Fratelli Drucker, Padova, Librai Editori, MDCCCXCV83.

Giuseppe Ravelli, Lettere inedite di Bernardo e Torquato Tasso e saggio di una bibliografia delle lettere a stampa di Bernardo Tasso, Bergamo, Fratelli Bolis, 189584.

Maria Platter Zappala, « Otto lettere inedite di Bernardo Tasso », in Bergomum, 1942, XX, n. 4, p. 1-685.

Bernardo Tasso, Li tre libri delle lettere, alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, ristampa anastatica dell’edizione Giglio, 1559, a cura di Donatella Rasi, Sala Bolognese, Arnaldo Forni, 2002.

Bernardo Tasso, Lettere, secondo volume, ristampa anastatica dell’edizione Giolito 1560, a cura di Adriana Chemello, Sala Bolognese, Arnaldo Forni, 2002.

Giovanni Lovito, « Bernardo Tasso: lettere scelte », in Letteratura e storia del Rinascimento italiano, Pozzuoli, Ferraro, 2010.

2.2.1. Lettere repertoriate e/o antologizzate

Novo libro di lettere scritte da i più rari auttori et profesori della lingua volgare italiana. Con grazia et privilegio, in Venetia, per Paulo Gerardo, MDXLIIII86.

Lettere di diversi eccellentiss. huomini raccolte da diversi libri, tra le quali se ne leggono molte non più stampate. Con gli argomenti per ciascuna delle materie di che elle trattano e nel fine annotatione e tavole delle cose più notabili, a utile degli studiosi, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari et Fratelli, MDLIIII87.

Dionigi Atanagi, De le lettere di tredici huomini lllustri Libri Tredici: Gli autori: Il Vesc. Di Bàius. Il Sanga. Il Guidiccione. Il Vescovo di Verona. M. Francesco de la Torre. Il Sadoleto. L’Ardinghello. M. Marcant. Flaminio. Il Giovio. Il Tasso. M. Annibàl Caro. M. Claudio Tolomei. M. Paolo Sadoleto, Vesc. di Carpentras, in Venetia, l’anno MDLIIII.88

De le lettere di tredici huomini illustri libri tredici. Gli autori. Il Vesc. di Baius. Il Sanga. Il Guidiccione... Stampati in Roma per Valerio Dorico et Luigi fratelli, nel mese di marzo 1554.

Lettere di diversi autori eccellenti. Libro primo, nel quale sono tredici autori illustri & il fiore di quante altre belle lettere si sono vedute fin qui. Con molte lettere del Bembo, del Navagero, del Fracastoro, & d’altri famosi Autori non più date in luce. Con privilegio, in Venetia, appresso Giordano Ziletti, all’insegna della Stella, M. D. L.VI.89

Lettere di XIII huomini illustri, nelle quali sono due libri di diuersi altri auttori et il fiore di quante belle lettere, che fin’hora si sono uedute; con molte del Bembo, del Nauagero, del Fracastoro, del Manutio, & di altri famosi auttori non piu date in luce, in Venetia, per Francesco Lorenzini da Turino, 1560.

Lettere di XIII huomini illustri. Nellequali sono due libri di diuersi altri auttori, et il fiore di quante belle lettere, che fin’hora si sono vedute; con molte del Bembo, del Nauagero, del Fracastoro, del Manutio, & di altri famosi autori non piu date in luce, in Venetia, per Comin da Trino di Monferrato, 1561.

Lettere di 13 huomini illustri, nellequali sono due libri di diuersi altri auttori, con l’aggionta d’alcune altre uenute in luce. Et il fiore di quante belle lettere, che fin’hora si sono vedute, in Venetia, per Comin da Trino di Monferrato, 1564.

Lettere di XIII huomini illustri, alle quali oltra tutte l’altre fin qui stampate, di nuovo ne sono state aggiunte molte da Thomaso Porcacchi, in Vinetia, presso Giorgio de’ Cavalli, MDLXV.90

Lettere di XIII huomini illustri: allequali oltra tutte l’altre sin qui stampate, di nuouo ne sono state aggiunte molte da Tomaso Porcacchi, in Venetia, appresso gli heredi di Giouan Maria Bonelli, 1571.

Della nuova scielta di lettere di diversi nobilissimi huomini et eccell. ingegni. Scritte in diverse materie. Fatta da tutti i libri fin’hora stampati. Libro primo. Con un Discorso Della Commodità dello scrivere, di M. Bernardino Pino [Marca tipografica di Andrea Muschio], in Venetia, MDLXXIIII.91

Lettere di XIII huomini illustri, alle quali oltra tutte l’altre fin qui stampate, di nuouo ne sono state aggiunte molte da Tomaso Porcacchi, in Venetia, appresso Iacomo Vidali, 1576.

Lettere di XIII huomini illustri, alle quali oltra tutte l’altre fin qua stampate, di nuouo ne sono state aggiunte molte. Da Tomaso Porcacchi, in Venetia, appresso Camillo de’ Franceschini, 1582.

Lettere di XIII huomini illustri, allequali oltra tutte l’altre fin qua stampate, di nuouo ne sono state aggiunte molte da Tomaso Porcacchi, in Venetia, appresso Fabio & Augustin Zoppini fratelli, 1584.

Scelta di lettere di diversi Eccellenti Scrittori, disposta da Bartolomeo Zucchi, Da Monza; parte prima [-terza]. Ne la quale sono le più belle Lettere che insin qui si siano vedute, con moltissime non ancora uscite in luce, in Venetia, appresso la Compagnia Minima, MDXCV.92

L’idea del segretario dal Signore Bartolomeo Zucchi, gentil homo da Monza, Città Imperiale, nell’Accademia de gli Insensati di Perugia, rappresentata in un trattato dell’Imitatione, E nelle lettere di Principi, e d’altri Signori, Parte Prima. Dal medesimo Sig. Zucchi in questa Quarta edizione notabilmente accresciuta, abbellita, e illustrata [...], in Venetia, appresso Pietro Dusinelli, MDCXIV. Con licentia de’ Superiori, e con Privilegio93.

Scelta di lettere familiari degli autori più celebri con note ed accenti che
indicano la pronunzia ad uso dei Licei del Regno
, Milano, dalla Stamperia Reale, MDCCCX94.

Lettere familiari di celebri italiani antichi e moderni corredate di grammaticali e tipografiche annotazioni e di copiosi paralleli per la retta pronuncia di moltissime voci, ad esercizio della studiosa gioventù da Francesco Antolini di Macerata, Milano, per Luigi Cairo colla stereofeidotipia di Gaetano, 182595.

Lettere familiari di celebri italiani antichi e moderni corredate di grammaticali e tipografiche annotazioni e di copiosi paralleli per la retta pronuncia di moltissime voci, ad esercizio della studiosa gioventù da Francesco Antolini di Macerata, socio dell’Accademia de’ catenati di questa città. Seconda edizione corretta e notabilmente accresciuta, Milano, presso Luigi di Giacomo Pirola, 183296.

Scelta di lettere famigliari degli autori più celebri proposte alla studiosa gioventù della lingua italiana da Cesare Servadio, con note ed una raccolta di voci equivoche per conoscere la differenza della pronuncia e del significato. Volume unico, Firenze, Tipografia della speranza, 183697.

Lettere di vari illustri italiani del secolo XVIII e XIX a’ loro amici, e de’ massimi scienziati e letterati nazionali e stranieri al celebre abate Lazzaro Spallanzani e molte sue risposte ai medesimi, ora per la prima volta pubblicate. Tomo quarto, Reggio, coi Tipi Torreggiani e Compagno, 184198.

Archivio storico italiano, Firenze, 1845, tomo II, Appendice II, p. 322-32399.

Giovanni Battista Nicolini, Filippo Strozzi. Tragedia [...] corredata d’una vita di Filippo e di documenti inediti, Firenze, Le Monnier, 1847100.

Amadio Ronchini, Lettere d’uomini illustri conservate in Parma nel R. Archivio di Stato, volume primo, Parma, dalla Reale Tipografia, MDCCCLIII101.

Lettere di F. Rangone, edite per cura del Dott. Luigi Maini, Modena, Tipografia di Andrea Rossi, MDCCCLIII102.

Zanobi Bicchierai, Lettere d’illustri italiani non mai stampate: Bernardo Tasso – Tiziano Vecellio – Isabella Orsini – Trajano Boccalini – Francesco Redi, Firenze, coi tipi di Felice Le Monnier, 1854103.

Willelmo Braghirolli, Lettere inedite di alcuni illustri italiani, per nozze Cavriani-Lucchesi, Milano, Palli, 1856.

Carlo Fabriani, Sonetto e lettera inedita, per le nozze Paolucci-Trolani, Modena, Eredi Solani, 1856.

Aristide Sala, « Lettera di Bernardo Tasso a Giovambattista Castaldo », in Archivio Storico Italiano, 1860, XII, p. II, p.171-173104.

Raccolta di scritture varie pubblicata nell’occasione delle nozze Riccomanni-Fineschi, per cura di Cesare Riccomanni, Capitano d’artiglieria e Bibliotecario onorario della Comunale di Siena, Torino, Tip. V. Vercellino, 1863105.

Lettere inedite di dotti italiani del secolo XVI tratte dagli autografi della Biblioteca Ambrosiana, da Antonio Ceruti, custode dei cataloghi della medesima, Milano, Tipografia e Libreria Arcivescovile, Ditta Boniardi-Pogliani di Ermenegildo Besozzi, MDCCCLXVII106.

« Lettere di illustri italiani » edite da Vincenzo Promis, Assistente alla Biblioteca di S.M., in Miscellanea di Storia Italiana edita per cura della Regia Deputazione di Storia patria, Torino, Fratelli Bocca, 1870, t. IX, p. 345-511107.

« Scritti inediti di Torquato Tasso », a cura di Attilio Portioli, in La Rivista Europea, I 1870, vol. III, fasc. 2, luglio 1870, t. IX, p. 193-201108.

Ai coniugi Conte Pellegrino Canestri Trotti e Contessa Orobola Pasolini, nel dì lietissimo che il figlio loro, Giuseppe, sposa la nobile donzella, Cecilia De Stasi, Luigi Buscaroli, in segno di congratulazione affettuosa, quanto esser può da antica amicizia, offre questa lettera di Bernardo Tasso, la cui ristampa verrà pure gradita agli sposi, bella siccome è per dettato, per conjugale affetto e per consigli sulla domestica educazione della infanzia, Forlì, Tipi Borlandini, MDCCCLXXVI109.

Pietro Bigazzi, « Documenti inediti spettanti alla vita politica e letteraria di Filippo Strozzi » [contiene sette lettere di Bernardo Tasso], pubblicato in appendice al volume di Giovanni Battista Niccolini, Tragedie varie, vol. II, Milano, Guigoni, 1880, p. 459-577.

Lettera inedita di Bernardo Tasso a Porzia sua, per nozze Dolfin-Rocchetti, Bassano, S. Porsato, 1880110.

Lettere inedite d’illustri scrittori del secolo XVI annotate da Gennaro Angelini, Roma, Tipografia della pace, 1882111.

Giuseppe Campori, « Torquato Tasso e gli Estensi », in Atti e mem. delle RR deput. di storia patria per le prov. Modenesi e Parmensi, 1885, I, ser. III, pt. I, p. 195 e 210.

Cesare Cimegotto, « Laura Battiferri e due lettere inedite di Bernardo Tasso » in Giornale Storico della Letteratura Italiana, 1894, XXIV, p. 388-396112.

Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. II113.

Bernardo Tasso: lettura; il Parini e l’ode Educazione: Saggio di lezione, a cura di Enrico Fabiani, Livorno, R. Giusti, 1895.

Pier Desiderio Pasolini, I genitori di Torquato Tasso. Note storiche raccolte da P.D.P., Roma, Loescher, 1895114.

Sergio Sersale, Tasso, Telesio e i Sersale. Una famiglia nel Rinascimento, Roma, Tip. Roma, 1935115.

Luigi Locatelli, « Il codice Falconieri. Le lettere che vi sono raccolte », in Bergomum, XXXII, 4, p. 187-195116.

« Nel Quarto centenario della morte di Bernardo Tasso », in Studi Tassiani, 1971, XXI, p. 113-125117.

Giovanni Lovito, « Bernardo Tasso: lettere scelte », in Letteratura e storia del Rinascimento italiano, Pozzuoli, Ferraro, 2010, p. 6-99.

Lettere a Benedetto Varchi (1530-1563), a cura di Vanni Bramanti, Manziana, Vecchiarelli, 2012.

2.3. L’Amadigi

L’Amadigi del signor Bernardo Tasso, A l’invittissimo e catolico Re Filippo, prefazione Ai lettori di Lodovico Dolce, Vinegia, Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1560.

L’Amadigi del s. Bernardo Tasso a l’invittissimo e catolico Re Philippo. Nuovamente ristampato, & dalla prima impressione da molti errori espurgato, a cura di Lodovico Dolce, in Venetia, appresso Fabio e Agostino Zoppini Fratelli, 1581.

L’Amadigi del s. Bernardo Tasso a l’invittissimo e catolico Re Philippo. Nuovamente ristampato, & dalla prima impressione da molti errori espurgato, in Venetia, appresso Fabio e Agostino Zoppini Fratelli, 1583.

L’Amadigi di m. Bernardo Tasso. Colla vita dell’autore e varie illustrazioni dell’opera, in Bergamo, appresso Pietro Lancellotti, 1755118.

L’Amadigi di Gaula di Bernardo Tasso, Venezia, Giuseppe Antonelli, 1836.

2.3.1. Brani contenuti in antologie

Amadigi, Canto XII e Canto C, st. 1-54 in Parnaso Italiano, [...], per cura di Terenzio Mamiani, Parigi, Baudry, 1848, p. 276-284.

Amadigi, Canto I, st. 1-39, in Letture Italiane, II, Copenaghen, Libreria Glydendal, 1889, col. 1030.

Amadigi, Canto I, st. 1-12, in Antologia della Poesia Italiana, compilata e corredata di note da Giuseppe Puccianti, Firenze, Le Monnier, 1896, p. 326-329.

2.4. Il Floridante

Il Floridante del Signor Bernardo Tasso. Al Serenissimo Signor, il Sig. Guglielmo Gonzaga Duca di Mantova, etc. Con gli Argomenti a ciascun Canto del Signor Antonio Costantini, Nuovamente stampato, in Bologna, per Gio. Rossi, MDLXXXVII. Con licenza de’ Superiori.

Il Floridante del sig. Bernardo Tasso, al serenissimo sig. il signor Guglielmo Gonzaga duca di Mantoua, etc. con gli argumenti a ciascun canto del signor Antonio Costantini. Nuouamente stampato, in Bologna, per Alessandro Benacci, 1587.

Il Floridante del signor Bernardo Tasso; con gli argomenti a ciascun canto del signor Antonio Costantini. Di nuouo ricorretto & ristampato, in Mantova, appresso Francesco Osanna stampator ducale, 1588.

Il Floridante di Bernardo Tasso, a cura di Francesco Foffano, Milano, Rivara, 1895.

Bernardo Tasso, Il Floridante, Introduzione e note di Michele Catalano, Torino, U.T.E.T., 1931, (« Collezione di classici italiani »), 57119.

Bernardo e Torquato Tasso, Floridante, edizione critica a cura di Vittorio Corsano, (« Commissione Edizione Nazionale per le opere del Tasso. Studi e testi »), 3, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2006.

2.5. Il Ragionamento della poesia

Bernardo Tasso, Ragionamento della poesia, Venezia, Gabriele Giolito de’ Ferrari, 1562.

Bernardo Tasso, « Ragionamento della poesia », in Trattati di poetica e retorica del Cinquecento, a cura di Bernardo Weinberg, Bari, Laterza, 1970, vol. II, p. 569-584.

2.6 Testi contenuti in opere di altri autori

Gian Battista Giraldi Cinzio, Discorsi di m. Giouambattista Giraldi Cinthio nobile ferrarese, ... intorno al comporre de i romanzi, delle comedie, e delle tragedie, e di altre maniere di poesie. Con la tauola delle cose piu notabili in tutti essi discorsi contenute, in Vinegia, appresso Gabriel Giolito de’ Ferrari et fratelli, 1554.

Gian Battista Giraldi Cinzio, « Lettera a Bernardo Tasso sulla poesia epica », in Trattati di poetica e retorica del Cinquecento, a cura di Bernardo Weinberg, Roma-Bari, Laterza, 1970-1974, vol. II, p. 453-477.

Gian Battista Giraldi Cinzio, Carteggio, a cura di Susanna Villari, Sicania, Messina, 1996.

Gian Battista Giraldi Cinzio, Discorsi intorno al comporre. Rivisti dall’autore nell’esemplare ferrarese Cl. I., 90, a cura di Susanna Villari, Messina, Centro interdipartimentale di Studi Umanistici, 2002.

Opere di M. Sperone Speroni degli Alvarotti, tratte da Mss originali, tomo quinto, in Venezia, appresso Domenico Occhi, MDCCXL. Con Licenza de’Superiori e Privilegio.

Sperone Speroni, « Lettera a Bernardo Tasso », in Trattatisti del ‘500, a cura di Mario Pozzi, [ristampa anastatica dell’ed. Venezia, Occhi, 1740] Milano-Napoli, Ricciardi, 1978, I, p. 46-48.

Apologia del sig. Torquato Tasso. In difesa della sua Gierusalemme liberata. Con alcune altre opere, parte in accusa, parte in difesa dell’Orlando furioso dell’Ariosto, della Gierusalemme istessa, e dell’Amadigi del Tasso padre, in Ferrara, appresso Giulio Cesare Cagnacini, et fratelli, 1585.

Apologia del s. Torquato Tasso. In difesa della sua Gierusalemme liberata. Con alcune altre opere, parte in accusa, parte in difesa dell’Orlando furioso dell’Ariosto. Della Gierusalemme istessa, e dell’Amadigi del Tasso padre. I titoli tutti si leggono nella seguente facciata, in Mantoua, per Francesco Osana, 1585.

Apologia del S. Torq. Tasso, in difesa della sua Gierusalemme liberata, a gli accademici della Crusca. Con le accuse, & difese dell’Orlando furioso dell’Ariosto. Et alcune lettere, pareri, & discorsi di diuersi auttori nel medesimo genere. Di nuouo corretta & ristampata. Aggiontoui la risposta dell’istesso Tasso, al Discorso del Lombardelli, in Ferrara, [Vittorio Baldini], ad instanza di G. Vasalini, 1586.

Torquato Tasso, « Apologia in difesa della Gerusalemme liberata », in Idem, Prose, a cura di Ettore Mazzali, Milano-Napoli, Ricciardi, 1959.

3. Traduzioni120

3.1. Delle Rime

3.1.1. In italiano

Olivia Rudella Grevini, Vita di Sant’Alessandro Martire, Bergamo, [s.e], 1930, p. VII121.

3.1.2. In spagnolo

Pedro Espinoza, Las flores de poetas illustres de España, Valladolid, 1605.

Juan Luis Estelrich, Antologia de poetas liricos italianos traducida en verso castellano 1200-1889, Escuela Tipográfica Provincial, Palma de Mallorca, 1889122.

Joseph G. Fuccilla, The italian imitations of Jerònimo de Heredia in Modern Language Notes, Baltimore, May, 1929, p. 318-323123.

3.1.3. In francese

Pierre Louis Ginguené, Histoire Littéraire d’Italie, Paris, Chez L. G. Michaud, 1819, t. IX, p. 154124.

Pierre Louis Ginguené, Histoire Littéraire d’Italie, Paris, Chez Paolo Emilio Giusti, 1821, p. 266-267125.

Philippe Desportes, Œuvres, avec une introduction de Alfred Michiels, Paris, A. Delahays, 1858, p. 224 et p. 395126.

3.1.4. In inglese

John Black, Life of Torquato Tasso [...], Edimburgh, James Ballantine and Co, 1810, vol. I, p. 326127.

Antonio Panizzi, Orlando Innamorato di Boiardo / Orlando Furioso di Ariosto, with an essay on the romantic, narrative poetry of the Italians [...], London, Pickering, 1830, vol. I, p. 384 ; p. 388128.

Felicia Dorothea Hemans, Works, vol. II, Philadelphia, Lea and Branchard, 1840, p. 249129.

Henry Longfellow Wadsworth, The poets and poetry of Europe, with introductions and biographical notices, Philadelphia, Carey and Hart, 1845, p. 559130.

James Glassford, Lyrical Compositions selected from the Italian poets with translations, Edimburgh, London, Longman, 1846, p. 102-109131.

James Dennistown, Memoirs of the Dukes of Urbino [...] from 1440 to 1630, London, Longman, 1851, p. 290132.

Henry Longfellow Wadsworth, The poets and poetry of Europe, with introductions and biographical notices, London, Sampson Low & Co, 1855, p. 559133.

James Glassford, Lyrical Compositions selected from the Italian poets with translations, Edimburgh, Constable, 1866, p. 102-109.

Henry Longfellow Wadsworth, The poets and poetry of Europe, with introductions and biographical notices, New York, Francis & Co. and London, Sampson Low son & Co Carey, 1877, p. 559.

Richard Garnett, A History of Italian Literature, London, William Heinemann, 1898, p. 192134.

William Everett, The Italian poets since Dante, accompanied by verse translations, London, Duckworth & Co, 1905, p. 92135.

3.1.5. In tedesco

Adolf Wolff, Die Italienische National-Literature in ihrer Geschichtlichen Entwickelung vom 13ten bis zum 19ten Jahrhundert, Berlin, Verlag von G. Hempel, 1860, p. 394136.

3.2. Delle Lettere

3.2.1. In francese

Bernardo Tasso, Les Lettres [... ] traduites d’Italien par un gentilhomme normand de la maison et famille de Saint Luc, Paris, 1554137.

Antoine du Verdier, La bibliothèque d’Antoine du Verdier, seigneur de Vauprivas: contenant le catalogue de tous ceux qui ont escrit, ou traduict en françois, & autres dialectes de ce royaume [...]: avec un discours sur les bonnes lettres, servant de preface: et à la fin un supplement de l’Épitome de la bibliothèque de Gesner, par Barthélemy Honorat, Lyon, 1585, p. 121.

Alphonse De Lamartine, Vie du Tasse, Paris, Michel Lévy, 1866, p. 31-34138.

Alphonse De Lamartine, Trois poètes italiens. Dante, Pétrarque, le Tasse, Paris, Alphonse Lemerre, 1893, p. 229-230.

Janine Basso, « Les traductions en français de la littérature épistolaire italienne aux XVIe et XVIIe siècles », in Revue d’Histoire littéraire de la France, 1978, 78e Année, n° 6, p. 906-921.

3.2.2. In inglese

The Gentleman’s magazine and historical chronicle, London, David Henry, vol. 61, n. 1, 1791, p. 309 ; vol. 61, n. 2, p. 125 ff.

John Black, Life of Torquato Tasso […], Edinburgh, London, Murray, Ballantyne, 1810, vol. I.

Henry Stebbing, Lives of the Italians Poets [...], London, Edward Bull, 1831 (1832), p. 240139.

The christian remembrance: a Monthly Magazine and Review, London, James Burns, New Series, V, June 1843, p. 786-789; VI, October 1843, p. 432-444; VII, February 1844, p. 219-236; VIII, August 1844, p. 185-207140.

Henry Stebbing, Lives of the Italians Poets [...], London, Richard Bentley, 1860, p. 230141.

Christine F. Andrade, The Letters of Bernardo Tasso (1549) with an Annotated Translation, Ph.D. in the Department of Italian Studies, May 2011, relatore prof.ssa Caroline Castiglione, Brown University (Providence, Rhode Island - USA).

3.2.3. In tedesco

Torquato Tasso, Das Befreyte Jerusalem, Zurich, Orell, Gessner, Füssli und C., 1782, v. I, p. XI-XV142.

Adolf Wolff, Die Italienische National-Literatur in ihrer geschichtlichen Entwicklung vom 13ten bis zum 19ten Jahrhundert […], p. 34.

4. Adattamenti per la musica143

Giovan Tommaso Lambertini, Il primo libro de’ madrigali a quattro voci [...] sopra quindici stanze di Bernardo Tasso, con alcuni madrigali del medesimo autore, Venezia, Antonio Gardano, 1560.

Alessandro Striggio, Il Primo libro di madrigali a sei voci, Venezia, A. Gardano, 1565-1579.

Silvio Marazzi, Il primo libro de’ madrigali a tre voci, Parma, Seth Viotti, 1577.

Giovanni Leandro Primavera, Il quinto libro de’ madrigali a cinque voci, Venezia, Eredi di Girolamo Scotto, 1578.

Hippolito Baccuti, Madrigali, Libro terzo a sei voci, Venezia, A. Gardano, 1579.

Giovanni Pellio, Il Primo libro delle canzoni spirituali a cinque voci, Venezia, A. Gardano, 1579.

Giovanni Pellio, Il Primo libro delle canzoni spirituali a sei voci, Venezia, G. Vincenzi - R. Amadino, 1584.

Francesco Pasquali, Madrigali a cinque voci, Canto secondo, Venezia, Giacomo Vincenzi, 1618.

Claudio Monteverdi, Concerto. Settimo libro de madrigali a 1- 4 e 6 voci con altri generi de canti, Venezia, Gardano-Magni, 1619.

Francesco Pasquali, Madrigali a una, due, tre, quattro e cinque voci, Roma, Paolo Masotti, 1627.

Alessandro Striggio, Il Primo libro di madrigali a sei voci, edited by David S. Butchart, Madison, Wisconsin, A-R Editions, 1986.

Giovan Tommaso Lambertini, Il primo libro de’ madrigali a quattro voci sopra quindici stanze di m. Bernardo Tasso, Venezia, 1560, Ensemble Fortuna, direttore Roberto Cascio, Pianoro, Tactus, 2000144.

5. Studi critici145

5.1. Sul contesto storico-culturale

Lina Bolzoni, « L’Accademia veneziana: splendore e decadenza di una utopia enciclopedica », in Università, Accademie e Società scientifiche in Italia e in Germania dal Cinquecento al Settecento, a cura di Letizia Boehm e Ezio Raimondi, Bologna, il Mulino, 1981, p. 117-168.

Raffaele Colapietra, I Sanseverino di Salerno. Mito e realtà del barone ribelle, Salerno, P. Laveglia, 185.

Laura Cosentini, Una dama napoletana del XVI secolo: Isabella Villamarina, principessa di Salerno, Trani, V. Vecchi - Tipografo-Editore, 1896.

Benedetto Croce, La Spagna nella vita italiana durante la Rinascenza, Bari, Laterza, 1917.

Juan Carlos D’Amico, « Charles Quint, Pedro de Tolède et les émeutes napolitaines de 1547 », in Fra Italia e Spagna. Napoli crocevia di culture durante il vicereame, a cura di Pierre Civil, Antonio Gargano, Matteo Palumbo, Naples, Liguori Editore (Critica e letteratura, 98), 2011, p. 181-209.

Alessandro Fava, « L’ultimo dei baroni, Ferrante Sanseverino », in Rassegna Storica Salernitana, 1934, IV, p. 56-82.

Umberto Folieta, I moti napoletani contro l’Inquisizione (1547), a cura di Giuliana Di Pierro, Matera, Fratelli Montemurro Editori, 1971, p. 69-70.

Giancarlo Sturba, « Dionigi Atanigi redattore della ‘Vita d’Irene Spilimbergo’ » in I Della Rovere nell’Italia delle corti. Vol. III: cultura e letteratura. Atti del convegno, Urbania, 16-19 settembre 1999, a cura di Bonita Cleri, Sabine Eiche, John E. Law, Feliciano Paoli, Urbino, Quattro Venti, 2002, p. 37-50.

5.2. Su Bernardo Tasso

Aldo Agazzi, « Bernardo Tasso, ‘Famoso padre’, inaugurazione dell’Anno Accademico 1978-79 », in Atti dell’Ateneo di scienze, lettere ed arti, 42 (1980-1981 e 1981-1982), p. 9-30.

Roberto Agnes, « Bernardo Tasso » in Dizionario critico della letteratura italiana, a cura di Vittore Branca, UTET, Torino, 1974, 2° edizione, vol. IV, p. 248-251.

Anonimo, « Nel quarto centenario della morte di Bernardo Tasso (4 settembre 1569) » in Bergomum, 1971, 21, p. 113-123.

Luigi Baldacci, « Bernardo Tasso », in Lirici del Cinquecento, Longanesi, Milano, 1975, p. 59-61.

Silvio Barbieri, Ombre e luci sulla vita e sulla poesia di Bernardo Tasso, Bergamo, Scuola Tipografica Patronato San Vincenzo, 1972.

Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, vol. II, Milano, Ceschina, 1940.

Ettore Bonora, « Bernardo Tasso », in Storia della letteratura italiana, Milano, Garzanti, 1966, p. 65-69.

Umberto Bosco, « Bernardo Tasso », in Encicopedia italiana, ad vocem, Roma, 1937.

Carlo Bornate, « Una missione segreta di Bernardo Tasso », in Annuario del R. Istituto V. E. II (Genova), 29, 1928, p. 5-16.

Francesco Flamini, Storia letteraria d’Italia, Il Cinquecento, Milano, Vallardi, 1902, p. 162-166.

Luigi Galante, « Una scaramuccia letteraria del secolo XVI (Pietro Aretino e Bernardo Tasso) », in La piccola rivista, 1899, XVIII, p. 2-11.

Giovanni Lepore, « Il più caro amico di Bernardo Tasso nel Regno di Napoli », in Atti dell’Ateneo di scienze, lettere ed arti, Bergamo, 1984-85, vol. 14, p. 149-168.

Pasino Locatelli, Bernardo Tasso: discorso letto nella festa scolastica del 17 marzo 1872 da Pasino Locatelli, Bergamo, Tip. Pagnoncelli, 1872.

Parere di Pierantonio Serassi intorno alla patria di Bernardo Tasso, e Torquato suo figliuolo, Bergamo, Giovanni Santini, 1742.

Pier Desiderio Pasolini, I genitori di Torquato Tasso, Roma, Loescher, 1895.

Pier Desiderio Pasolini, « Il padre del Tasso », in La Vita italiana, 1895, XII, p. 540-541.

Ferruccio Quintavalle, « Il padre del Tasso », in La Vita italiana, 1895, XII, p. 536-540.

Sergio Romagnoli, Tasso. Ruggiero Romano, Colombo. Roma-Milano, Compagnia edizioni internazionali, 1966.

Daniele Rota, « Bernardo Tasso ovvero l’ombra e la venerazione del genio paterno », Relazione al IX Seminario Tassiano, in Studi Tassiani sorrentini, 2007, s.n., p. 47-58.

Anton-Federigo Seghezzi, « La vita di Bernardo Tasso scritta da Anton-Federigo Seghezzi », in Delle lettere di M. Bernardo Tasso, corrette, e illustrate, in Padova, 1733, presso Giuseppe Comino. Con licenza de’ Superiori e privilegio dell’Eccellentissimo senato veneto per anni X, vol. I, p. 1-64146.

Pier Antonio Serassi, « La vita di Bernardo Tasso scritta da Pierantonio Serassi », in L’Amadigi di m. Bernardo Tasso. Colla vita dell’autore e varie illustrazioni dell’opera, in Bergamo, appresso Pietro Lancellotti, 1755.

Pier Antonio Serassi, La vita di Torquato Tasso scritta dall’Abate Pierantonio Serassi, in Roma, Pagliarini, 1785, 2 vol.

Pier Antonio Serassi, La vita di Torquato Tasso scritta dall’Abate Pierantonio Serassi, seconda edizione corretta ed accresciuta, in Bergamo, Locatelli, 1790, 2 vol.

Pier Antonio Serassi, La vita di Torquato Tasso, scritta dall’Abate Pierantonio Serassi, terza edizione curata e postillata da Cesare Guasti, Firenze, Barbera, Bianchi e Comp., 1858, 2 vol.

Pier Antonio Serassi, La vita di Torquato Tasso scritta dall’Abate Pierantonio Serassi, ristampa anastatica dell’edizione Bergamo, Locatelli, 1790; Viareggio, Baroni, 1996, 2 vol.

Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, vol. I., La vita, Torino-Roma, Loescher, 1895, cap. I-IV.

Francesco Speranza, « L’Umanesimo di Bernardo Tasso », in Civiltà dell’Umanesimo, Atti del VI, VII, VIII Convegno internazionale del Centro di Studi Umanistici, Montepulciano, 1969-1971, a cura di Giovanna Tarugi, Olschki, Firenze, 1972, p. 315-326.

John Strong Perry Tatlock, « Bernardo Tasso and Sidney », in Italica, 1935, XII, 2, p. 74-80.

Bortolo Tommaso Sozzi, « La città dei Tasso », in Annuario di Scuola Media Statale Bernardo Tasso, Bergamo, Tip. Scuole Profess. T. O. M., 1957, p. 25-29.

Bortolo Tommaso Sozzi, « Bernardo Tasso », in Letteratura italiana, I Minori, vol. II, Milano, Marzorati, 1969, p. 1067-1083.

Giuseppe Toffanin, Storia letteraria d’Italia, Il Cinquecento, Milano, Vallardi, 1929, p. 507-509.

Alessandro Tortoreto, « Bernardo e Torquato (nel 4. centenario della morte di Bernardo Tasso) », in Studi Tassiani, 1969, XIX, 19, p. 71-74.

Stefano Verdino, « La Quercia dei Tasso », in I Della Rovere nell’Italia delle corti. Vol. II: cultura e letteratura. Atti del convegno, Urbania, 16-19 settembre 1999, a cura di Bonita Cleri, Sabina Eiche, John E. Law, Feliciano Paoli, Urbino, Quattro Venti, 2002, p. 7-24.

Edward Williamson, Bernardo Tasso, Roma, Edizio­ni di storia e letteratura, 1951.

Edward Williamson, Bernardo Tasso, versione italiana di Daniele Rota, Bergamo, Centro Studi tassiani, 1993.

5.2.1. Sui luoghi legati a Bernardo Tasso

Paola Baratter, « Una controversia settecentesca: la patria di Bernardo Tasso », in Quaderni veneti, 2004, XL, p. 107-120.

Antonio Brancati, « Bernardo Tasso alla corte di Guidobaldo II Della Rovere », in Studia Oliveriana, 1953, I, p. 63-75.

Bartolommeo Capasso, Il Tasso e la sua famiglia a Sorrento : ricerche e narrazioni storiche, Napoli, Ed. scientifiche italiane, 1997.

Domenico Chiodo, « Dal primo al secondo libro degli Amori, del soggiorno campano di Bernardo Tasso », in Suaviter Parthenope canit, per ripensare la ‘geografia e storia’ della letteratura italiana, Soveria Manelli (Catanzaro), Rubbettino Editore, 1999, p. 43-68.

Alfonso Colarossi Mancini, « Bernardo e Torquato Tasso in Abruzzo », in La Rivista Abruzzese di Scienze, Lettere ed Arti, 1912, XXVII p. 621-630.

Maria Teresa Epifani Furno, « Bernardo Tasso e Sorrento », in Studi tassiani sorrentini, 1999, p. 5-8.

Tranquillo Frigeni, « Sorrento e Bergamo Patrie del sangue », in Bergomum: Bollettino della Civica Biblioteca, 1992, LXXXVII, 3, p. 95-105.

Erminio Gennaro, « Il Tasso, il Tassino e Treviglio », in Quarto centenario della morte di Torquato Tasso: 1595-1995, a cura di Luigi Tironi e Angelo Marchesi, in Atti dell’Ateneo di scienze, lettere ed arti di Bergamo, vol. 58, a.a. 1995-1996, Bergamo, Edizioni dell’Ateneo, 1997, p. 286-314.

Fausto Nicolini, « Napoli descritta da Bernardo Tasso », in Napoli nobilissima, 1904, XIII, p. 172-174.

Micaela Rinaldi (a cura di), Torquato Tasso e i nobili Rangoni: poesia e politica a Castelvetro, Tipolitografia FG, Modena, 2003.

Roberto Venturelli, Un’ipotesi per Bernardo Tasso “iconografo”, in La corte farnesiana di Parma (1560-1570). Programmazione artistica e identità culturale, Roma, Bulzoni, 1999, p. 67-86.

5.2.2. Sull’orientamento religioso di Bernardo Tasso

Andrea Barbieri, « Bernardo Tasso in odore d’eresia », in Studi Tassiani, 2000, XLVIII, p. 67-71.

Dominique Fratani, « Edizione e Nicodemismo », in Line@editoriale, n° 2, 2010, p. 56-81.

Dominique Fratani, « L’impact de la Réforme sur les lettres de Bernardo Tasso », in Revue des Études Italiennes, 2015, LXI, 3-4, p. 21-44.

Anne Jacobson Schutte, « The ‘lettere volgari’ and the crisis of Evangelism in Italia », in Renaissance Quarterly, 1975, XXVIII, p. 639-689147.

Anderson Magalhães, « All’ombra dell’eresia: Bernardo Tasso e le donne della Bibbia in Francia e in Italia », in Le donne della Bibbia, la Bibbia delle donne, a cura di Rosanna Gorris Camos, Atti del XV Convegno Internazionale di Studio, Verona, 16-17 ottobre 2009, Fasano, Schena Editore, 2012, p. 159-218148.

Federico Zuliani, « Annotazioni per lo studio delle convinzioni religiose di Bernardo Tasso », in Rivista di Storia e Letteratura Religiosa, 2013, XLIX, 1, p. 237-250.

5.3. Sulle opere di Bernardo Tasso

5.3.1. Sui manoscritti delle opere

Vercingetorige Martignone, « Per l’edizione critica del terzo libro degli Amori di B. Tasso », in Sul Tasso. Studi di filologia e letteratura italiana offerti a Luigi Poma, a cura di Franco Gavazzeni, Roma-Padova, Antenore, 2003, p. 387-413.

Michele Messina, « Rime del XVI secolo in un ms. autografo di G.B. Giraldi Cinzio e Bernardo Tasso », in La Bibliofilia, 1955, LVII, p. 108-147: 112.

Rosanna Morace, « Intersezioni nel manoscritto marciano del Floridante di Bernardo Tasso », in Linguistica e Letteratura, 2011, XXXVI,1-2, p. 105-143.

Rosanna Morace, « L’autografo oliveriano dell’Amadigi ‘epico’ di Bernardo Tasso, in Nuova rivista di letteratura italiana, 2008, I-II, p. 155-181.

Domenico Tordi, Il codice autografo di rime e prose di Bernardo Tasso, Firen­ze, Stabilimento C. A. Materassi, 1902.

5.3.2. Sulla lirica

Roberto Battaglia, « La canzone alla notte di Bernardo Tasso », in Cultura Neolatina, 1942, II, 1, p. 81-86.

Guglielmo Barucci, « Appunti per la ricerca metrica di Bernardo Tasso: il sonetto », in Per Franco Brioschi. Saggi di lingua e letteratura italiana (« Quaderni di Acme » 94), Milano, Cisalpino, 2007, p. 161-172.

Gabriele Bucchi, « Au delà du tombeau: Pyrame et Thisbé dans deux réécritures de la Renaissance italienne », in Italique, Poésie italienne de la Renaissance, Anno 2010-13, p. 53-80.

Giorgio Cerboni BAIARDI, « La lirica di Bernardo Tasso » in Letture, a cura di Guido Arbizzoni, Tiziana Mattioli, Anna Teresa Ossani, Manziana (Roma), Vecchiarelli editore, 2002, p. 37-97.

Domenico Chiodo, « Bernardo Tasso e la favola di Piramo e Tisbe », in Ritmica, 1994, XII-XIII, p. 97-110.

Domenico Chiodo, « Sull’edizione delle Rime di Bernardo Tasso: qualche chiarimento », in Studi tassiani, 1998, XLVI, 46, p. 220-224.

Alba Coppola, « Un’ode antiromantica per Bernardo Tasso », in Studi tassiani sorrentini, 2009, XV, p. 11-14.

Renzo Cremante, « Appunti sulle rime di Bernardo Tasso », in Per Cesare Bozzetti. Studi di letteratura e filologia italiana, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1996, p. 393-407.

Falchi Francesca Martina, « In lode di Violante Visconti. Liriche inedite di Bernardo Tasso », in Studi Tassiani, 2011-2013, LIX-LXI, 59-61, p. 281-291.

Giovanni Ferroni, « “Viver al par delle future genti”: poetica in versi di Bernardo Tasso », in Gli dèi a corte. Letteratura e immagini nella Ferrara estense, Atti della IX Settimana di Alti Studi Rinascimentali (Ferrara, 21-24/11/2006), a cura di Gianni Venturi e Francesca Cappelletti, Firenze, Olschki, p. 415-47.

Giovanni Ferroni, « Note sulla struttura del Libro primo degli Amori di Bernardo Tasso (1531) », in Studi tassiani, 2007, LV, 55, p. 39-74.

Giovanni Ferroni, « A margine di Piansi et cantai del Bembo », in Italique, 2009, XII p. 73-91.

Giovanni Ferroni, Dulces Iusus. Lirica pastorale e libri di poesia nel Cinquecento, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2012, ( coll. « Manierismo e barocco » ).

Giovanni Ferroni, « Come leggere I tre libri degli Amori di Bernardo Tasso (1534-1537) », in « Quaderni » della Sezione di Italiano dell’Università di Losanna, Pisa, Edizioni ETS, 2011, p. 99-144.

Giorgio Forni, « Il canone del sonetto nel XVI secolo », in Schede umanistiche, 1997, 2, p. 113-122.

Arturo Graf, « Petrarchismo ed antipetrarchismo » in Nuova antologia, serie 3, vol. 1, Tipografia della Camera dei Deputati, Roma, 1886, p. 1-62.

Arturo Graf, « Petrarchismo ed antipetrarchismo », in Attraverso il Cinquecento, Torino, Chiantore, 1926.

Lirici europei del Cinquecento: ripensando la poesia del Petrarca, a cura di Gian Mario Anselmi, Keir Elam, Giorgio Forni, Davide Monda, Milano, BUR, 2004.

Vercingetorice Martignone, « Tra Ferrara e il Veneto: l’apprendistato poetico di Bernardo Tasso », in Schifanoia, 2005, 28/29, p. 303-313.

Vercingetorice Martignone, « Un caso di censura editoriale: l’edizione Dolce delle rime di Bernardo Tasso », in Studi tassiani, 1995, XLIII, 43, p. 93-112.

Mariacristina Mastrototaro, « La riscrittura del mito: la Favola di Piramo e Tisbe di Bernardo Tasso », in Studi Tassiani, 2001-2002, XLIX-L, 49-50, p. 195-206.

Fortunato Pintor, Delle liriche di Bernardo Tasso, Estratti dagli Annali della R. Scuola Normale di Pisa, Pisa, Tip. Succ. Fratelli Nistri, 1898 (edizioni successive 1899, 1900)149.

Danilo Romei, « Pietro Aretino tra Bembo e Brocardo (e Bernardo Tasso) », in Studi sul Rinascimento italiano/Italian Renaissance Studies. In memoriam di G. Aquilecchia, a cura di Angelo Romano e Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2005, p. 143-161.

Caterina Saletti, « Un sodalizio poetico: Bernardo Tasso e Antonio Brocardo », in Per Cesare Bozzetti. Studi di letteratura e filologia italiana, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1996, p. 409-424.

Tobia Raffaele Toscano, L’enigma di Galeazzo di Tarsia. Altri studi sulla letteratura a Napoli nel Cinquecento, Napoli, Loffredo, 2004.

Cristina Zampese, « All’ombra del ginepro: Considerazioni sul primo libro degli Amori di Bernardo Tasso », in Le varie fila. Studi di letteratura italiana in onore di Emilio Bigi, a cura di Fabio Danelon, Hermann Grosser, Cristina Zampese, Milano, Principato, 1997, p. 74-95.

Cristina Zampese, « Meccanismi macrotestuali nei libri degli Amori di Bernardo Tasso », in ACME. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, 1998, LI, 3, p. 97-114.

5.3.3. Su metrica, lingua e stile

Guglielmo Barucci, « Sintassi e spazio strofico nelle odi di Bernardo Tasso: la continuità come elemento classico », in Studi tassiani, 2003, LI, 51, p. 15-41.

Roberto Battaglia, « Dalla lingua dell’Amadigi a quella della Gerusalemme liberata », in Cultura neolatina, 1941, 1-2, p. 94-115.

Domenico Chiodo, « ’E ciò che non è lei’; sapienza ‘esposta’ negli scritti di Giulio Camillo », in Giornale storico della letteratura italiana, 1997, CLXXIV, 568, p. 573-580.

Elisabetta Crema, « Osservazioni sulla tecnica della rima tra il Furioso e l’Amadigi », in Nuova rivista di letteratura italiana, 2005, I-II, p. 75-137.

Gaia Guidolin, « Metrica e sintassi nella canzone amorosa del primo Cinquecento », in Stilistica e metrica italiana, 2008, VIII, p. 107-151.

Valentina Prosperi, « L’uso di un’antica immagine del secondo Cinquecento: Il caso di Bernardo Tasso », in Schifanoia, 2004, XXVI-XXVII, p. 271-278.

Ireneo Senesi, « Per la storia dell’ode », in Miscellanea di studi edita in onore di Arturo Graf, Bergamo, Istituto italiano di arti grafiche, 1903, p. 603-619.

Barbara Spaggiari, « L’“enjambement” di Bernardo Tasso », in Studi di Filologia italiana, 1994, LII, p. 111-139.

Edward Williamson, « Form and Content in the Development of the Italian Renaissance Ode », in PMLA. Publications of the Modern Language Association of America, 1950, LXV, 4, p. 550-567.

Vera Zanette, « L’ottava dell’Amadigi di Bernardo Tasso. Schemi sintattici e techniche di ripresa », in Studi tassiani, 2004, LII, 52, p. 23-49.

5.4. Sull’epistolario

Lettere, primo volume, ristampa anastatica dell’ed. Giglio 1559, a cura di Donatella Rasi, Sala Bolognese (BO), Arnaldo Forni, 2002, p. IX-XLII.

Lettere, Secondo volume, ristampa anastatica dell’edizione Giolito, 1560, a cura di Adriana Chemello, Sala Bolognese (BO), Forni ed., 2002, p. VII-LXVI.

Cristiana Anna Addesso, « “Voler descrivere il sito di Napoli in una lettera non è egli cosa temeraria?”. Alcune descrizioni epistolari della città di Napoli tra Quattro e Cinquecento », in Studi rinascimentali, 2009, 7, p. 89-106.

Christine F. Andrade, The Letters of Bernardo Tasso (1549) with an Annotated Translation, Ph.D. in the Department of Italian Studies, May 2011, relatore prof.ssa Castiglione Caroline, Brown University (Providence, Rhode Island - USA).

Miriam Bucuré, « Epistolario de Bernardo Tasso: relación del poeta con los príncipes de Salerno y las damas de la época », in Mecenati, artisti e pubblico nel Rinascimento, Atti del XXI Convegno internazionale, Pienza-Chianciano Terme, 20-23 luglio 2009, a cura di Luisa Secchi Tarugi, Firenze, Cesati, p. 359-370.

Michele Cataudella, « Le lettere di Bernardo Tasso », in Studi Tassiani sorrentini, 2009, p. 9-10.

Cesare Cimegotto, « Laura Battiferra e due lettere inedite di Bernardo Tasso », in Giornale Storico della Letteratura Italiana, 1894, XXIV, p. 388-396.

Dominique Fratani, « Témoignages historiques et comptes rendus diplomatiques: l’ouverture du recueil épistolaire de Bernardo Tasso », in Studi tassiani, 2005, LIII, 53, p. 7-38.

Dominique Fratani, « La construction d’un modèle: le premier recueil épistolaire de Bernardo Tasso », in Studi tassiani, 2008-2010, LVI-LVIII, 56-58, p. 205-236.

Dominique Fratani, « De courtisan à caval vecchio: Bernardo Tasso dans la tourmente de l’histoire napolitaine »; dans PART[h]Enope, Naples et les arts/ Napoli e le arti, (éd/cur.) Camillo Faverzani, Berne, Peter Lang, 2013, p. 143-172.

Dominique Fratani, « Un maître-chanteur sur la scène du monde: le deuxième recueil épistolaire de Bernardo Tasso », in L’exemplarité épistolaire, du Moyen Âge à la première modernité, (dir) Maria-Cristina Panzera, Bordeaux, Presses Universitaires de Bordeaux, 2013, p. 37-62.

Dominique Fratani, « Exemplum e controesempio nelle lettere di Bernardo Tasso », in Chroniques italiennes, 2014, 1, p. 49-81.

Dominique Fratani, « L’impact de la Réforme sur les lettres de Bernardo Tasso », in Revue d’Études Italiennes, 2015, 3-4, p. 21-44.

Matilde Tortora, « Lettere autografe di Bernardo Tasso a Sperone Speroni », in Studi tassiani sorrentini, 2009, XV, p. 37-42.

Matilde Tortora, « Note intorno ad una lettera di Bernardo Tasso a Sperone Speroni », in Studi tassiani sorrentini, 2011, p. 31-36.

Stefano Verdino, « Lettere di Bernardo Tasso », in Studi tassiani sorrentini, 2008, p. 98-104.

5.5. Sull’Amadigi e la poesia cavalleresca

Ariosto, Boiardo, Marino, Pulci, Bernardo Tasso, Torquato Tasso, Tassoni, Trissino, a cura di Ottavio Besomi e Nicola Casella, Zürich, Hildesheim, New York, G. Olms, 1994.

Eugène Baret, De l’Amadis de Gaule et de son influence sur les mœurs et la littérature au XVIe et XVIIe siècle, Didot, Paris, 1873.

Roberto Battaglia, « Note sul dissolversi della forma rinascimentale », in Cultura neo-latina, Bollettino dell’Istituto di filologia romanza della R. Università di Roma, 1942, XX, vol. 2, fasc. 2, p. 175-190.

Anna Bognolo, « La prima traduzione italiana dell’ ‘Amadis de Gaula’: Venezia, 1546 », in Annali della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ca’ Foscari, 1984, 23, I, p. 1-29.

Anna Bognolo, « Dal mito alla corte. I castelli della malvagia usanza. (Studio di un tipo di avventura arturiana e della sua trasformazione nell’Amadis de Gaula) », in Annali della Facoltà di lettere e Filosofia (Università degli Studi della Basilicata); a.a. 1992-1993, p. 105-125.

Mario Casella, « Amadis de Gaula », in Dizionario delle opere, Milano, Bompiani, 1949, ad vocem.

Franca Celli Merlonghi, « L’elaborazione dell’Amadigi », in Il Veltro, 1996, XL, 1-2, p. 67-69.

Adriana Chemello, « “I sentieri della poesia”, la protostoria dell’Amadigi nelle lettere di Bernardo Tasso », in Alla lettera, teorie e pratiche epistolari dai Greci al Novecento, a cura di Adriana Chemello, Milano, Guerini e Associati, 1998, p. 109-141.

Vittorio Corsano , « L’Amadigi ‘epico’ di Bernardo Tasso », in Studi tassiani, 2003, LI, 51, p. 43-74150.

Benedetto Croce, « Gli Amadigi e i Palmerini », in La Critica, 1944, XLII, p. 25-36.

Daniel Devoto, « Amadis de Galia » (variété), in Bulletin hispanique, 1972, LXXIV, 3-4, p. 406-435.

Carlo Dionisotti, « Amadigi e Rinaldo a Venezia », in La ragione e l’arte. Torquato Tasso e la Repubblica Veneta, a cura di Giovanni Da Pozzo, Venezia, Il Cardo, 1995, p. 13-25.

Francesco Foffano, « L’Amadigi di Gaula di Bernardo Tasso », in Giornale Storico della Letteratura Italiana, 1885, XXV, p. 249-310.

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Vittoria Foti, La tradizione italiana di Amadis de Gaula, Tesi di dottorato in Italianistica, a.a. 1995-1996, tutore prof. Piero Floriani, Terza Università degli Studi di Roma.

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Vittoria Foti, « Mutamenti semantici nelle traduzioni italiane dell’Amadís », in Letteratura cavalleresca tra Italia e Spagna (da ‘Orlando’ al ‘Quijote’) - Literatura caballeresca entre España e Italia (del ‘Orlando’ al ‘Quijote’), dirigido por Javier Gómez Montero y Bernhard König, edición al cuidado de Folke Gernert, SEMYR, Actas, 3, Salamanca, 2004, p. 443-466.

Mario Fubini, « L’Amadigi », in Dizionario delle opere, Milano, Bompiani, 1949.

Antonio Gasparetti, Introduzione a Garci Rodriguez De Montalvo, Amadis de Gaula, Einaudi, Torino, 1965, p. VII-XLIII.

Camillo Guerrieri Crocetti, G. B. Giraldi ed il pensiero critico del s. XVI, Genova, Albrighi e Segati, 1932, p. 378-392.

Mariacristina Mastrototaro, La « varietà di venture » nell’ Amadigi di Bernardo Tasso: il congedo del poema cavalleresco, Tesi di dottorato in Italianistica, a.a., 2001-2002, tutore prof.sa Grazia Distaso, Università degli studi di Bari.

Mariacristina Mastrototaro, Per l’orme impresse da Ariosto, tecniche compositive e tipologie narrative nell’« Amadigi » di Bernardo Tasso, Roma, Aracne, 2006.

Tiziana Mattioli, « Tra i carteggi di Bernardo: il dialogo sul poema, la memoria del giovane Tasso », in Il merito e la cortesia, Torquato Tasso e la corte dei Della Rovere, a cura di Guido Arbizzoni, Giorgio Cerboni Baiardi, Tiziana Mattioli, Anna Teresa Ossani, Ancona, Il lavoro editoriale, 1999.

Rosanna Morace, « “Son diverso ancor dall’Ariosto”. Bernardo Tasso tra Ariosto e Torquato », in Italianistica, 2008, XXXVII, 3, p. 119-131.

Rossano Pestarino, « Tra Amadigi, Floridante e Liberata: storia di un verso tassiano (e tracce di una dipendenza?) », in Strumenti critici, 2003, I, p. 123-145.

Elena Primicerio, Amadigi e la bella Oriana. Racconto cavalleresco, Paravia, Torino, 1953.

Donatella Rasi, « Breve ricognizione di un carteggio cinquecentesco. Bernardo Tasso e G. B. Giraldi », in Studi tassiani, 1980, XXVIII, 28, p. 5-24.

Zsuzsanna Rozsnyói, Dopo Ariosto. Techniche narrative e discorsive nei poemi postariosteschi, Ravenna, Longo, 2000.

Guido Sacchi, Fra Ariosto e Tasso, vicende del poema narrativo, Pisa, Edizioni della Normale, 2006.

Ugo Scoti-Bertinelli, « Sulla composizione dell’Amadigi di Gaula di Messer Bernardo Tasso », in Miscellanea di erudizione, 1905, vol. I, p. 233-263.

Barbara Spera, L’« Amadigi » di Bernardo Tasso: un poema post-ariostesco, Tesi di laurea in Lettere Moderne, Univ. Pisa, a.a. 1989-1990, relatore prof.ssa Lina Bolzoni.

5.5.1. Sul Floridante

Michele Catalano, Introduzione a Bernardo Tasso, « Il Floridante », Torino, Unione Tipografica-Editrice Torinese, 1931, p. XXIV-XXV151.

Vittorio Corsano, Introduzione a Bernardo e Torquato Tasso, « Floridante », Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2006.

Francesca D’Alessandro, « Dall’Amadigi al Floridante. Le varianti delle ottave omologhe », in Studi tassiani, 1998, XLVI, 46, p. 81-100.

Francesca D’Alessandro, « Dall’Amadigi al Floridante: le tracce di Torquato Tasso nell’opera del padre », in Rendiconti dell’Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere, classe di Lettere e Scienze Morali e Storiche, 1997, CXXXI, 2, p. 347-393.

Antonio Daniele, « Ipotesi sul Floridante », in Capitoli tassiani, Antenore, Padova, 1983, p. 203-241.

Francesco Foffano, « Il Floridante di Bernardo Tasso », in Archivio storico lombardo, 1895, Anno XXII, vol. III, p. 133-149.

Francesco Foffano, Ancora del « Floridante » di Bernardo Tasso, Torino, Tip. Bona, 1896.

Rosanna Morace, « A proposito dell’edizione critica del Floridante di Bernardo Tasso », in Italianistica, 2008, I, p. 113-128.

Rosanna Morace, « ’Com’edra o vite implica’. Note sul Floridante di Bernardo Tasso », in Studi tassiani, 2004, LII, 52, p. 51-86.

Giuseppe Rotondi, « Tre postille al Floridante », in Convivium, 1936, VIII, p. 578-581.

5.5.2. Sul Rinaldo

Luigi Montella, « Tra principi teorici e scrittura : l’ Amadigi di Bernardo e il Rinaldo di Torquato », in Seguendo d’Amor le tracce. Studi di letteratura italiana dal Cinquecento all’Ottocento, Salerno, Edisud, 1999, cap. I, p. 7-23.

Rosanna Morace, « Il Rinaldo tra l’Amadigi e il Floridante », in Studi tassiani, 2008, LVI, p. 11-42.

Rosanna Morace, Dall’ « Amadigi » al « Rinaldo », Bernardo e Torquato Tasso tra epico ed eroico, Alessandria, Dell’Orso, 2012.

5.5.3. Studi critici di prossima pubblicazione152

Tancredi Artico, « Sulla fortuna di un modello narrativo: Tasso, Ovidio e la tradizione tardo-cinquecentesca », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Sergio Bozzola, « Lo stile epistolare di Bernardo Tasso », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Riccardo Bruscagli, « Bernardo Tasso e Sperone Speroni, note da una polemica », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Cristina Cappelletti, « “Per la memoria di suo padre”. Serassi studioso di Bernardo Tasso », in Bernardo Tasso e il suo mondo, Convegno internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre – Padova, 27-28 ottobre 2016.

Giacomo Comiati, « Presenze classiche nelle rime di B. Tasso », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Masssimo Castellozzi, « Le lettere tra filologia e stampa », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Silvia D’Amico, « Bernardo Tasso lettore dell’Illiade », in Bernardo Tasso e il suo mondo, Convegno internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre – Padova, 27-28 ottobre 2016.

Valeria Di Iasio, « “In questa maniera di volgari poemi in gran parte nuove”: ottava e narrazione nell’Amadigi », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Giovanni Ferroni, « Tra le carte dell’autografo oliveriano: le rime per Giulia Gonzaga », in Bernardo Tasso e il suo mondo, Convegno internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre - Padova, 27-28 ottobre 2016.

Giorgio Forni, « Tempi e figure della lirica di Bernardo Tasso », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Maria Teresa Girardi, « Bernardo Tasso lettore di Orazio », in Bernardo Tasso e il suo mondo, Convegno internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre – Padova, 27-28 ottobre 2016.

Anderson Magalhães, « “Con quel, che Christo mi scrive nel cuore”: le lettere “spirituali” di Vittoria Colonna », in L’écriture épistolaire entre Renaissance et Âge baroque, Pratiques, enjeux, pistes de recherche, Colloque international organisé par le Centre Interuniversitaire de Recherche sur la Renaissance Italienne, Paris, 13-14 octobre 2016, Edizioni QuiEdit.

Rosanna Morace, « Bernardo Tasso e Vittoria Colonna », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Ester Pietrobon, « Il classicismo polifonico dei Salmi tassiani », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Paolo Procaccioli, « Dalle lettere al cartello. Bernardo Tasso e l’Aretino », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Mauro Ramazzotti, « Bernardo Tasso a Parigi e Ferrara (1527-1532) », in Bernardo Tasso e il suo mondo, Convegno internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre – Padova, 27-28 ottobre 2016.

Emilio Russo, « Corrispondenza e confronti letterari tra Bernardo Tasso e Annibal Caro », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Alice Spinelli, « L’eroe innamorato dall’ Amadigi alla Liberata », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Franco Tommasi, « Nella biblioteca di Bernardo Tasso », in Bernardo Tasso e il suo mondo, Convegno internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre – Padova, 27-28 ottobre 2016.

Giovanni Vedovotto, « Presenza ovidiana nell’Amadigi », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Stefano Verdino, « “La continua guerra”: lettere e autobiografia dopo il 1552 », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

Giovanna Zoccarato, « Gli Amori di Bernardo Tasso. Elementi di metrica e di sintassi », in Bernardo Tasso, Gentiluomo del Rinascimento, Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 14 ottobre 2016, Padova, 27-28 ottobre 2016.

6. Sulla fortuna critica di Bernardo Tasso

6.1. Nei manuali di storia letteraria

Federico Mennini, Il ritratto del Sonetto e della Canzone, Venezia, Valgrisi, 1672, p. 246 et suiv.

Girolamo Brusoni, La gondola a tre remi, Brusoni, Venezia, 1652, p. 36.

Daniello Bartoli, Il torto e’l diritto del non si può [...], Varese, Roma, 1688, p. 28 et suiv.

Giovan Battista Muratori, Della perfetta poesia, Modena, Soliani, 1728, p. 297 et suiv.; p. 347 et suiv.

Giovanni Mario Crescimbeni, Historia della volgar poesia, Venezia, Basegio, 1731, vol. V, p. 377.

Francesco Saverio Quadrio, Storia e ragione d’ogni poesia. Indice, Milano, 1752, p. 724.

Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana. Indice generale, Modena, Società Tipografica, 1796, vol. XVI, p. 287.

Pierre Louis Ginguené, Histoire littéraire d’Italie, Paris, Dufart, 1823, t. X, 1823, p. 84 et suiv.

Cesare Cantù, Storia della letteratura italiana, Firenze, Le Monnier, 1865, p. 227-230.

Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana, Napoli, Morano, 1870, vol. II, p. 10 et suiv.

Paolo Emiliani Giudici, Storia della letteratura italiana, Firenze, Le Monnier, 1855, p. 112 et suiv.; p. 200 et suiv.

Adolf Gaspary, Storia della letteratura italiana, tradotta dal tedesco da Vittorio Rossi con aggiunte dell’autore, Torino, Loescher, vol. II, 1891, p. 116 et suiv.

Francesco Flamini, Storia letteraria d’Italia. Il Cinquecento, Milano, Vallardi, 1898-1902, p. 160 et suiv.

Alessandro D’Ancona - Orazio Bacci, Manuale della letteratura italiana; secoli XV-XVI, Firenze, Barbera, 1929, p. 533 et suiv.

Girolamo Ruscelli, Le imprese illustri, Venezia, 1566, p. 127.

6.2. Nelle riviste

6.2.1. Nelle riviste italiane

Anche se, come appare dal presente censimento, vari periodici accolgono contributi alla saggistica tassiana, la maggior parte sono concentrati in primis in Studi Tassiani153. Da una ricerca effettuata presso alcune biblioteche risulta che, da canto suo, Studi Tassiani Sorrentini va considerata non come una rivista ma, per la sua connotazione congressuale e l’appartenenza all’Associazione Studi Storici Sorrentini che vi pubblica oltre ai saggi relativi ai Tasso padre e figlio, vari lavori relativi alla storia locale, come una collana. Unita a questa peculiarità, l’assenza di indici pubblicati per Studi Tassiani Sorrentini conduce ad interessarsi essenzialmente alla rivista bergamasca154.

I primi anni di pubblicazione di Studi Tassiani vedono comparire in concomitanza negli stessi fascicoli una Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) a cura di Luigi Locatelli155 e una Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1952) curata da Alessandro Tortoreto156. Questo dal numero 3 di Studi Tassiani nel 1953 fino al numero 32 del 1984 quando s’interrompe la collaborazione del Tortoreto per la parte riguardante la bibliografia. Varie modifiche intervengono nella presentazione della rivista negli anni ottanta, ma globalmente le vicende editoriali non intaccano la volontà dei redattori di mantenere uno o due capitoli sulla bibliografia tassiana157 e dal 1989 s’impone il resoconto di Lorenzo Carpané inizialmente intitolato Rassegna bibliografica degli studi tassiani158 che diventa Rassegna degli Studi Tassiani a partire dal 2001 fino all’ultimo numero del 2014-2015. A queste ricerche annuali si sommano alcuni saggi puntuali del Tortoreto sulla ricezione e l’edizione delle opere tassiane all’estero159. Sulle tracce di Lanfranco Caretti nel 1960, lo stesso studioso recensisce il già menzionato volume La Raccolta tassiana nel 1961160. Notisi che i primi accenni a Bernardo Tasso, rispettivamente a cura di Gennati nel 1951 e di Tommaso Sozzi Bortolo nel 1966161, compaiono sotto forma di recensioni a quindici anni di distanza a testimoniare di una storia della critica quasi esclusivamente centrata fino alla seconda metà del ventesimo secolo sul Tassino. La tendenza di fondo che privilegia Torquato a Bernardo non si smentisce nella storia successiva della pubblicazione poiché dal 1951 ad oggi, ossia durante gli ultimi sessantasette anni, chi scrive conteggia solo ventuno esplicite menzioni al padre del sommo poeta fra saggi, miscellanee e recensioni. Queste annotazioni puntuali evidenziano un interesse costante della rivista e degli studiosi che vi hanno contribuito e vi contribuiscono tuttora, per la storia della bibliografia tassiana, ma in particolare per quella di Torquato Tasso anche se, in questi ultimi anni, si acuisce l’attenzione al « Tasso più lontano ».

6.2.2. In altre pubblicazioni

Il Nostro godette di discreta fama pure all’estero, non solo in Spagna per l’influenza che ebbe sull’evolversi della metrica, ma anche, durante la prima metà del XX secolo perfino negli Stati Uniti, dove servì da spunto a studi comparatisti fra letteratura anglosassone e italiana come appare dall’elenco qui sotto.

Giovanni Caravaggi, « La fortuna di Bernardo Tasso in Spagna », in Tasso e l’Europa: con documentazione inedita. Atti del Convegno Internazionale (IV Centenario della morte del Poeta), Univer­sità di Bergamo, 24-26 Maggio 1995, a cura di Daniele Rota, Lama di S. Giustino, Baroni editore, 1996, p. 337-353.

Giovanni Caravaggi, « Modelli ariosteschi e tassiani dell’epistola poetica spagnola del Rinascimento », in La tela de Ariosto: El ‘Furioso’ en España: Traducción y recepción, Málaga, Universidad de Málaga, 2008, p. 37-50.

Giovanni Caravaggi, « Hacia la invención de la epístola poética en España », in La epístola poética del Renacimiento español, a cura di Garrido José Lara, Málaga, Universidad de Málaga, 2009, p. 135-143.

Maria Luisa Cerrón Puga, « Clasicismo e imitación compuesta: las odas de Bernardo Tasso en su contexto », in Critica del testo, rivista del dipartimento di studi europei, Roma, 2012, XV, 1, p. 127-186.

José Costa Miranda, « Alguns apontamentos para un futuro estudo sobre Bernardo Tasso em Portugal », in Arquivos do Centro Cultural português, 13, Paris, Fundação Calouste Gulbenkian, 1978, p. 75-104.

Robert Anderson Jr. Hall, « A Possible Italian Model for Don Quixote », in Italica, 1947, XXIV, 3, p. 233-234.

Daniel L. Heiple,Garcilaso de la Vega and the Italian Renaissance, University Park, Pennsylvania State University Press, 1994. 

Jason Mc Closkey, « Navegaba Leandro el Helesponto: Love and Early Modern Navigation in Juan Boscán’s Leandro », in Revista de Estudios Hispánicos, 2013, Tomo XLVII, Número 1, Marzo, p. 3-27.

Margherita Morreale, « Algo más sobre la oda ‘Recoge ya en el seno?’», in Nueva Revista de Filologia Hispanica, 1983, XXXII, 2, p. 380-388.

Bienvenido Morros Mestres, « La canción IV de Garcilaso como un infierno de amor: De Carci Sánchez de Badajoz y el Cariteo a Bernardo Tasso », in Criticón, 2000, LXXX, p. 19-47.

Bienvenido Morros Mestres, « La Favola di Leandro e d’Ero de Bernardo Tasso: fuentes y contaminaciones con otras fábulas », in Studi Rinascimentali, 2014, XII, p. 131-156.

Wilfred Pirt Mustard, « Lodowick Brysket and Bernardo Tasso », in The American Journal of Philology, 1914, XXXV, 2, p. 192-199.

Silvio Pellegrini (a cura di), Liriche di Luis de Camões, Modena, Società tipografica modenese, coll. « Testi e manuali dell’Istituto di filologia romanza dell’Università di Roma », 1951.

Soledad Perez-Abadin Barro, La oda en la poesia espanola del siglo XVI, Universidad de Santiago de Compostela (Spain), UMI Dissertations Publishing, 1992.

Soledad Pérez-Abadin Barro, « Bernardo Tasso en la poesía de Herrera », in Bulletin Hispanique, 1993, XCV, 2, p. 513-523.

Soledad Pérez-Abadin Barro, « Dos traducciones de Lomas Cantoral », in Criticón, 1993, LIX, p. 7-20.

Soledad Pérez-Abadin Barro, « Horacio y Bernardo Tasso en la poesia de Fray Luis de León », in Castilla: Estudios de Literatura, 1994, XIX, p. 103-112 (on line).

Soledad Pérez-Abadin Barro, « La influencia de Bernardo Tasso en Francisco de la Torre », in Bulletin of Hispanic Studies, 1996, LXXIII, 1, p. 13-18.

Elias L. Rivers, « Nota sobre Bernardo Tasso y el manifesto de Boscán », in Homenaje al profesor Antonio Vilanova, Barcelona, Universidad de Barcelona, 1989, p. 601-605.

Selene Scarsi, Translating Women in Early Modern England: Gender in the Elizabethan versions of Boiardo, Ariosto and Tasso, Farnham, Ashgate, 2010.

Barbara Spaggiari, « Nel quarto centenario della morte di Luis de Camões: L’Ode IX. Per la conoscenza della lirica camoniana », in Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Lettere e Filosofia, 1980, X, 3, p. 1003-1064.

Edward F. Stanton, « Garcilaso’s Sonnet XXIII », in Hispanic Review, 1972, XL, 2, p. 198-205.

Claes Schaar, « An Italian Analogue of Shakespeare’s Sonnet LXXX », in English Studies. A Journal of English Language and Literature, 1962, XLIII, p. 253-255.

John Strong Perry Tatlock, « Bernardo Tasso and Sidney », in Italica, 1935, XII, 2, p. 74-80.

6.2.3. In terra bergamasca

Aldo Agazzi,« Bernardo Tasso “Famoso padre”: inaugurazione dell’Anno Accademico 1978-79 (337 dalla fondazione) », in Ateneo di scienze lettere ed arti, 1978, vol. 42, 1980-81/1981-82, Bergamo.

Gian Pietro Galizzi, « Dove riposano le spoglie di Bernardo Tasso? », in Bergomum, 1960, LIV, 2, p. 1-13.

Vittorio Mora, « L’Amadigi di Gaula, poema cavalleresco di Bernardo Tasso », in Ol Giopi: giornal de Berghem, A. 101, n. 7 (15 apr. 1994), p. 5.

L’ « Amadigi di Gaula», poema cavalleresco di Bernardo Tasso, divagazione quasi scanzonata di Vittorio Mora, Bergamo, s.n., Torre Boldone, Grafital, 1994.

« Lettura alla bergamasca di alcuni passi dell’Amadigi di Gaula » a cura di Vittorio Mora, in Ol Giopi: giornal de Berghem, a. 101, n. 9 (15 mag. 1994), p. 5.

Vittoria Mora, « Cento canti per le imprese di un eroe: ma quanti lettori? » in Ol Giopi: giornal de Berghem. a. 101, n. 8 (30 apr. 1994), p. 5, Bergamo, Tip. Carrara, 1923.

Antonio Vismara, « Bernardo Tasso », in Pantheon di glorie bergamasche, II Dispensa, Bergamo, 1886, p. 23-26.

7. Tesi di laurea e dottorato162

Christine F. Andrade, The Letters of Bernardo Tasso (1549) with an Annotated Translation, Ph.D. in the Department of Italian Studies, May 2011, relatore prof.ssa Caroline Castiglione, Brown University (Providence, Rhode Island - USA).

Guglielmo Barucci, Ad imitazione de’ buoni poeti Greci e Latini ». Il libro Hinni et ode di Bernardo Tasso, Tesi di dottorato in Storia della Lingua e della Letteratura Italiana, a.a. 2001-2002, tutore Prof. Francesco Spera, Università degli Studi di Milano.

Giovanni Ferroni, Dulces lusus. Lirica pastorale e libri di poesia nel Cinquecento, Tesi di dottorato in Italianistica, Università degli Studi di Padova, a.a. 2009-2010, tutore Guido Baldassarri.

Vittoria Foti, La tradizione italiana di « Amadis de Gaula », Tesi di dottorato in Italianistica, a.a. 1995-1996, tutore prof. Piero Floriani, Terza Università degli Studi di Roma.

Mariacristina Mastrototaro, La « varietà di venture » nell’ « Amadigi » di Bernardo Tasso: il congedo del poema cavalleresco, Tesi di dottorato in Italianistica, a.a. 2001-2002, tutore prof.sa Grazia Distaso, Università degli studi di Bari.

Rosanna Morace, Il Floridante tra l’«Amadigi» e il «Rinaldo»: l’epilogo del Tasso, l’esordio del Tassino. Tesi di dottorato in letteratura italiana, rel. Piero Floriani, correlatore Sergio Zatti, a.a. 2005-2007, Università di Pisa.

Soledad Pérez-Abadín Barro, La oda en la poesía española del siglo XVI, Santiago de Compostela, Universidad/Servicio de Publicaciones e Intercambio Científico.

Barbara Spera, L’«Amadigi» di Bernardo Tasso: un poema post-ariostesco, Tesi di laurea in Lettere Moderne, Univ. Pisa, a.a. 1989-1990, relatore prof.ssa Lina Bolzoni.

Note de fin

1 I miei ringraziamenti vanno a questi due ricercatori per le loro cortesi indicazioni bibliografiche riguardanti in particolare i manoscritti, le apostille, le traduzioni e gli adattamenti per la musica.

2 La Raccolta tassiana della biblioteca civica “A. Mai” di Bergamo, a cura di Luigi Chiodi, Anna Maria Lastrucci Bernardini e Severino Maggi, prefazione di Aldo Agazzi, Bergamo, Tip. T.O.M, 1960, elenca gli studi su Bernardo Tasso fino al 1960.

3 Il nostro lavoro è stato parzialmente agevolato dal determinante contributo alla ricerca sul « famoso padre » fornito dalle due ristampe anastatiche delle lettere dell’edizione Giglio del 1559 e di quella del Giolito del 1560, rispettivamente curate da Donatella Rasi (Lettere, primo volume, ristampa anastatica dell’ed. Giglio 1559, a cura di Donatella Rasi, Sala Bolognese (BO), Arnaldo Forni, 2002, d’ora in poi abbreviata in Lettere, I) e da Adriana Chemello (Lettere, Secondo volume, ristampa anastatica dell’edizione Giolito, 1560, a cura di Adriana Chemello, Sala Bolognese (BO), Forni ed., 2002, d’ora in poi abbreviata in Lettere, II). Riccamente corredate di indici, repertori e tavole, queste pubblicazioni risultano oggi indispensabili a chi vuole accostarsi allo studio dell’epistolario di Bernardo Tasso.

4 Composto da ottantotto diversi pezzi tra cartelle, cassette e faldoni, è conservato manoscritto presso la Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, ove era confluito alla morte dell’operoso avvocato tassofilo. Il materiale relativo a Bernardo è conservato in due cassette con segnatura 81 e 82.

5 Un quadro riassuntivo della critica tassiana viene tracciato da Daniele Rota nell’introduzione alla versione italiana della biografia di Bernardo Tasso scritta dal Williamson. Cf. Edward Williamson, Bernardo Tasso, versione italiana di Daniele Rota, Bergamo, Centro Studi tassiani, 1993 (stampa 1994).

6 Tra cui si possono ricordare almeno quelli di Cimegotto, Foffano, Locatelli, Pasolini o Solerti.

7 Per i volumi antichi, sono state menzionate sia l’editio princeps che le diverse riedizioni a cui tali opere andarono incontro nel corso dei secoli, così come le ristampe anastatiche odierne. Le convenzioni bibliografiche adoperate sono quelle vigenti nelle pubblicazioni francesi ad esclusione delle opere pubblicate tra il Cinque e l’Ottocento in cui viene rispettata la forma originaria. All’interno di ogni categoria, le opere sono elencate per ordine cronologico o per ordine alfabetico a seconda che si tratti di testi antichi o di edizioni e saggi moderni o contemporanei.

8 Si vedano i paragrafi dedicati a queste opere, nonché Domenico Tordi, Il codice autografo Rime e Prose di Bernardo Tasso, Firenze, Materassi, 1902.

9 Fin dal titolo, l’autore intendeva rettificare il giudizio del Pintor il quale, « sulla scorta d’insufficienti informazioni », aveva invece ritenuto « apografo » il manoscritto tassesco della Oliveriana ». Cf. Domenico Tordi, Il codice autografo..., p. 7, mentre pur contenendo testi di varia natura e ascrivibili a diversi periodi (in particolare, alle cc. 1r-94r, si legge una redazione preparatoria del Terzo libro de gli Amori; alle cc. 108r-115v, 44 ottave del primo canto dell’Amadigi, che costituiscono il primo abbozzo dell’opera) il codice oliveriano 1399 è interamente autografo di Bernardo. Il Tordi ne compì a sua volta uno studio documentario mettendone in luce i rapporti con la stampa per determinarne la cronologia e poi pubblicarne i testi « eccedenti » sotto il titolo di « Appendice » al Terzo libro degli Amori. Su questo codice si veda ora: Rosanna Morace, « L’autografo oliveriano dell’ Amadigi “epico” di Bernardo Tasso, in Nuova rivista di letteratura italiana, 2008, I-II, p. 155-181.

10 Corrispondenti al I, X e XVIII della princeps a stampa. Venezia, Biblioteca Marciana, segn. It. cl. IX, 189=6287. Il cod. contiene: cc. 1-22v, il Floridante, di mano di Bernardo, eccettuate alcune ottave d’altra mano, ma con correzioni autografe. Le carte contengono tre canti: il primo, cc. 1r-5v, che si presenta in forma d’abbozzo e si interrompe all’ottava 44 del canto primo a stampa; il secondo, cc. 5v-12v, è segnato nel ms. come canto secondo ma corrisponde al decimo a stampa; il terzo, cc. 13r-22v è segnato invece come canto [spazio bianco] ma rappresenta il diciottesimo a stampa. L’edizione critica del primo canto è fornita da Rosanna Morace, « Intersezioni nel manoscritto marciano del « Floridante » di Bernardo Tasso », in Linguistica e Letteratura, XXXVI, 2011, 1-2, p. 105-143. Vittorio Corsano pubblica, invece, le varianti tra la stampa e il manoscritto in apparato all’edizione critica del Floridante da lui curata: Bernardo e Torquato TassoFloridante, a cura di Vittorio Corsano, Commissione per l’Edizione Nazionale delle opere del Tasso, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2006. Alcune stanze tratte dall’autografo del Floridante furono edite da Francesco Foffano, « Il ‘Floridante’ di B Tasso », in Archivio storico lombardo, 1894, xxii, p. 16-21 (estr.).

11 Cf. Ezio Raimondi, Introduzione a Tasso Torquato, Dialoghi, I, Firenze, Sansoni, 1958, p. 13-18, 80-87.

12 Cf. Rosanna Morace, « Intersezioni nel manoscritto... », p. 107.

13 Michele Messina, « Rime del XVI secolo in un ms. autografo di G.B. Giraldi Cinzio e Bernardo Tasso », in La Bibliofilia, 1955, LVII, p. 112.

14 Il Tasso è in questa sede copista (cc. 82-97 e 191-206) del Coppetta, di Cornelio Bonamico d’Ascoli e di 61 ottave adesposte intitolate Il Nuovo Inferno, mentre un solo sonetto di Bernardo, « Quando l’invido fato alzò la mano », è tramandato dal codice « In morte di Oratio Farnese », ed ivi copiato dalla mano corsiva del Giraldi Cinzio (c. 79r).

15 Cf. Anton Federico Seghezzi, Lettera a’ lettori in: Bernardo Tasso, Lettere, Padova, Comino, 1733, I, p. 3 n.n. In nota il Seghezzi precisa: « Sette sono le lettere aggiunte. La prima è scritta ad Aurelia Sanseverina [...]. La seconda, la terza, la quarta e la quinta sono dirette a Pietro Aretino e si ritrovano ne’ due libri delle Lettere di diversi all’Aretino, impressi dal Marcolini nel 1552 in ottavo. La sesta a Cesare Pavesi, fu estratta dal Terzo libro della Nuova Scelta di Lettere di diversi stampata in Venezia nel 1574 in ottavo. La settima, a Giuseppe Pallavicini, si legge fra le Lettere d’esso Pallavicini, pubblicate in Venezia in ottavo dal Rampazetto nel 1566 ». Tali lettere saranno effettivamente pubblicate in coda al secondo volume (p. 497-506). La Chemello (curatrice della sezioncina della bibliografia dedicata alla tradizione sette-ottocentesca) afferma essere i due volumi del Seghezzi ristampe delle giolitine, ma omette di rilevare ciò che lo stesso Seghezzi dichiara e cioè che vi sono aggiunte sette lettere.

16 Il Campori notava che delle centoventiquattro lettere testimoniate dal codice modenese ed ivi dichiarate inedite, solo trentasette lo erano effettivamente già alla morte dell’autore. A questo mannello egli aggiungeva altre quattro lettere bensì edite, ma accolte dal medesimo manoscritto in forme sostanziosamente varianti ed infine altre sei « […] parimenti tratte dalla Biblioteca e dall’Archivio Governativo di Modena, dall’Archivio di Mantova e dalla Biblioteca Nazionale di Firenze ». Cf. Lettere inedite di Bernardo Tasso precedute dalle notizie intorno la vita del medesimo, per cura di Giuseppe Campori, Bologna, Gaetano Romagnoli, 1869, p. 47-48.

17 Affermava il Portioli: « Dopo il Seghezzi e il Serassi non credo che siasi fatta alcun’altra rilevante pubblicazione di Bernardo Tasso. Ora io ho raccolto questo invito e mi sono determinato quindi a’ pubblicare quelle lettere del medesimo Tasso, non poche certamente, perché sono oltre duecento che furono da me ripescate nei carteggi dell’Archivio di Mantova », tacendo però in tal sede del suo immediato predecessore, il Campori, che aveva procurato l’edizione di quarantasette lettere « […] per la maggior parte estratte da un Manoscritto che porta la data dell’anno 1600, esistente nell’Archivio del Collegio di San Carlo di Modena ». Lettere inedite di Bernardo Tasso a cura di Attilio Portioli, Mantova, Tip. Eredi Segna, 1871, p. XI.

18 Si tratta delle varie pubblicazioni curate da Braghirolli, Panizza, Ravelli, Bianchini, Bigazzi, Nicolini, Ronchini, Maini, Bicchierai e Fabriani che sono elencate nelle pagine qui sotto.

19 Cf. Maria Platter Zappala, « Otto lettere inedite di Bernardo Tasso », in Bergomum, 1942, XX, n. 4, p. 1-6.

20 Un repertorio dei soli manoscritti autografi di Bernardo Tasso inoltre è recentemente apparso. Cf. « Autografi di letterati italiani » dir. da Matteo Motolese e Emilio Russo, in Il Cinquecento, t. II, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli e Emilio Russo, con la consulenza paleografica di Antonio Ciaralli, Roma, Salerno Ed., 2013, p. 345-358.

21 Come l’incitamento al Sanseverino a contestare presso la corte cesarea la decisione del viceré di introdurre il tribunale dell’Inquisizione spagnola nello Stato napoletano. Cf. Dominique Fratani, « De courtisan à ‘caval vecchio’: Bernardo Tasso dans la tourmente de l’histoire napolitaine »; dans PART[h]Enope, Naples et les arts/ Napoli e le arti, (éd/cur.) Camillo Faverzani, Berne, Peter Lang, 2013, p. 143-172.

22 Cf. Edward Williamson, Bernardo Tasso, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1951, (ristampata in traduzione italiana a cura di Daniele Rota, Bergamo, Stefanoni, 1993), p. 28.

23 Delle lettere di Luca Contile, primo volume, diviso in due libri, nella inclita città di Pavia, appresso Girolamo Bartoli, 1564, ad istantia di Gio. Battista Turlini Libraio. Lettera dedicatoria a Gianbattista Spinola, c. IIIr: « Molti altri poi nella nostra lingua materna non hanno con artificioso stile a più e più amici et gran Signori scritto, come il Bembo ornato, il Guidoccione sonoro, il Caro giocondo, il Ruscelli sensato, il Domenichi puro, il Dolce accorto, il Tasso leggiadro et il Tolomei facondo et dotto, leggendosi nelle sue epistole quasi in ogni suggetto, o ver particolare avvertimento di tutte le scientie? ».

24 Ibid., III, p. 294r.

25 Cf. Lettere, I, dedica Al reverendiss. et illust. Mons. Daras, p. 5: « Né però voglio inferire che queste mie lettere sì incolte siano, sì prive d’eleganza e di candore che del tutto di dispregio e di scherno degne siano giudicate »; ibid., dedica Al Sig. Prencipe di Salerno, p. 10-11: « Io non voglio negare che del tutto di queste calunnie [le lettere] indegne siano; ne meno affermare che non meritino qualche loda, ché né l’un posso, né l’altro debbo fare, anzi mi rendo certo che le persone di dottrina e di giudizio lo conosceranno »; Lettere, II, CXXVI, p. 579: « [...] se piacerà alla Maestà di Dio di darmi vita, avendo già preparata la materia, ho deliberato scrivere un’istoria, incominciando da l’Imperio de la felice memoria di Carlo V, perché eziandio che ‘l Giovio l’abbia scritta, essendo le principali parti de l’istorico [...] la prudenza e la verità, de l’una de le quali in molte parti essa manca, sarà la mia cara e già desiderata dal mondo ».

26 Lettere, II, LXV, p. 179.

27 Lettere, II, XCV, p. 285-290.

28 Lettere, II, XVI, p. 55-57; Lettere, II, CLXXII, p. 540-547: « Or, venendo a la parte del mio poema, il quale per aventura non avrà maggior nemico che la grande aspettazione e desiderio che n’ha il mondo ».

29 L’Amadigi del signor Bernardo Tasso, A l’invittissimo e catolico Re Filippo, prefazione di Lodovico Dolce, Vinegia, Gabriel Giolito de’ Ferrari, 1560, Ai Lettori, p. 1.

30 Lettere, II, CXL, p. 451-455.

31 Lettere, II, LXXVI, p. 229-241.

32 Altre citazioni di contemporanei si riscontrano nelle pagine dedicate da Donatella Rasi alla « tradizione a stampa ». Cf. Lettere, I, p. XIV, e nell’Introduzione al volume del 1560 di Adriana Chemello, Cf. Lettere, II, p. XII.

33 Un inevitabile margine d’imprecisione è dovuto all’irreperibilità di alcune edizioni.

34 Stando a Adriana Chemello in Lettere, II, p. XXI, n. 49, secondo la quale solo la ristampa del 1574 è tale e gli esemplari recanti nel frontispizio la data 1575 fanno in realtà parte di questa stessa impressione che: « ... per motivi strettamente commerciali, venne immessa sul mercato, scaglionata nel tempo ».

35 Si veda la sezione « lettere antologizzate ».

36 Edizione Giglio, 1559, in quattro libri. Escluso il paratesto, cioè la dedica a Monsignor d’Aras (sic), quella al Sanseverino e la lettera di Annibal Caro.

37 Edizione Giolito, 1560. Anche lì, il conteggio non include la lettera dedicatoria a Giulia della Rovere.

38 Amedeo Quondam, Le « carte messaggiere ». Retorica e modelli di comunicazione epistolare: per un indice dei libri di lettere del Cinquecento, Roma, Bulzoni, 1981, p. 34, situa la produzione epistolare del nostro fra i volumi: « di consistenza media », insieme a quelli di: « Parabosco (oltre 300 [lettere]), […] Tolomei (sotto quota 400), Caro (circa 460), Torquato Tasso (circa 300), Pasqualigo (oltre 500) ».

39 In Lettere inedite di Bernardo Tasso a Ferrante Sanseverino, principe di Salerno, a cura di Augusto Panizza , Trento, G. B. Monauni, 1869.

40 Giuseppe Ravelli, Lettere inedite di Bernardo e Torquato Tasso e saggio di una bibliografia delle lettere a stampa di Bernardo Tasso, Bergamo, Fratelli Bolis, 1895 e Giuseppe Bianchini, Lettere inedite di Bernardo Tasso, Verona, Flli. Drucker/Padova, Librai Editori, 1895.

41 Maria Platter Zappala, « Otto lettere inedite », in Bergomum, 1942, XX, n. 4, p. 1-6.

42 Difatti, alcune pubblicazioni comprendono i primi due libri del primo volume, altre i primi tre, altre i quattro; perdipiù alcune lettere compaiono pure in antologie o conoscono addirittura una vicenda editoriale autonoma. Questa situazione è resa ancor più complessa dalle riedizioni effettuate nell’Ottocento in cui coesistono lettere stampate in precedenza e altre inedite.

43 L’imprecisione ci è imposta dalla datazione 1569 di una ristampa di poesie varie effettuate dal Dolce. In mancanza del mese di pubblicazione, risulta difficile sapere se il Tasso vide o no questa nuova edizione. Alla luce dei suoi rapporti col Dolce, è comunque più che probabile che ne fosse informato.

44 Solo un paio a confronto coi diciannove florilegi del Cinquecento in cui i componimenti del Tasso furono riprodotti. Cf. Francesco Giambonini, Bibliografia delle opere a stampa di Giambattista Marino, Firenze, Olschki, 2000, p. 279-285, che fra parte prima e parte seconda censisce più di una ventina di componimenti del nostro nel Tesoro di concetti poetici, scelti da’ più illustri poeti toscani e ridotti sotto capi per ordine d’alfabeto da Giovanni Cisano. Venezia, Deuchino-Pulciano, 1610. Alla p. 334, lo stesso Giambonini reperisce altre rime bernardotassiane nel Rosario delle stampe de de tutti i poeti e poetesse ... di fra Mauritio di Gregorio Ciciliano..., Napoli, Carlino, 1614.

45 Delle lettere di M. Bernardo Tasso, corrette, e illustrate. Volume primo, Con la vita dell’Autore scritta dal Sig. Anton-Federigo Seghezzi, e con la giunta de’ Testimoni più notabili, e degl’Indici copiosissimi. Vol. II, Secondo volume, molto corretto e accurato. Si è aggiunto anche in fine il Ragionamento della poesia dello stesso autore, Padova, Comino, 1733.

46 Parere di Pierantonio Serassi intorno alla patria di Bernardo Tasso, e Torquato suo figliuolo, Bergamo, Santini, 1742.

47 Rime di m. Bernardo Tasso. Colla vita dell’autore e varie illustrazioni dell’opera, Bergamo, Lancellotti, 1755.

48 Cf. Paola Baratter, « Una controversia settecentesca: la patria di Bernardo Tasso », in Quaderni veneti, 2004, 40, p. 107-120 e in particolare la p. 109.

49 Lettere, II, CLXXV, p. 567-574.

50 Lettere, II, CXXX, p. 587-90-91-88 (sic).

51 Carlo Dionisotti, « Amadigi e Rinaldo a Venezia », in La ragione e l’arte. Torquato Tasso e la Repubblica Veneta, a cura di Giovanni Da Pozzo, Venezia, Il Cardo, 1995, p. 15.

52 Carlo Dionisotti, « Chierici e laici », in Geografia e storia della letteratura italiana, Torino, Einaudi, 1967, p. 56: « Come quegli scrittori campassero di che e perché, oltre che per scrivere, donde venissero e dover andassero, non pare sia il caso di discutere » .

53 Ė necessario ricordare come il figlio, Torquato, lo avesse elogiato nel suo trattato sull’arte del Segretario (Il Secretario, Ferrara, Baldini, 1587) proprio all’ombra dell’esperienza professionale del padre.

54 Tutti elementi riuniti nelle raccolte epistolari o nelle lettere inedite.

55 Cf. Lettere, I, p. XIV-XIX.

56 Non ultimo il Furioso col quale Bernardo intendeva rivalizzare. Cf. Delle Lettere di M. Bernardo Tasso, Accresciute, corrette, e illustrate. Volume terzo contenente le Famigliari, per la maggior parte ora la prima volta stampate, e alcune di Torquato suo figliuolo pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell’Abate Pierantonio Serassi intorno alla Patria de suddetti, in Padova, appresso Giuseppe Comino, MDCCLI. Con licenza de’ superiori, 43, p. 145: « Ed a me pare che queste e altre simili poesie [sulla descrizione del ricamo della sopravesta mandata a Floridante da Filidora] diano grande ornamento al poema. E per questo, molti hanno lodato il mio poema come più poetico di quello dell’Ariosto ».

57 Appoggiandosi su una lettera di Bernardo al duca di Parma (in Amadio Ronchini, Lettere d’uomini illustri conservate in Parma nel R. Archivio di Stato, volume primo, Parma, dalla Reale Tipografia, MDCCCLIII, p. 607: « Signore mio Eccellentissimo, io son sforzato a stampar di novo l’Amadigi, perché non ve ne son più: et mi bisogna far una grossa spesa; né io ho altro modo che ricorrer a la liberalità de’ Principi virtuosi e che hanno parte in questo Poema »), il Williamson sostiene la tesi di un successo dell’Amadigi e di una sua nuova edizione nel 1562 (cf. Edward Williamson, Bernardo Tasso..., p. 100) e il Serassi (La vita di Torquato Tasso scritta dall’Abate Pierantonio Serassi, a cura di Cesare Guasti, Firenze, Barbera, Bianchi e Comp., 1858, vol. 1, p. 136) parla di un’edizione giolitina effettuata due volte ma alla stessa data, precisando che vennero allora stampati altri duemila volumi. In realtà, sia la lettera al Duca di Parma sia quella a Marcantonio Tasca (Cf. Giuseppe Ravelli, Lettere inedite di Bernardo Tasso a Marcantonio Tasca..., p. 15-17) evocata dal Serassi testimoniano di due edizioni del romanzo cavalleresco, nel 1560 e nel 1562, ma nessuna traccia di questa seconda pubblicazione sussiste nei cataloghi odierni. Risulta quindi assai plausibile la conclusione della Mastrototaro (in Mariacristina Mastrototaro, Per l’orme impresse da Ariosto, tecniche compositive e tipologie narrative nell’Amadigi di Bernardo Tasso, Roma, Aracné ed., 2006, p. 100-101) secondo la quale si tratterebbe di una semplice ristampa scambiata da Foffano come dal Williamson per una nuova edizione. Un punto dettagliato della situazione con l’elenco delle divergenti posizioni critiche in proposito viene fornito da Rosanna Morace, Dall’ « Amadigi » al « Rinaldo », Bernardo e Torquato Tasso tra epico ed eroico, Alessandria, Dell’Orso, 2012, p. 33, n. 75.

58 Giuseppe Ravelli, Lettere inedite di Bernardo Tasso a Marcantonio Tasca, per nozze Solerti-Saggini, Bergamo, Fr. Cattaneo Succ. Gaffuri e Gatti, 1889, p. 16.

59 Carlo Dionisotti, « Amadigi e Rinaldo a Venezia » ..., p. 14: « I lettori che non erano mai sazi allora dell’originario Amadigi in semplice prosa, a buon mercato, non erano attrati da un libro costoso, in cui la materia stessa era artificiosamente rielaborata per un diverso pubblico [...] Quanto il Rinaldo sarebbe poi stato, è tuttora, vario e veloce, un piccolo capolavoro, opera prima di un grande poeta, tanto l’Amadigi era, ed è, insopportabilmente lungo e monotono ».

60 Cf. Carlo Dionisotti, « Amadigi e Rinaldo a Venezia »..., p. 20: « ... nell’Amadigi la tradizione ariostesca aveva toccato il fondo [...] ».

61 Stando nei limiti della sua cerchia di amici e conoscenti, si pensi per esempio al prolifico Gian Battista Giraldi Cinzio che si cimentò in diversi generi letterari, o anche a Lodovico Dolce la cui produzione superò di gran lunga quella del Nostro in quantità e in varietà, per tacere poi dell’Aretino, la cui predominanza nel campo dell’epistolografia il Tasso finse d’ignorare.

62 Come il Ragionamento della poesia recitato allorquando il Tasso era stato nominato cancelliere della veneziana Accademia della Fama.

63 Ciò è quanto viene messo in risalto dagli studi svolti da Silvio Pellegrini e José da Costa Miranda i quali, attraverso accurati raffronti testuali, hanno rilevato prestiti e derivazioni nella letteratura portoghese dalla produzione del Bergamasco, dimostrando al contempo l’importanza del suo magistero nella formazione poetica di tutta una schiera di poeti quali António Ferreira, Diogo Bernardes, Pero Andrade de Caminha, Frei Agostino da Cruz, fino al più grande letterato della storia della letteratura portoghese, Luís Vaz de Camões.

64 Per l’insieme della produzione letteraria, cf. Edward Williamson, Op. cit., p. 25-128.

65 Sezione a cura di Massimo Castellozzi.

66 La voce Bernardo Tasso, a cui si rimanda par un rendiconto globale della questione sugli autografi e i postillati, è curata da Guido Arbizzoni in: « Autografi di letterati italiani » ..., p. 345-358.

67 I manoscritti autografi sono segnalati mediante il grassetto; laddove non si danno indicazioni di carte, s’intende che il manoscritto è unicamente composto da materiali tassiani.

68 Si devono a Anderson Magellano l’aggiornamento e la distinzione delle segnature mantovane; il Locatelli nel suo schedario manoscritto (Biblioteca Civica A. Mai, segn: 87-88) si limitava a segnalare la presenza di autografi di lettere tassiane presso l’Archivio di Stato di Mantova.

69 Sembra che alcuni autografi tassiani siano conservati anche presso l’Archivio di Stato di Venezia, ma non è stato possibile reperirli.

70 Anche questa sezione, a cura di Massimo Castellozzi, va completata con il recente contribuo di Guido Arbizzoni, « Autografi di letterati italiani » ..., p. 349-350.

71 La raccolta annovera il primo e il secondo libro degli Amori.

72 Contiene anche il Ragionamento della Poesia.

73 Ode contenuta nel codice autografo delle Rime di Bernardo Tasso posseduto da G. Vanzolini.

74 Ristampe successive, tutte veneziane, Pietrasanta,1555 e Rocca, 1565.

75 La silloge viene riproposta a Venezia, Sessa, 1569; Sessa (Deuchino), 1579; Sessa (Polo), 1586; poi a Lucca, Marescandoli, 1729.

76 L’opera viene ristampata nel 1590, presso i Giolito.

77 Edizioni successive, tutte giolitine, nel 1570, 1580, 1581, 1590.

78 La Biblioteca Civica Angelo Mai comunica che il volume risulta privo di frontespizio, da qui l’incertezza sulla data di stampa.

79 Lettere, II, La tradizione a stampa sette-ottocentesca, p. 87: « Ė la ristampa dell’edizione Giolito 1562 del Primo volume delle Lettere di Bernardo Tasso ».

80 Ibid., p. 87: « È una ristampa dell’edizione Giolito 1560, con l’aggiunta, dopo la lettera dedicatoria a Giulia Estense Dalla Rovere, della Lettera di M. Girolamo Muzio Giùstinopolitano alla Duchessa di Urbino, datata a’ 10 di Dicembre del 1558 e firmata « in persona del Verno ».

81 Ibid., p. 87: « Il volume contiene 52 lettere di Bernardo ai parenti bergamaschi e a Sperone Speroni, con una risposta di quest’ultimo; seguono poi dodici « lettere di diversi illustri scrittori a M. Bernardo Tasso » ».

82 Ibid., p. 90: « Contiene il carteggio di Bernardo Tasso col Duca Guglielmo Gonzaga e con ministri del duca, al tempo in cui era prima Segretario del medesimo Duca, poi Podestà di Ostiglia. Sono tutte lettere ‘di servizio’».

83 Ibid., p. 91: « Ripubblica le quattro lettere già pubblicate in Panizza, 1869 ».

84 Ibid., p. 91: « Contiene quattro lettere di Bernardo, di cui una già edita e una indirizzata al figlio Torquato ».

85 Ibid., p. 92: « Sono lettere dirette al canonico Giovanni Giacomo Tasso, suo parente ».

86 Lettere, II, La tradizione a stampa cinque-secentesca, p. 85: « ... contiene una sola lettera tassiana a Fortunio Spira ».

87 Ibid., p. 85: « Comprende tre lettere di Bernardo Tasso Al Principe di Salerno, A M. Vincenzo Martelli, A Bernardo Rota. La Raccolta di lettere volgari curata da Lodovico Dolce viene ristampata nel 1559 e nel 1603 ma la scelta delle lettere tassiane rimane invariata ».

88 Ibid., p. 85: « In questo volume troviamo undici lettere di Bernardo Tasso raccolte nel Libro decimo. Le lettere, poi riproposte nel terzo e nel quarto libro dell’edizione Giglio 1559, sono indirizzate ai seguenti destinatari: al Principe di Salerno, a M. Vincenzo Martelli, al S. Bernardino Rota, a M. Gio. Angelo Papio, al S. Fernardo (sic) Torres, a L’Abbate Riario per lo Principe di Salerno, al Sig. don Ferrante Gonzaga per lo Principe di Salerno, a M. Petronio Barbato, al S. Gio. Antonio Serone, a la Signora Donna Vittoria Colonna, al S. Bernardino Lungo ».

89 Ibid., p. 85: « Le lettere di Bernardo Tasso, in numero di sette, sono raccolte nel Libro decimo. Le Lettere andranno poi a formare il Terzo Libro dell’edizione Giglio 1559. Sono indirizzate nell’ordine: al Principe di Salerno, a M. Vincenzo Martelli, al S. Fernando Torres, al Signor Don Ferrante Gonzaga per conto del Principe di Salerno, a M. Petronio Barbato, alla Signora Donna Vittoria Colonna, al S. Bernardin Lungo. Le ristampe successive della Raccolta Ruscelli ripropongono le stesse lettere ».

90 Ibid., p. 86: « Le lettere di Bernardo Tasso sono quindici: le prime sette sono riprese dal Terzo Libro dell’edizione Giglio ‘59, e sono indirizzate: al Principe di Salerno, a M. Vincenzo Martelli, al Signor Fernando Torres, al Signor Ferrante Gonzaga per il Principe di Salerno, a Messer Petronio Barbato, alla Signora Donna Vittoria Colonna, al Signor Bernardino Lungo ».

91 Ibid., p. 86: « II volume è diviso in quattro libri. Il Libro Primo non contiene lettere di Bernardo Tasso; il Libro Secondo comprende due lettere di Bernardo, indirizzate rispettivamente: a M. Fortunio Spira, al S. Bernardino Rota. Il Libro Terzo comprende le seguenti lettere: al Principe di Salerno, a M. Vincenzo Martelli, al Signor Francesco Torres, al Signor Don Ferrante Gonzaga per il Principe di Salerno, a M. Petronio Barbato, alla Signora Donna Vittoria Colonna, al Signor Bernardino Lungo, al S. Gio. Battista Galeotta, al S. Cesare Pavesi, a M. Benedetto Varchi, a M. Girolamo Ruscelli, al S. Rui Gomez, Principe di Eboli, al S. Marchese di Pescara, al S. Antonio Gallo. Il Libro Quarto non contiene lettere di Tasso ».

92 Ibid., p. 86: « Il volume si presenta diviso in tre Parti: Nella Parte Prima compaiono ventisei lettere tassiane; nella Parte Seconda ventuno lettere; nella Parte Terza quattordici lettere, tutte tratte dal primo volume delle Lettere di Tasso ».

93 Ibid., p. 86: « Nella Parte Prima compaiono diciannove lettere di Bernardo Tasso, e sono suddivise in: lettere di “negotii”, lettere di “complimenti misti”, lettere di “congratulatione”, lettere di “consolatione”, lettere di “preghiere”, lettere di “raccomandatione”. Sono tutte riprese dal Primo volume delle Lettere. Nella Parte Seconda vengono riproposte altre venti lettere di Bernardo, nella tipologia: lettere di “ragguagli” e lettere di “complimenti misti” ».

94 Lettere, II, La tradizione a stampa sette-ottocentesca, p. 87: « Contiene tra le lettere « istruttive » una lettera di Bernardo Tasso a Porzia sua moglie alle p. 387-401 ».

95 Ibid., p. 88: « Contiene due lettere di Bernardo Tasso, riprese dal Secondo volume delle Lettere, Giolito 1560, alle p. 354-370 ».

96 Ibid., p. 88: « È una ristampa dell’ed. 1825. Le due lettere di Bernardo Tasso, contrassegnate dallo stesso numero progressivo e corredate dalle stesse note, si leggono alle p. 324-340 ».

97 Ibid., p. 88: « Contiene sei lettere di Bernardo Tasso, già pubblicate nel Primo Volume ».

98 Ibid., p. 88: « Contiene una lettera di Bernardo Tasso al Conte Claudio Rangoni, da « Spilimberto il giorno terzo d’aprile MDXXVI », che si legge a p. 290. La lettera viene ristampata in Campori, 1869 ».

99 Ibid., p. 88: « Contiene una lettera di Bernardo Tasso a Isabella Gonzaga, datata 5 dicembre 1531, poi ristampata come inedita in Portioli, 1871 ».

100 Ibid., p. 88: « La sezione terza, « Documenti inediti » a cura di Pietro Bigazzi, comprende tra l’altro sette lettere di Bernardo Tasso. Le prime sei sono indirizzate a Giulio e Lorenzo Strozzi e cadono nei mesi tra ottobre e dicembre 1537; l’ultima al Card. Salviati è del gennaio 1538 ».

101 Lettere, II, p. 89: « Contiene una lettera di Bernardo Tasso al Duca di Parma, datata da Ferrara 2 ottobre 1562, dove parla del suo poema, Amadigi, p. 607-609 ».

102 Ibid., p. 89: « Contiene quattro lettere del Conte Fulvio Rangone a Bernardo Tasso. La prima è priva di data; le altre sono datate marzo 1562 ».

103 Ibid., p. 89: « Contiene due lettere di Bernardo Tasso [...] entrambe indirizzate al Duca d’Urbino, ma appartenenti a periodi diversi. La prima è datata da Venezia, 7 aprile 1559; la seconda da Mantova, del 19 ottobre 1564 ».

104 Lettere, II, p. 89: « Contiene una lettera di Bernardo Tasso a Giovambattista Castaldo, datata da «Vinegia il XXVIII di giugno LIX », poi ristampata in Ceruti, 1867 ». E. Williamson, Bernardo Tasso..., p. 141: « Questa lettera è stata pubblicata in Lettere inedite di dotti italiani del secolo XIV tratte dagli autografi della biblioteca ambrosiana, Milano, tip. libr. arciv., 1867 ».

105 Ibid., p. 89: « La sezione dedicata alle « Lettere di illustri italiani » comprende dieci lettere, tra cui quella di Bernardo Tasso agli Anziani di Lucca, datata « di Firenze, il 25 di Gennaro del 1567 » ».

106 Ibid., p. 89: « Contiene numerose lettere di insigni letterati del secolo XVI, tra cui una di Bernardo Tasso a Gio. Battista Castaldo, alle p. 3-4 ».

107 Ibid., p. 90: « A p. 389 troviamo una lettera di Bernardo Tasso ad Emanuele Filiberto duca di Savoia, datata « di Venezia, 23 settembre 1560 » ».

108 Lettere, II, p. 90: « Contiene a p. 195, lo stralcio di una lettera di Bernardo Tasso al Conte Carlo Maffei datata « di Mantova 3 Marzo 1567 » ».

109 Ibid., p. 91: « Contiene la lettera di Bernardo Tasso a Porzia sua, p. 8 ».

110 Ibid., p. 91: « Viene ristampata la lettera di Bernardo Tasso a Porzia sua, p. 5-12 ».

111 Ibid., p. 91: « Contiene una lettera di Bernardo Tasso al Molza, datata di « Napoli l’ottavo di maggio 1535 » a p. 25 ».

112 Ibid., p. 91: « Contiene due lettere inedite di Bernardo Tasso a Laura Battiferri, datate rispettivamente da Mantova ‘il penult.o di gennaro del LXVI’ e sempre da Mantova ‘il dì XIII di marzo 1566’».

113 Ibid., p. 91: « Nel volume secondo, parte seconda, Lettere di diversi a documento e illustrazione della vita e delle opere di Torquato Tasso, p. 71-96, troviamo trentotto lettere di Bernardo, in parte riprese dall’edizione cominiana [...] in parte da precedenti pubblicazioni ottocentesche ».

114 Lettere, II, p. 92: « In appendice al volume troviamo alcune « Lettere scelte di Bernardo Tasso ». Sono in tutto otto lettere, tratte, con i rispettivi argomenti, dalle edizioni Giolito del 1560 e del 1562. Viene ristampata anche la lettera a Porzia, alle p. 244-252 ».

115 Ibid., p. 92: « Contiene due lettere di Bernardo Tasso a Bernardino Sersale, già pubblicate nel Primo Volume delle lettere; ancora una lettera di Bernardo al Conte Francesco Landriano, da Pesaro, 3 luglio 1558; una alla Duchessa d’Urbino dell’11 luglio 1558; una al genero Marzio Sersale, del 17 settembre 1559 e una all’Abate delle Fosse, suo cognato, del 9 febbraio 1560. Tutte queste ultime quattro lettere sono già comprese nel Secondo Volume, Giolito 1560 ».

116 Contiene solo un riferimento a Bernardo Tasso a p. 188.

117 Ibid., p. 92: « Comprende sedici lettere di Bernardo Tasso del periodo in cui era Governatore di Ostiglia, tratte dal volume di Portioli, 1871 ».

118 Il catalogo dell’OPAC precisa: « Il nome del curatore, Piero Antonio Serassi, si ricava dalla dedica del vol. 1 ».

119 A questa seguono due ristampe rispettivamente nel 1935 e nel 1940.

120 A cura di Massimo Castellozzi.

121 Si tratta di una traduzione in italiano dell’inno composto da Bernardo in latino e dedicato a Sant’Alessandro.

122 Si tratta della versione libera di Garcilaso de la Vega: « En tanto che de rosa y azucena » del sonetto: « Mentre che l’aureo crin t’ondeggia intorno ». Il sonetto è il n. LXXV del Libro Secondo degli Amori (si abbrevia d’ora in poi per tutti i libri di rime indicando fra parentesi il numero del volume seguito da quello del sonetto: II, LXXV) e ora in: Bernardo Tasso, Rime, Torino, Res, 1995, vol. I, p. 191.

123 Si tratta della versione libera di Jeronimo de Heredia: « Celoso monstruo de mi fin sediendo » del sonetto: « Pallida gelosia ch’a poco a poco » (IV, XI); ora in Bernardo Tasso, Rime..., vol. II, p. 12.

124 « Pendant que les cheveux d’or, doucement agités [...] », traduzione del sonetto: « Mentre che l’aureo crin v’ondeggia intorno », (II, LXXV); ora in: Bernardo Tasso, Rime..., vol. I, p. 176.

125 « Pendant que les cheveux d’or, doucement agités [...] », traduzione del sonetto: « Mentre che l’aureo crin v’ondeggia intorno », (II, LXXV); ora in: Bernardo Tasso, Rime..., vol. I, p. 176.

126 « Si l’outrageuse loy d’un injuste hymené », traduzione del sonetto: « Poi che la parte men perfetta e bella » (II, XVI); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 142; « Comme un chien que son maistre a longtemps caressé », traduzione del sonetto: « Come fido animal ch’al suo signore », (I, CV); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I. p. 91.

127 « Since the great Ruler, whom the fates obey », traduzione di John Black del sonetto: « Poi che la parte men perfetta e bella », (II, XVI); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 142.

128 « Since of the part less perfect, less divine » traduzione del sonetto: « Poi che la parte men perfetta e bella », (II, XVI); la traduzione è di Lady Dacre. Ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 142. « His seed sown, the erwearied hind », traduzione dell’ode contenuta nella sezione « Hinni et ode » pubblicata in calce al volume che riunisce il primo e il secondo libro delle rime, uscito da Stabio nel 1534: « Il pover villanel che ha sparso il seme », (II, XXVII); la traduzione è di William Sotheby. Ora in Bernardo Tasso, Rime [...], vol. II, p. 321.

129 « This green recess where throught the bowery gloom », traduzione del sonetto: « Quest’ombra che già mai non vide’l sole ». (IV, XXXV); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. II, p. 31.

130 « This shade, that never to the sun is known », traduzione del sonetto: « Quest’ombra che già mai non vide ‘l sole », (IV, XXXV); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. II, p. 31.

131 « This shade on which the noon star never throws », traduzione del sonetto: « Quest’ombra che già mai non vide il sole », (IV, XXXV); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. II, p. 31. « Free to the flocks, o wandering sheperd, still », traduzione del sonetto: « Sian della greggia tua vago pastore », ( II, XXI), ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 145. « Why thus so keen and angry dost thou sween », traduzione del sonetto: « Perché spiri con voglie empie ed acerbe », (II, XXX), ora in Bernardo Tasso, Rime [...], vol. I, p. 153. « Thou haughty rock, whose deep based promontory », traduzione del sonetto: « Superbo scoglio che con l’ampia fronte », (II, XXIX); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 152.

132 « Since of the part less perfect, less divine », traduzione del sonetto: « Poi ché la parte men perfetta o bella », (II, XVI); ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 142.

133 « This shade, that never to the sun is known », traduzione del sonetto: « Quest’ombra che già mai non vide il sole », (IV, XXXV), ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. II, p. 31.

134 « The herb and floweret of my verdant shore », traduzione del sonetto: « Sian le greggia tua, vago pastore ». (II, XXI), ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 145.

135 « O haughty cliff, whose fair and stately height », traduzione del sonetto: « Superbo scoglio che con l’ampia fronte », (II, XXIX), ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. I, p. 152.

136 « Am Marmor, der den grossen Carl einschliesset », traduzione del sonetto: « Già intorno il marmo, che ‘l gran Carlo asconde », (V, 95), ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. II, p. 122. « Herab stieg aus des Himmels holder Bläuer », traduzione di: « Ecco scesa dal Ciel lieta e gioconda », (V, 118), ora in Bernardo Tasso, Rime ..., vol. II, p. 135.

137 La stampa è oggi dispersa. Un Attilio Morati così ne dava notizia nel suo schedario (Civica Biblioteca A. Mai di Bergamo, Tassiana L 4): « Nell’anno 1544 uscì in luce in Parigi in 8 la traduzione in Franzese delle Lettres di B. Tasso fatte da un gentiluomo Normando della casa et famiglia di San Luca. Il traduttore vi segnala quella diretta a Porzia sulla educazione dei figli. Questa traduzione abbraccia le lettere della impressione Valgrisi. La notizia ci è confermata dal Du Verdier a p. 121 della sua Bibliothèque [La bibliothèque d’Antoine du Verdier, Barthelemy Honorat, Lyon, 1585] che registra: Tasso Bernardo, Les lettres de M. Bernardo Tasso secrétaire du Prince de Salerne traduit d’italien par un gentilhomme normand de la maison et de la famille de saint Luc, imprimé à Paris, 8°, l’an 1554. Il Du Verdier anzi, vi trasceglie la lettera che Bernardo scrisse alla moglie Porzia de’ Rossi per l’educazione de’ figli e la pubblica integralmente nella versione francese offerta dalla stampa del 1554, a pagine 121-124 ». La notizia del volume del 1554 è anche in: Natale Addamiano, Delle opere poetiche francesi di Joachim du Bellay e delle sue imitazioni italiane: studio di letteratura comparata, Gèneve, Slatkine, 1982, p. 76.

138 « La fortuna non contenta delle mie infelicità [...] ». Si tratta della celebre lettera di Bernardo Tasso inviata ad Americo Sanseverino, in occasione della morte di Porzia. Lettere, II, p. 159.

139 Contiene alla pagina 215 una traduzione inglese che corrisponde alla lettera del Tasso numero 234 dello schedario Locatelli. Trattasi di lettera inviata a Cesare Pavesi: « Io son certo, gentilissimo il mio signor Cesare, amando voi il mio figliuolo [...] »: « I am certain my most gentle Signior that loving my son as you do [...] ». Segue anche la traduzione della lettera che si trova in Lettere, II, p. 140-142: « Io gentilissimo messer Lodovico mio, ho tanto tardato a mandarvi questo quarto libro [...] » / « I have delayed, my most gentle Lodovico to send you this fourth book [...] ».

140 A pagina 789, vi è la traduzione della nota lettera a Porzia sull’educazione dei figli. Lettere, I, CXCIX, p. 352-359.

141 Vi sono due edizioni di questo studio sul nostro autore dello Stebbing, una prima edizione degli anni 1831-32 e questa qui del 1860, notevolmente ridotta rispetto alla precedente, che contiene, a pagina 219-220, la traduzione della lettera: « Io gentilissimo messer Lodovico mio, ho tanto tardato a mandarvi questo quarto libro [...] ». Lettere, II, p. 140-142: « I have delayed, my most gentle Lodovico to send you this fourth book [...] ».

142 « Ich möchte geliebteste Seele mich mit den Liebe [...] ». Si tratta della lettera indirizzata da Bernardo a Porzia de’ Rossi che comincia: « Io vorrei, anima mia dolcissima, poter trasformarmi [...] ». Lettere, I, CXCIX, p. 352-359.

143 A cura di Massimo Castellozzi.

144 Compact disc (64 min, 42 s): DDD; 12 cm. Prima registrazione mondiale: luglio-settembre 1999, Palazzo Zambeccari, Sala bolognese, Bologna.

145 Sono numerosi gli studi critici su Bernardo Tasso, ma molti trattano congiuntamente della vita e delle opere. Abbiamo riunito qui solo quelli che riguardano almeno parzialmente l’epistolario escludendo raccolte e florilegi, in quanto praticamente tutte le introduzioni dal Settecento fino al XX secolo, con quella di Maria Platter Zappala, si limitano ad evocare più o meno brevemente le vicende biografiche del nostro e le altre sue opere. Nonostante si soffermi su alcune lettere, su criteri non ben determinati, la raccolta di Giovanni Lovito, citata precedentemente, ha valore di sola lettura contestualizzata. A contrario, dato il loro innegabile contributo alla critica bernardotassiana, è giocoforza includere in questa recensione le recenti ristampe anastatiche del primo e del secondo volume, di Chemello e Rasi. Si noti peraltro che diversi saggi relativi all’Amadigi citano lettere di Bernardo come documenti preparatori alla composizione.

146 Lettere, II, p. 87: « Ė la ristampa dell’edizione Giolito 1562 del Primo volume delle Lettere di Bernardo Tasso ».

147 Nonostante Bernardo Tasso vi sia poco citato, ci è sembrato utile aggiungere quest’articolo agli altri che trattano dell’eventuale eterodossia del segretario, perché in esso viene spiegato il metodo usato dal Nostro come da altri nicodemisti per eludere la sorveglianza della censura ecclesiastica.

148 Benché esplicitamente centrato sulla probabile eterodossia di Bernardo Tasso, questo studio si sofferma anche su qualche sua lettera.

149 Lettere, II, p. 92: « Alle p. 179-181, troviamo due lettere di Bernardo Tasso: una al Conte Francesco Gonzaga, datata di Coreggio, 23 ottobre 1561; la seconda a Benedetto Varchi, datata di Ferrara, 5 ottobre 1562 ».

150 Vittorio Corsano non pubblica il manoscritto ma mette in luce le varianti che emergono dal raffronto tra questo e il testo a stampa.

151 Stesso riferimento per le ristampe del 1935 e del 1940.

152 Questo capitolo anticipa delle pubblicazioni che dovrebbero aver luogo entro la fine del 2019. Si tratta degli atti dei vari convegni organizzati, a Parigi e a Bergamo-Padova, in questi ultimi tre anni.

153 Il censimento degli indici della rivista mette in evidenza la pubblicazione di diciasette saggi sul nostro fra il 1969 e il 2010.

154 Statisticamente poco rilevante appare d’altronde la presenza di articoli dedicati a Bernardo Tasso sugli indici recenti da me consultati, ossia un articolo (Maria Teresa Epifani Furno, « Bernardo Tasso e Sorrento », in Studi tassiani sorrentini, 1999, p. 5-8) sui trentasei pubblicati fra il 1997 e il 2001 e altri sei fra il 2007 e il 2011 a comprovare anche in questa collana un crescente interesse per il famoso padre.

155 Luigi Locatelli, « Bibliografia Tassiana », in Studi Tassiani, 1953, III, 3, p. 1-7; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 2. puntata », in Studi Tassiani, 1954, IV, 4, p. 33-64 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 3. puntata », in Studi Tassiani, 1955, V, 5, p. 65-96 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 4. puntata, in Studi Tassiani », 1956, VI, 6, p. 97-128 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 5. puntata », in Studi Tassiani », 1957, VII, 7, p. 129-160 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 6. puntata » , in Studi Tassiani, 1958, VIII, 8, p. 161-192 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 7. puntata », in Studi Tassiani, 1959, IX, 9, p. 193-224 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 8. puntata », in Studi Tassiani, 1960, X, 10, p. 225-288 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 9. puntata », in Studi Tassiani, 1961, XI, 11, p. 289-304 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 10. puntata », in Studi Tassiani, 1962, XII, 12, p. 305-432 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 11. puntata », in Studi Tassiani, 1963, XIII, 13, p. 433-560 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 12. puntata », in Studi Tassiani, 1964-65, XIV, 14, p. 561-688 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 13. puntata », in Studi Tassiani, 1966, XVI, 16, p. 689-816 ; « Bibliografia Tassiana di Luigi Locatelli. Studi sul Tasso », in Studi Tassiani, 1967, XVII, 17, p. 817-1012 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 15. puntata », in Studi Tassiani, 1968, XVIII, 18, p. 1013-1140 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 16. puntata », in Studi Tassiani, 1969, XIX, 19, p. 1141-1236 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 17. puntata », in Studi Tassiani, 1970, XX, 20, p. 1237-1332 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 18. puntata », in Studi Tassiani, 1971, XXI, 21, p. 1333-1524 ; Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 19. puntata », in Studi Tassiani, 1972, XXII, 22, p. 1525-1652 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 20. puntata », in Studi Tassiani, 1973, XXIII, 23, p. 1653-1780 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 21. puntata », in Studi Tassiani, 1974, XXIV, 24, p. 1781-1876 ; « Bibliografia tassiana (Studi sul Tasso) 22. puntata », in Studi Tassiani, 1975, XXV, 25, p. 1877-1972 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 23. puntata », in Studi Tassiani, 1975, XXVI, 26, p. 1973-2044 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 24. puntata », in Studi Tassiani, 1979, XXVII, 27, p. 2045-2140 ;
« Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 25. puntata », in Studi Tassiani, 1980, XXVIII, 28, p. 2141-2236 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 26. puntata », in Studi Tassiani, 1983, XXIX-XXX-XXXI, 29-30-31, p. 2237-2332 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 27. puntata », in Studi Tassiani, 1984, XXXII, 32, p. 2333-2364 ; « Bibliografia Tassiana (Studi sul Tasso) 28. puntata », 1985, XXXIII, 33, p. 2365-2414.

156 Alessandro Tortoreto, « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1952) », in Studi Tassiani, 1953, III, 3, p. 51-57 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1953) », in Studi Tassiani, 1954, IV, 4, p. 57-66 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1954) » in Studi Tassiani, 1955, V, 5, p. 169-190 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1955) », in Studi Tassiani, 1956, VI, 6, p. 49-71 ; Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1956) », in Studi Tassiani, 1957, VII, 7, p. 103-118 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1957) », in Studi Tassiani, 1958, VIII, 8, p. 67-98 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1958) », in Studi Tassiani, 1959, IX, 9, p. 67-88 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1959) », in Studi Tassiani, 1960, X, 10, p. 90 -112 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1960) », in Studi Tassiani, 1961, XI, 11, p. 123-139 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1961) », in Studi Tassiani, 1962, XII, 12, p. 75-95 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1962) », in Studi Tassiani, 1963, XIII, 13, p. 105-125 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1963) », in Studi Tassiani, 1964-65, XIV, 14, p. 41-62 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1964) », in Studi Tassiani, 1966, XVI, p. 85-103 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1965) », in Studi Tassiani, 1967, XVII, p. 73-96 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1966) », in Studi Tassiani, 1968, XVIII, 18, p. 45-65 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1967) », in Studi Tassiani, 1969, XIX, 19, p. 47-69 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1968) », in Studi Tassiani, 1970, XX, 20, p. 123-141 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1969) », in Studi Tassiani, 1971, XXI, 21, p. 95-111 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1970) », in Studi Tassiani, 1972, XXII, 22, p. 115-131 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1971-1972) », in Studi Tassiani, 1973, XXIII, 23, p. 119-148 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1973) », in Studi Tassiani, 1974, XXIV, 24, p. 79-97 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1974) », in Studi Tassiani, 1975, XXV, 25, p. 181-202 ; « Rassegna dei recenti studi tassiani (1975) », in Studi Tassiani, 1975, XXVI, 26, p. 96-107 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1976) », in Studi Tassiani, 1979, XXVII, 27, p. 127-140 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1977) », in Studi Tassiani, 1980, XXVIII, 28, p. 113-119 ; « Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani (1978) », in Studi Tassiani, 1983, XXIX-XXX-XXXI, 29-30-31, p. 101-105.

157 Nel 1985, la rubrica Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani riprende a cura questa volta di Vincenzo Guercio (Vincenzo Guercio, « Rassegna bibliografica degli studi tassiani per l’anno 1980 », in Studi Tassiani, 1985, XXXIII, 33, p. 163-173 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani per l’anno 1981 », in Studi Tassiani, 1986, XXXIV, 34, p. 101-118 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani per l’anno 1982 », in Studi Tassiani, 1986, XXXIV, 34, p. 119-145 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani per l’anno 1983 », in Studi Tassiani, 1987, XXXV, 35, p. 131-171). Nel ‘86, viene modificata la denominazione delle pagine del Locatelli che sono intitolate Bibliografia tassiana Locatelli: studi sul Tasso (L. Locatelli, « Bibliografia tassiana Locatelli: studi sul Tasso », in Studi Tassiani, 1986, XXXIV, 34, p. 149-150 ; « Bibliografia tassiana : appendice », in Studi Tassiani, 1986, XXXIV, 34, p. 2417-2450), riprese da Tranquillo Frigeni a partire dal 1987 fino al 1994 (T. Frigeni, « Bibliografia Tassiana Luigi Locatelli (Studi sul Tasso) 2. puntata dell’Appendice », in Studi Tassiani, 1987, XXXV, 35, p. 2451-2498 ; « Bibliografia Tassiana Luigi Locatelli (Studi sul Tasso) Terza puntata dell’Appendice » ; in Studi Tassiani, 1988, XXXVI, 36 ; « Bibliografia Tassiana Luigi Locatelli (Studi sul Tasso) 4. puntata dell’Appendice », in Studi Tassiani, 1989, XXXVII, 37, p. 2551-2618 ; « Bibliografia Tassiana Luigi Locatelli (Studi sul Tasso) - 5. puntata dell’Appendice », in Studi Tassiani, 1990, XXXVIII, 38, p. 2619-2670 ; « Bibliografia Tassiana Luigi Locatelli (Studi sul Tasso). 6. puntata dell’Appendice », in Studi Tassiani, 1991, XXXIX, 39, p. 2671-2730 ; « Bibliografia Tassiana Luigi Locatelli (Studi sul Tasso). Settima puntata dell’Appendice », in Studi Tassiani, 1992-1993, 40-41, p. 2731-2762). Nel ´88 scompare dal sommario la Rassegna bibliografica dei recenti studi tassiani.

158 Lorenzo Carpané, « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1984) », in Studi Tassiani, 1989, XXXVII, 37, p. 143-168 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1985) », in Studi Tassiani, 1989, XXXVII, 37, p. 169-204 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1986) », in Studi Tassiani, 1990, XXXVIII, 38, p. 163-222 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1988) », in Studi Tassiani, 1991, XXXIX, 39, p. 141-178 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1989) », in Studi Tassiani, 1991, XXXIX, 39, p. 179-217 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1990) », in Studi Tassiani, 1992-1993, 40-41, p. 299-340 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1991) », in Studi Tassiani, 1994, XLII, 42, p. 133-174 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1992) », in Studi Tassiani, 1996, XLIV, 44, p. 257-308 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1994) », in Studi Tassiani, 1997, XLV, 45, p. 231-264 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1995) », in Studi Tassiani, 1998, XLVI, 46, p. 101-144 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1996) », in Studi Tassiani, 1999, XLVII, 47, p. 51-100 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1997) », in Studi Tassiani, 2000, XLVIII, 48, p. 73-148 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1998) », in Studi Tassiani, 2001-2002, XLIX-L, 49-50, p. 207-248 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (1999) », in Studi Tassiani, 2003, LI, 51, p. 115-185 ; « Rassegna bibliografica degli studi tassiani (2000) », in Studi Tassiani, 2004, LII, 52, p. 91-134 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2001) », in Studi Tassiani, 2004, LII, 52, p. 135-176 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2002) », in Studi Tassiani, 2005, LIII, 53, p. 99-151 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2003) », in Studi Tassiani, 2005, LIII, p. 153-200 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2004) », in Studi Tassiani, 2006, LIV, 54, p. 67-119. Nel 2007, l’edizione della rivista n° 55 comporta una « Rassegna degli Studi Tassiani (2005) », sprovvista del nome del curatore. La rubrica del Carpané compare nuovamente dal 2007 in poi : « Rassegna degli Studi Tassiani (2005) », in Studi Tassiani, 2007, LV, 55, p. 125-164 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2006) », in Studi Tassiani, 2008-2010, LVI-LVIII, 56-58, p. 271-338 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2008) », in Studi Tassiani, 2011-2013, LIX-LXI, 59-61, p. 201-228 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2009) », in Studi Tassiani, 2011-2013, LIX-LXI, 59-61, p. 229-254 ; « Rassegna degli Studi Tassiani (2010) », in Studi Tassiani, 2014-2015, LXII-LXIII, 62-63, p. 223-275.

159 Alessandro Tortoreto, « Gli studi tassiani in Germania e in Scandinavia : saggio bibliografico », in Studi Tassiani, IV, 4, 1954, p. 47-56 ; « Gli studi tassiani nella Balcania e in Europa Orientale (Saggio Bibliografico) », in Studi Tassiani, VII, 7, 1957, p. 85-101.

160 Alessandro Tortoreto, « La raccolta tassiana della biblioteca civica A. Mai di Bergamo (Recensione bibliografica) », in Studi Tassiani, XI, 11, 1961, p. 141-147.

161 Tommaso Sozzi Bortolo, « Giorgio Cerboni Baiardi, La lirica di Bernardo Tasso », Urbino, 1966, in Studi Tassiani, XVII, 17, p. 113-114.

162 In questa sezione, anche se già citate in precedenza in altre rubriche, vengono elencate le tesi suscitate dal Nostro in questi ultimi anni, a dimostrare se necessario l’interesse che gli viene accordato dal XX secolo ad oggi.

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Référence électronique

Dominique Fratani, « Bernardo Tasso: rassegna bibliografica », Line@editoriale [En ligne], 10 | 2018, mis en ligne le 19 mars 2019, consulté le 18 avril 2024. URL : http://interfas.univ-tlse2.fr/lineaeditoriale/1233

Auteur

Dominique Fratani

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